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MotoGP, Rins: “Il mio passo gara è migliore di quello di Mir e Marquez”

“Abbiamo fatto un passo avanti rispetto a Sepang. Siamo ancora lontani ma mi sono avvicinato. Ho girato come le Honda ufficiali nel giro secco, ma sono più rapido sul passo gara”

MotoGP: Rins: “Il mio passo gara è migliore di quello di Mir e Marquez”

Il 15° posto in cui ha concluso i test a Portimao non è quello in cui vorrebbe essere Alex Rins, ma il catalano ha diverse ragioni per cui essere comunque soddisfatto del lavoro svolto nell’ultima due giorni di collaudi.
 
“Sono soddisfatto del nostro pre-campionato. Abbiamo fatto un passo avanti rispetto a Sepang e avere delle nuove parti a Portimao mi ha mi ha aiutato a capire la nostra situazione attuale - ha dichiarato il 27enne - Sia in Malesia che in Portogallo ho fatto una simulazione di gara sprint e sono più vicino ai primi. Ancora lontano, a circa quattro decimi-mezzo secondo, ma è andata meglio”.

Prima Honda in classifica nella giornata di sabato, il pilota LCR ha completato la due giorni a soli 4 millesimi da Marc Marquez e 20 da Joan Mir, primo alfiere della Casa dell’ala. Segnali confortanti per Rins, convinto di avere un passo migliore dei suoi due compagni di marca.

“Mentre a Sepang ho studiato molto i dati di Marc e Joan, a Portimao mi sono concentrato maggiormente sul mio lavoro e li ho analizzati solo a fine giornata. Sul passo gara credo di essere un po' più veloce di loro, sono andato meglio soprattutto sabato, ma continuerò a guardare i loro dati perché c'è sempre qualcosa che si può fare in maniera diversa - ha ammesso l’ex pilota Suzuki - Negli ultimi minuti ho provato a fare un giro lanciato e ho chiuso quindicesimo a otto decimi di secondo dal primo, il che non è il massimo. Sul giro secco gli altri piloti Honda hanno una moto diversa dalla mia. Non so se sia meglio o meno, ma sono abbastanza contento di aver girato nel loro stesso decimo di secondo”.

Sebbene ci sia ancora del lavoro da fare, l’adattamento di Rins alla RC213V sembra procedere nel migliore dei modi, anche grazie a una moto che si è rivelata meno aggressiva di quanto non si aspettasse Alex: “La Honda è un po' più impegnativa della Suzuki, ma prima di salirci pensavo fosse più fisica di quanto non sia realmente”, ha concluso lo spagnolo.

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