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Bautista: "Tutto merito di Ducati? In MotoGP vincono in tanti, in SBK solo io"

"Gli altri si lamentano delle nostre prestazioni? Sono Kawasaki e Yamaha a dovere migliorare, non noi ad essere penalizzati. Oggi ho improvvisato la strategia in gara e ho vinto"

SBK: Bautista:

Alvaro Bautista ha finito in bellezza il fine settimana a Portimao, con una vittoria. In una pista in cui Razgatlioglu si esalta, lo spagnolo della Ducati ha limitato i danni nel migliore dei modi, concedendo appena 3 punti al rivale. Così, arriverà in Argentina fra meno di due settimane con un bottino di 56 punti di vantaggio sul turco, che diventano 82 quando si parla di Rea. Il titolo non è in cassaforte con ancora tre appuntamenti, ma il tesoretto è importante.

In Portogallo, nemmeno Bautista si aspettava di vincere, soprattutto questa la gara di questa mattina e ha descritto il suo successo con dovizia di particolari: “prima di Gara 2, ho pensato che al mattino Toprak era stato molto forte. Ieri, dopo la prima gara, mi ero sentito più forte, ma dopo la Superple Race, avevo pensato che ne avesse di più. Per quel motivo, sono partito senza una strategia, semplicemente osservando quello che sarebbe successo. Quando Jonathan era primo e Toprak 2°, l’ho visto molto rilassato e pensavo stesse aspettando, senza stressare le gomme. Ho capito che non sarebbe stata una buona idea per me lasciarglielo fare e per questo mi sono messo al comando e ho abbassato il ritmo. Se qualcuno poteva seguirmi, avrebbe dovuto consumare gli pneumatici e quindi avrei avuto una possibilità di lottare per la vittoria. Ho fatto così e ha funzionato, sono contento, ma non ci avevo pensato prima.

Venticinque punti meritati ma, fra il serio e il faceto, gli è stato chiesto se ora gli avversari non diranno che consumi meno le gomme per via del suo peso.

È il pacchetto a fare la differenza: pilota, moto, elettronica - ha risposto seriamente Alvaro - Per esempio, alla curva 5 dovevo fare una traiettoria più stretta di quella di Toprak perché faticavo più di lui a fermare la moto. Sono moto diverse, ma anche stili di guida diversi ed è sempre una combinazione di cose. Yamaha e Kawasaki hanno più velocità di percorrenza a gas chiuso, lo noti nelle curve in discesa, come avessero più carico, io non posso fare le loro linee, devo fare girare la moto con il gas”.

Lo spagnolo non ci sta quando sente che il merito sarebbe tutto della Panigale V4, un po’ come succede in MotoGP dove la Desmosedici sembra fare tutto da sola.

È da tanto tempo che non provo una Ducati MotoGP. Dalla TV sembra che sia una moto più facile rispetto ad anni fa e ci sono tanti piloti che vincono sulla Desmosedici, qui lo faccio solo io - ha sottolineato - La moto è buona, ma ne vince solo una in SBK e questa è la realtà. Tutti dicono che è tutto merito della Ducati, ma i risultati dei due piloti Kawasaki sono più vicini fra loro. Bisogna guardare tutto, non solo il pilota che vince”.

Va da sé, che anche la possibilità di limitare le prestazioni motoristiche della Rossa ventilata da Razgatlioglu non gli va giù.

Penso che ci abbiano già tolto dei giri 3 anni fa e non ce li abbiano mai ridati, ne abbiamo ancora 250 in meno - ha ricordato Bautista - In questo mondo, con questa tecnologica, i costruttori devono cercare di migliorare sempre, come fanno i piloti. Sono Yamaha e Kawasaki che devono avvicinarsi a Ducati e non il contrario. Non sono quello che fa le regole, ma in MotoGP non ho mai sentito Quartararo chiedere di ridurre la potenza di Ducati o l’agilità della Honda, prova solo a spingere sulla Yamaha per fare una migliore moto. Alla fine, dovremo adattarci a quello che decide la FIM

Sulla possibilità di introdurre il peso minimo sommando quelli di moto e pilota è stato ancora più netto.

Non ha senso aggiungere peso a queste moto. Se aggiungessi 20 chili alla mia, in caso di incidente le servirebbe più tempo per fermarsi e bisognerebbe aumentare le vie di fuga” ha affermato prima di ribadire il concetto: “il livello del campionato è molto alto, oggi abbiamo girato a pochi decimi dal passo delle MotoGP e le moto devono essere allo stesso livello dei piloti”.

Infatti Alvaro non è ancora del tutto soddisfatto della sua Panigale V4. Razgatlioglu ha chiesto più cavalli alla Yamaha per il prossimo anno, a lui invece cosa servirebbe?

Ho bisogno che Yamaha non ascolti Toprak - ha scherzato Alvaro - Abbiamo alcune idee per il prossimo anno, vorrei migliorare la fase di accelerazione perché in quella fase sento la moto molto leggera, serve maggiore stabilità. È il più grande problema, se lo risolveremo potremo migliorare le nostre prestazioni in generale. Ne ho già parlato con Dall’Igna, mi chiama dopo ogni turno, ogni gara, ogni test e sa cosa penso”.

Ora lo aspetta un fine settimana di riposo, prima di volare a Villicum.

Non so bene come andrà la Ducati su quella pista, tutti dicono che c’è un lungo rettilineo ma è solo una parte del tracciato - ha spiegato - Non so cosa aspettarmi, voglio arrivare lì e capire il mio livello. Ho già rivisto le gare dell’anno scorso, mi piace farlo, ho meno esperienza in quella pista, ma ci penserò la prossima settimana. Ora mi godo questo momento”.

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