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Moto2, Joe Roberts: "Giovanni Sandi, il mio capotecnico, è una leggenda"

Il californiano della Italtrans parla dell'uomo che è stato dietro a Max Biaggi, Tetsuya Harada, Jorge Lorenzo in 250 ed oggi è la spina dorsale del team Italtrans, iridato nel 2020 con Enea Bastianini

Moto2: Joe Roberts: "Giovanni Sandi, il mio capotecnico, è una leggenda"

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Joe Roberts ha un cognome pesante ed anche se non ha nessuna parentela con il leggendario King Kenny, il giovane pilota americano è visto come uno dei talenti emergenti della Moto2, tanto da essersi già meritato una chiamata dall’Aprilia, che non ha accettato.

Due quarti posti, in Portogallo ed al Mugello sono stati finora i suoi migliori risultati, quest’anno, ma il californiano di Malibù è entusiasta della sua nuova squadra, Italtrans, un team che ha ottenuto podi con Takaaki Nakagami, Franco Morbidelli, Mattia Pasini e Bastianini negli ultimi anni. Il segreto? Probabilmente avere come capotecnico Giovanni Sandi, che ricordiamo al fianco di Max Biaggi, Tetsuya Harada, Jorge Lorenzo. Il titolo dello scorso anno con Bastianini è stato l'ottavo della sua carriera.

"È divertente, perché in passato ci sono stati dei capisquadra che non si fidavano completamente della loro opinione o del loro giudizio - ha spiegato Joe Roberts a cyclenews - Devi cercare di capire esattamente cosa accade sulla moto. A volte anche andare da altre persone per avere consigli e poi darli al tuo caposquadra. Può essere un casino se davvero non credi in lui”.

Una cosa che a Joe ovviamente non succede con Sandi in squadra.

"Giovanni è una leggenda. Non gli chiederei mai cosa c'è sulla moto. Ho fiducia che ha così tanta esperienza e conoscenza che può far funzionare le cose per qualsiasi tipo di pilota o qualsiasi tipo di stile, da quanti campionati ha vinto. Crea una calma quando hai qualcuno di cui ti puoi fidare. Voglio dire, non è sempre perfetto. Ci sono state volte quest'anno che non ho amato la moto che stavo guidando. Ma non biasimerei nessuno. È solo che non l'abbiamo trovata l’amalgama quel fine settimana. A volte può essere difficile. Giovanni mi aiuta a cercare di lavorare su alcune aree della mia guida per ottenere il massimo. Per essere più costante sulle gomme usate. La velocità sulle gomme usate è qualcosa che non è mai stato il mio punto di forza. Per quanto riguarda il lavoro, mi sta aiutando ad essere un pilota più maturo e ad essere più forte alla fine della gara”.

Nemmeno il problema del linguaggio ha frenato il rapporto fra Joe Roberts e Giovanni Sandi.

“Il suo inglese non è il massimo per quanto riguarda la comunicazione - ha ammesso Roberts - Ma con le cose di moto capisce quello che dico. E può ripetere abbastanza da farmi capire cosa sta dicendo. Ogni volta che c'è un errore di comunicazione Robertino Pietri (il figlio di Roberto Pietri, ex team mate di Freddie Spencer in USA) è lì. Aiuta a riempire il vuoto. Ovviamente Robertino parla perfettamente inglese e vive in America. Non direi che è un problema, davvero".

 

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