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MotoGP, Quartararo: "Morbidelli ha dubbi sul restare in Yamaha? Mi fa sorridere"

"Non è il momento più difficile della mia carriera, ma lo è in MotoGP. Fatichiamo su tutti i circuiti, forse al Sachsenring meno perché è più corto"

MotoGP: Quartararo:

La tappa del Mugello si è rivelata insidiosa per la Yamaha e per Fabio Quartararo. Il circuito italiano non ha fatto sconti al francese, che ha chiuso sia la sprint che la gara entrando a fatica nella top10. Se lo scorso anno il francese aveva chiuso sul secondo gradino del podio alle spalle di Bagnaia, segnando un crono di 41'19'558, quest'anno Fabio tagliava il traguardo in 41'34'724. Un calo di prestazioni che da un lato evidenzia l'impatto in classifica di uno stormo di Ducati così competitive nelle prime posizioni (ben sei Ducati su otto, persino l'infortunato Bastianini, appena tornato, hanno fatto meglio), ma dall'altro evidenzia anche una crisi della Yamaha stessa, in difficoltà a tenere il passo con la crescita esponenziale della MotoGP (basti pensare che la Ducati di Bagnaia sullo stesso circuito quest'anno ha limato ben due secondi). I due piloti della casa del diapason sembrano esserne ormai ben consapevoli, ma al Sachsenring le cose potrebbero andare diversamente su di un circuito che, in teoria, storicamente è spesso stato avverso ai centauri di Borgo Panigale.

"A essere del tutto onesti e realisti - ci confessa Fabio - l'obiettivo in questo momento sarebbe quello di centrare la Q2 già dal venerdì. Questo ci aiuterebbe ad ottenere una qualifica migliore, che sarebbe di grande aiuto".

Pur correndo al massimo delle tue capacità, i risultati faticano ad arrivare. E' uno dei periodi più difficile della tua carriera?
"Non direi della mia intera carriera, ma in MotoGP potrebbe esserlo - risponde poi con franchezza il francese - ho davvero delle difficoltà a capire cosa stia succedendo. Abbiamo apportato alcune modifiche alla moto che non definirei enormi, eppure sembra che sia cambiata radicalmente. Ho difficoltà col mio solito stile di guida, sopratutto in qualifica nel giro veloce, quindi stiamo cercando di venirne a capo prendendo quanto possibile nelle attuali condizioni".

Il tuo compagno di squadra, Morbidelli, per la prossima stagione ha lasciato intendere, con sarcasmo, che in questo momento stia avendo dei dubbi a proposito del suo futuro in Yamaha.
"Non fa parte del mio lavoro giudicare le dichiarazioni di un altro pilota, ma mi ha fatto sorridere. Sono sicuro che sia lui che la Yamaha sappiano cosa vogliono e cosa stanno facendo, non mi inoltro eccessivamente in questo tipo di discussioni, non mi competono".

Pensi che la natura unica del Sachsenring metta ancora più pressione ai piloti nella ricerca del risultato al venerdì?
"Sì, la top 10 per la Q2 sarà il mio obiettivo primario domani. Idealmente mi piacerebbe poter partire dalle prime due file, ma non sarà una gara facile".

Il Sachsenring è un circuito unico nel suo genere.
"E' sicuramente un circuito che favorisce i mancini. Non credo che esista un circuito peggiore di un altro, a chi piace correre troverà sempre un modo per divertirsi, il secondo settore è divertente, ma ammetto che questo tracciato non sia tra le mie prime scelte nel campionato".

Che aspettative hai, possiamo aspettarci un ritorno sul podio?
"In questo momento siamo in difficoltà in ogni circuito. In termini di passo siamo peggiorati rispetto allo scorso anno, il che rende le cose molto difficili quando i tuoi avversari hanno invece compiuto degli ulteriori passi in avanti. Il gap è aumentato, ma forse in un tracciato così corto avremo più chance di fare una buona qualifica. Come sempre, darò il massimo".

Sembra che nei test di Misano la Michelin porterà un nuovo pneumatico anteriore, che dovrebbe ovviare ai problemi di pressione spesso lamentati dai piloti. Pensi che potrà fare la differenza?
"E' un qualcosa con cui tutti i piloti si sono dovuti confrontare. Con la media c'è stato un miglioramento, ma quanto alla mescola dura non credo che farebbe una grande differenza".

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