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MotoGP, Marini: “Serve chiarezza: a Le Mans incontreremo gli Steward in Safety Commission”

“È un periodo di transizione e il problema non sono le penalità in sé, ma la linea degli Steward che deve essere sempre la stessa. È stato un GP difficile, ma ho ricevuto i complimenti di Pedrosa: ha detto che guido da Dio!”

MotoGP: Marini: “Serve chiarezza: a Le Mans incontreremo gli Steward in Safety Commission”

Per la prima volta in questo inizio di campionato, non c’è nessun portacolori del team Mooney sul podio di Jerez, ma Luca Marini può comunque dirsi soddisfatto per il sesto posto conquistato nel GP di Spagna. Una gara complessa per il marchigiano, che non è riuscito a trovare il giusto set-up per la sua Desmosedici. 

“È stata una gara difficile ma sono super contento del risultato, perché oggi era impossibile fare meglio del sesto posto. Mi sono mancati 2-3 decimi di passo tutto il weekend. Abbiamo provato a cambiare tanto sulla moto nel Warm-Up, ma non abbiamo trovato la quadra e abbiamo cambiato di nuovo tutto per la gara. È andata un pochino meglio, ma soffrivo sempre nelle curve 3, 4, 7 e 8. Faccio fatica a far curvare la moto e sono sempre in ritardo in tutte le uscite. Oggi in gara ho cercato soltanto di sfruttare i miei punti di forza e staccare forte, che mi riesce quasi sempre bene, per portare a casa il miglior risultato possibile - ha ammesso Marini - Ero molto forte nei primi giri e poi ho avuto un po’ di fortuna con l’incidente di Zarco, che mi ha permesso di recuperare una posizione. L’obiettivo era quello di restare tra i primi sei, quindi è stato fantastico. Ho fatto una buona gara e nel finale ho cercato di mantenere la posizione, perché stavo faticando molto con le gomme”.

Al 25enne non è riuscita la magia compiuta da Francesco Bagnaia, vincitore del GP con una netta progressione nell’arco del weekend: “Abbiamo fatto dei cambiamenti per cercare di seguire la strada delle altre Ducati, ma Pecco ha una moto diversa quest’anno - ha spiegato - Il peso e la geometria sono diversi, quindi è impossibile fare le stesse modifiche, si può solo seguire la direzione, ma non ho trovato un buon feeling e una moto semplice come la sua”.

Pur con una Ducati non del tutto a posto, il marchigiano è comunque riuscito a tenersi alle spalle una leggenda del calibro di Dani Pedrosa. Come è stata giocarsela con lo spagnolo?

“In realtà non è che ce la siamo giocata poi tanto. Adesso è veramente difficile superare. Io staccavo veramente forte e ha detto anche lui che, con l’aerodinamica e tutto quanto, è difficile quando freni dietro a un altro pilota. Non è più come una volta, quindi è difficile prendere le misure in modo corretto e se non sei nettamente più veloce è impossibile superare quello davanti, a meno che non sbagli. Sono contento perché ci siamo parlati e mi ha fatto un sacco di complimenti. Ha detto che guido da Dio, sono precisissimo, non ho sbagliato mai niente. Gli ho chiesto dove perdevo e mi ha risposto che c’era qualche punto in cui si poteva migliorare. Adesso lavoreremo per domani - ha raccontato il ducatista, impressionato dal livello del collaudatore - Era uno dei piloti che preferivo in 250, mi piaceva la sua guida pulita. Io tifavo per Pedrosa ed è incredibile essere qui oggi. È un ragazzo fantastico fuori dalla pista e un vero campione. L’ho visto in forma. Certamente, con il format che abbiamo adesso, preparare la gara con un test ti permette di parte dal venerdì. Con il passare dei giorni gli altri piloti riescono ad arrivare a essere veloci alla domenica, ma ha fatto davvero un lavoro incredibile al venerdì ed è stato molto forte e aggressivo anche nella Sprint Race. Non me l’aspettavo”. 

Marini: “Non vogliamo più penalizzazioni, ma più costanza da parte degli Steward”

Al di là dei risultati, a far discutere in questo fine settimana sono stati gli incidenti che hanno rese necessarie le bandiere rosse, sia al via della Sprint Race che del Gran Premio. Due gare più movimentate di quelle delle classi cadette, ma cosa si potrebbe fare a riguardo?

“Tracciati più larghi e poi non saprei - ha risposto Luca - In Moto2 e Moto3 il livello non è così tirato. Ci sono dei piloti forti, ma poi c’è un grosso gap. Mentre qui in MotoGP Quartararo e Rins che hanno vinto delle gare e sono saliti con me sul podio, oggi partivano 15° e 18° e volevano provare a fare un buon risultato. È difficile. Non so cosa potremmo fare. Sarà una stagione difficile”.

Un campionato tosto, ulteriormente complicato dalla difformità delle sanzioni comminate ai piloti in questi primi quattro round.

“Secondo me, siamo in un periodo di transizione. Ho sentito che a Le Mans parleremo anche con gli Stewards in Safety Commission. Sarà interessante, perché tutti, inclusi noi piloti, vogliamo avere chiara la situazione Per me il problema non è penalità sì o no, ma la linea che decidono di seguire, che deve essere sempre la stessa. Quello di cui ci lamentiamo è che non c’è costanza. Non so se sia giusto che Pecco abbia dovuto cedere la posizione a Miller, e non voglio nemmeno parlarne, ma se un pilota tocca un altro pilota la penalità deve essere la stessa. È di questo che abbiamo bisogno, perché noi non vogliamo più penalità, ma che venga applicata la stessa ogni volta. Secondo me, gli Steward devono analizzare tutti gli incidenti avvenuti in passato e provare a stilare un regolamento con le varie casistiche e penalità. Se poi uno cade da solo, non credo serva una sanzione” ha commentato Marini, che però non ritiene che la situazione renda i piloti più esitanti nel tentare un sorpasso: “In quel momento direi di no, perché il tuo cervello è in funzione, a mio parere”.

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