Tu sei qui

SBK, Toprak e la MotoGP: ne vale davvero la pena? Quali sono i pro e i contro?

L’ANALISI – A 26 anni Toprak si trova davanti a uno snodo cruciale per la sua carriera. La scelta di approdare in MotoGP non dipenderà solo da lui, ma quanto gli costerebbe questo salto?

SBK: Toprak e la MotoGP: ne vale davvero la pena? Quali sono i pro e i contro?

Per lui si sono mossi pure Lin Jarvis e Maio Meregalli. Basta questo per significare l’importanza del test svolto da Toprak Razgatlioglu tra lunedì e martedì a Jerez. Il segnale è quindi chiaro: il pilota turco è uno dei candidati alla sella di Franco Morbidelli per il 2024 in MotoGP.

Al momento non c’è ancora nulla di definito, tantomeno proposte contrattuali sul tavolo. Una cosa è comunque certa: dopo questo test, Toprak e la Yamaha hanno certamente le idee più chiare in merito a ciò che possa fare il turco con una MotoGP.

Da una parte c’è quindi la possibilità di portare avanti la propria carriera in Superbike, dall’altra quella di un eventuale salto in MotoGP all’età di 27 anni. Cerchiamo quindi di capire quelli che possono essere i pro e i contro nel vedere Toprak compiere il passaggio da una derivata di serie a un prototipo.

Toprak in MotoGP: perché sì!

- La MotoGP è la classe regina del motociclismo e di conseguenza rappresenterebbe per Toprak il coronamento di una straordinaria carriera. Come se non bastasse, si ritroverebbe ad essere il primo pilota turco in top class. Questa nuova sfida rappresenterebbe per lui una grande motivazione, dove potrebbe dimostrare che può dire la sua con qualunque moto e in qualunque campionato.

- Entrerebbe in MotoGP dalla porta principale, approdando direttamente in un team ufficiale, cosa che raramente accade a un rookie, visto che la “prassi” è solitamente quella di passare prima dal team satellite. Tutto ciò comporterebbe un ritocco economico non da poco, che sicuramente male non fa al suo portafoglio.  

- Rispetto alla SBK, in MotoGP gli investimenti della Yamaha sono nettamente maggiori. Basti pensare che la Casa di Iwata è addirittura uscita di scena dalla 8 Ore di Suzuka. Nelle derivate, con la R1 attuale, Toprak rischierebbe di avere poche chance nel riconfermarsi campione con Bautista e la Ducati V4 di mezzo.

- Inutile girarci attorno: Toprak è un fenomeno e al tempo stesso una forza della natura. Di fronte alle difficoltà mai si è scoraggiato e negli ultimi anni in SBK ha mostrato una crescita a livello fisico e mentale non da poco. Siamo convinti che abbia le spalle abbastanza grandi per fronteggiare un nuovo inizio.

Toprak in MotoGP: perché no!

- Per lui la MotoGP sarebbe un mondo tutto nuovo e da scoprire. Dovrà quindi cucirsi su misura la Yamaha M1 nel più breve tempo possibile, dovendo poi cambiare il proprio stile di guida. Oltre a ciò sarà necessario capire il comportamento delle gomme Michelin, a lui sconosciute, così come altri aspetti, come ad esempio i freni in carbonio, diversi rispetto a quelli in acciaio utilizzati in SBK. A questo aggiungiamo il fatto che troverà in calendario piste mai viste prima d’ora come Austin, Termas de Rio Hondo, Mugello, Sachsenring, Motegi, Red Bull Ring, giusto per fare qualche nome.

- Il salto in MotoGP rischierebbe di essere per certi versi una via di mezzo tra un azzardo e una corsa contro il tempo, perché Toprak non avrebbe la certezza di trovarsi a suo agio e con i migliori fin da subito. Dopo la gara di Valencia dello scorso anno, i piloti MotoGP hanno avuto a disposizione soli 7 giorni di test prima del via del Campionato (3 aggiuntivi per i rookie). Basterà così poco tempo a Toprak?

- Guardando gli attuali valori in campo, spiace doverlo dire, ma al momento la Yamaha non è certamente la moto di riferimento nella top class. Salendo sulla M1, allo stato attuale delle cose, Toprak si ritroverebbe su un mezzo inferiore alla Ducati, di conseguenza la sua corsa diventerebbe ancora più in salita. Come se non bastasse, l’unico termine di paragone sarebbe Fabio Quartararo, visto che Yamaha non dispone di un team satellite. Probabilmente ci sbagliamo, ma certamente più a suo agio si troverebbe in una struttura satellite  Ducati, dove con otto moto in pista Toprak potrebbe avere maggiori dati da confrontare e una moto che è il riferimento della categoria.

- Se in SBK Toprak è il faro, in MotoGP questo ruolo verrebbe a meno, perché il pilastro del team è Fabio Quartararo, nonché l'unico pilota da cui può sfruttare i dati, visto che Yamaha non ha altre moto in pista. Il francese detterebbe quindi la strada da seguire.  

- Rispetto al paddock della SBK, in quello della MotoGP ci sono molte più pressioni e aspettative. Ciò ne consegue che da Toprak ci si aspetterebbe subito il risultato. Cosa per niente semplice per uno che si è appena avvicinato a una MotoGP.

Questo è il quadro generale della situazione. Siamo comunque convinti che Yamaha e Toprak sapranno fare la migliore scelta.

Articoli che potrebbero interessarti