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MotoGP, Portimao: Vinales e Aprilia maravilha: una gara… al secondo!

L’ANALISI - Bagnaia si è rivelato un rullo con la Ducati, ma Maverick ha fatto un qualcosa di veramente eccezionale rispetto ai test nel tenere il passo di Pecco. Ecco perché

MotoGP: Portimao: Vinales e Aprilia maravilha: una gara… al secondo!

Pecco Bagnaia e la Ducati sono stati i protagonisti del round d’apertura del Motomondiale in Portogallo, facendo bottino pieno. Al sabato il campione del mondo è riuscito ad avere la meglio su Jorge Martin nella gara sprint, mentre la domenica ha calato il bis precedendo l’Aprilia di Maverick Vinales.

Una gara certamente tirata quella che si è aggiudicata il piemontese, capace di utilizzare la sciabola e il fioretto contro la concorrenza in sella alla sua GP23.

Il suo potenziale Pecco l’aveva già fatto vedere in occasione dei test della scorsa settimana, quando con pneumatico medio al posteriore aveva mostrato un passo gara nella simulazione che si attestava in media sull’1’39”450. Qui potete rivedervi quanto fatto dal campione del mondo in quell’occasione.

In occasione del Gran Premio Bagnaia ha praticamente confermato quanto emerso la settimana prima, riuscendo tra l’altro a scendere in ben due occasioni sotto il muro dell’1’39”.

Chi nei test sembrava condannato a rincorrere era Maverick Vinales, che nella simulazione gara della domenica girava sull’1’39” alto, arrivando in alcune tornate addirittura sopra il muro dell’1’40”. Una simulazione non del tutto incoraggiante per il portacolori Aprilia, che da Pecco si beccava ben più di mezzo secondo a giro.

Peccato che ieri la musica sia cambiata e non poco. Vuoi per la pista più gommata, vuoi per il fatto che ci siano state le prove, sta di fatto che nella gara tradizionale Maverick ha mostrato l’altra faccia della medaglia in sella alla RS-GP. Il suo cronologico è a dir poco impressionante se lo rapportiamo al rendimento mostrato nei test.

A parte i primi tre giri, dalla quarta fino alla 21^ tornata, lo spagnolo non va mai una volta sopra il muro dell’1’39”5, riuscendo tra l’altro a stampare tre giri sotto il muro dell’1’39” con gomma media. Un miglioramento che si attesta sugli otto decimi rispetto ai test.

Passo gara testPasso gara GP Portimao

I numeri non mentono e confermano il ritmo gara dello spagnolo, che per soli sei decimi ha dovuto cedere l’onore delle armi nel confronto con Bagnaia. In tutto ciò, ci dispiace molto che nella bagarre siano mancati Marquez, Oliveira e Martin, perché sarebbe stato certamente un bello spettacolo da vivere fino all’ultimo.

Coi se e coi ma non si va però da nessuna parte e non resta quindi che goderci una Ducati che vince e al tempo stesso un’Aprilia che ha mostrato passi avanti da gigante, arrivando ad un soffio dalla vittoria. Di sicuro a Noale hanno lavorato alacremente e si è visto, specialmente con tutti gli interventi a livello di motore e aerodinamica. Un plauso va quindi a Massimo Rivola e Romano Albesiano, capaci di tracciare una nuova strada da seguire.  

 Lo stesso vale per Maverick, un talento cristallino, a cui va il merito di non aver mai gettato la spugna in questi ultimi due anni di fronte alle difficoltà: prima in pista e poi fuori, ricordando la perdita di suo cugino Dan Berta a Jerez, persona alla quale lui era molto attaccata e per certi versi considerava una sorta di fratello.

A quanto pare questa Aprilia sembra essere fatta su misura per lui e le premesse sono delle migliori. Adesso non resta che compiere quell’ultimo salto. Domenica si corre a Termas de Rio Hondo, una pista dove a trionfare lo scorso anno fu Aleix Espargarò. Chissà mai che non sia di buon auspicio per Top Gun.

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