Tu sei qui

MotoAmerica, Petrucci ritorna sull' incidente a 280km/h in Virginia: "felice di essere vivo"

Vi racconto come è andata. Al centro medico ho scoperto che non c'erano telecamere. Il direttore medico: "guardavo la tv ed il tuo incidente non si è visto", ma sono caduto sul traguardo.

MotoAmerica: Petrucci ritorna sull' incidente a 280km/h in Virginia:

Danilo Petrucci, reduce dal bruttissimo incidente sul rettilineo in Gara2 al Virginia Raceway durante il MotoAmerica, torna sull'accaduto spiegando nel dettaglio le dinamiche del suo incidente, non nascondendo l'ovvia frustrazione nonchè preoccupazione per la totale incuranza e mancanza di organizzazione. Affida quindi a twitter il suo resoconto dettagliato della vicenda sottolineandone anche i risvolti surreali.

"Non sono una persona a cui piace polemizzare ma nemmeno mi piace leggere cose inesatte su di me. Proverò ad essere veloce nella spiegazione: il Virginia Raceway ha il traguardo nel mezzo di un curvone di sesta marcia, che con la Superbike si fa a 300 km/h. Ho provato nell'ultimo giro a prendere la scia di Scholtz, che GIUSTAMENTE ha protetto la sua posizione, così mi sono spostato al suo esterno, ma così per me questo curvone è diventato ancora più stretto. Ho piegato di più la moto ma ho perso aderenza alla ruota davanti e sono scivolato a 280 km/h. Sono scivolato lungo la pista e mentre ruzzolavo ho colpito dei pannelli pubblicitari. Uno di questi mi ha aperto lo stivale rompendomi la pelle e il perone. Ho più abrasioni e un ematoma enorme sul braccio sinistro. Ho ruzzolato per oltre cento metri raggiungendo quasi la prima curva. Come ho detto ero lungo la pista, vicino alla mia moto che è rimasta addirittura sul tracciato. Sono fortunatamente rimasto sempre cosciente e ricordo tutto, ma sopratutto ero vivo e felice di essere sopravvissuto a un incidente a quella velocità. Non so se chi sta leggendo queste parole sia mai caduto a queste velocità. Ero sdraiato faccia a terra, cercando di respirare più aria possibile, aspettando che qualcuno venisse a vedere come ero messo, quindi dopo un po' ho deciso di girarmi e guardarmi intorno: in un lato avevo la pista con i piloti che passavano, nell'altro c'è un grande campo d'erba e nessuno all'orizzonte. Ho capito che stavo sanguinando e avevo dolore ovunque. Quindi, essendo da solo in un campo, mi sono alzato e ho atteso che l'ultimo pilota finisse la gara, ho attraversato la pista e mi sono diretto a piedi verso il traguardo e la zona box. Mentre camminavo verso il paddock un ragazzo con un quad è venuto verso di me, io sono salito e mi ha portato al centro medico. Lì ho scoperto che nessuno ha visto il mio incidente in quanto non ci sono telecamere di sicurezza e usando le parole del direttore medico "stavo guardando la tv e non si è visto il tuo incidente". Ricordo, un incidente occorso sulla linea del traguardo" ha poi concluso il pilota italiano.

 

Articoli che potrebbero interessarti