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SBK, Rinaldi: “Sono qui per attaccare, non per finire quinto o sesto”

“Stamani ho dovuto lanciare la moto per evitare conseguenze ben peggiori. So però di avere le carte per lottare coi migliori”

SBK: Rinaldi: “Sono qui per attaccare, non per finire quinto o sesto”

Amareggiato e sconfortato. Michael Rinaldi ha dovuto mandare giù diversi bocconi amari quest’oggi ad Assen. Prima la Ducati che si ferma in FP3, poi la moto da lanciare a 200 km/h, in seguito la caduta in Gara 1.

L’unica soluzione sembra essere quella di voltare pagina e ripartire il prima possibile.

“E’ stato un sabato difficile – ha detto il romagnolo – stamani abbiamo avuto un inconveniente nelle FP3 che ci ha costretto a sistemare la moto. Nelle qualifiche, invece, dopo aver perso il posteriore, ho dovuto lasciar cadere la moto per evitare conseguenze peggiori”.

Michael cerca però di provare a vedere un aspetto positivo.

“Sono comunque soddisfatto per ciò che ho fatto nella gara, partendo molto bene e riuscendo a stare molti giri con Alvaro, infatti al via mi sono ritrovato da 12° a sesto in due curve. Ho provato a spingere, ma sono caduto. Purtroppo, il feeling con la moto, quando le gomme sono calate, non era lo stesso. Dobbiamo risolvere questo problema”.

Il disappunto è grande da parte sua.

“In questo momento devo difendermi, ma io sono qui per attaccare, non per finire quinto o sesto. So infatti di avere le carte per stare con i migliori e questo è l’obiettivo per domani, consapevole che oggi potevo finire quarto”.

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