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MotoGP, Crutchlow: "Marquez vince con la Honda, non serve cambiare la moto"

"È il pilota che deve adattarsi e fare la differenza. Non credo aiuterebbe sviluppare parallelamente la RC213V in un'altra direzione"

MotoGP: Crutchlow: "Marquez vince con la Honda, non serve cambiare la moto"

La Honda è una moto quasi perfetta, a patto che la guidi Marc Marquez:  è questa l’opinione comune in MotoGP e i risultati degli ultimi anni non fanno che confermarla. Il campione di Cervera ha vinto titoli a ripetizione con la RC213V ma gli altri piloti hanno faticato e non poco. Il caso più eclatante è stato quello di Jorge Lorenzo, che ha gettato la spugna dopo un anno, ma anche Crutchlow non ha avuto vita facile.

La nostra moto è fisicamente più impegnativa delle altre, questo è certo - ha spiegato Cal intervistato da crash.net - Quindi, quando ottengo un buon risultato, sento che ha un significato maggiore. Possiamo spingere tanto in frenata, è un punto di forza della Honda: su una moto così il livello di concentrazione deve essere sempre al 100%”.

Marquez riesce a sfruttarla al massimo, ma spesso si è detto che la Honda dovrebbe diventare più facile da guidare. Anche il britannico lo aveva sostenuto, ma capisce anche il pensiero della Honda.

Penso che la HRC faccia un ottimo lavoro nell'ascoltare tutti i piloti, ma Marc ha vinto molti titoli ed è semplicemente il migliore al mondo in questo momento - ha osservato - Dato che può vincere dei titoli sulla moto così com'è, perché dovrebbero cambiare se questo è l'obiettivo delle corse?”.

Crutchlow non crede che abbia senso portare avanti un progetto parallelo.

Non credo che questo aiuterebbe, onestamente - ha dichiarato - E' molto difficile sviluppare una moto in una direzione, figuriamoci due o tre. Penso che sia compito del pilota cercare di guidare al meglio quello che ha e fare la differenza”.

Questo non significa che Cal non possa dire la sua sullo sviluppo, anche se è uno dei compiti che gli piace meno.

Sinceramente, non mi piace molto fare test, preferisco correre - ha confessato - Faccio un sacco di giri solo per cercare di migliorare, dare le migliori informazioni alla mia squadra e alla HRC per il bene di tutti. Sono sempre stato in grado di provare le cose velocemente e di capirle bene ed è per questo che spesso devo sopportare un carico di lavoro così grande nei test.

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