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Energica, parla il d.t.Testoni: "La MotoE ha più margine della MotoGP"

 "Continuo a ricevere complimenti dai piloti per la nostra moto. Jerez ci ha insegnato qualcosa". Pompieri appositamente addestrati in gran numero nei box di Valencia

MotoE: Energica, parla il d.t.Testoni: "La MotoE ha più margine della MotoGP"

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Giampiero Testoni è il Direttore Tecnico di Energica, l'uomo che più di ogni altro conosce i segreti della grade novità del Paddock del motomondiale. Probabilmente stiamo anche parlando di un uomo che ha sofferto più di chiunque altro nel vedere tutto il frutto del proprio lavoro prendere fuoco nell'incendio di Jerez.

Ma la tenacia non manca mai agli uomini animati da grande passione, e invece di perdere tempo a recriminare sull'episodio, in Energica sono stati in grado di ricostruire tutto e di farlo a tempo di record. Il tutto facendo anche tesoro di quanto avvenuto, come testimonia la presenza di un gran numero di pompieri all'interno della Pit Lane di Valencia, dove sono in corso i test che precedono il primo round del campionato al Sachsenring.

"Ogni volta che succede qualcosa di grosso in un Paddock o che fa tanta notizia - ha commentato il DT - è chiaro che si  prende spunto da quelli che sono stati possibili errori, per cercare di evitarli in futuro. Non è una cosa che riguarda solo la MotoE, perché mi hanno riferito che anche in Formula E come in altre categorie a propulsione elettrica, si sono voluto preparare di più rispetto a prima".

Abbiamo visto tanti pompieri in giro per la Pit Lane. E' cambiato molto l'approccio dopo Jerez da questo punto di vista? 

POMPIERI NEI BOX MOTOE DI VALENCIA

"Abbiamo fatto dei test con dei pompieri che sono stati addestrati e saranno dedicati a questa serie e saranno sempre presenti nel Paddock del mondiale in ognuna delle quattro gare. Hanno fatto un training specifico per imparare a gestire la nostra moto in tutte le situazioni, come toccarla, come gestire un eventuale incendio. Avranno in dotazione un liquido con un additivo particolare, e poi avranno delle coperte speciali per le batterie al litio, che servono a contenere le fiamme. Abbiamo già dato con Jerez, ma tutto può succedere. Mi consola che oggi, nonostante una caduta abbastanza grossa, con un high side di Randy De Puniet, sia andato tutto relativamente bene. Ho visto solo Randy zoppicare leggermente, ma è tutto ok".

Solo i pompieri potranno intervenire sulle moto in caso di perdita di isolamento

A Jerez non c'era forse la giusta preparazione? 

"Noi eravamo già preparati anche prima di Jerez con dei sistemi particolari per tenere sotto controllo la situazione sulle moto. Abbiamo delle luci sui lati che segnalano una eventuale perdita di isolamento in caso di caduta. Se dovessero diventare rosse, la moto potrà essere toccata solo dai pompieri, nemmeno dai Marshall lungo la pista. Questo non vuol dire che chi tocca la moto senza l’adeguata preparazione muore fulminato, ma è chiaro che servono precauzioni, come avvenne ad esempio in Formula 1 con l’introduzione del Kers. Noi avevamo fatto anche dei corsi per tutto il personale delle squadre che lavorano sulle moto, per spiegare al meglio come intervenire in ogni singola circostanza e farlo in sicurezza. L'imponderabile non è però prevedibile, appunto". 

L'incendio di Jerez ha causato un ritorno negativo per Energica, in modo indiretto

Come azienda quanto è pesato quello che è accaduto in Spagna?

"L’azienda Energica ha ricevuto un ritorno sia in positivo che in negativo per quello che stiamo facendo qui in MotoE. Era partito tutto benissimo, ma quello che è successo a Jerez ha avuto un contraccolpo anche sulle vendite, perché è capitato proprio nel momento peggiore dell’anno. Adesso sta andando tutto bene, anche perché le persone hanno visto quanto sforzo siamo stati in grado di sostenere per ricostruire tutto. E’ sempre stato chiaro, anche attraverso la stampa, che noi non eravamo responsabili di quanto successo a Jerez, ma anche se in maniera indiretta, è ovvio che ci sia stato un ritorno negativo anche per noi. Aver ricostruito tutto sta facendo la differenza". 

Appena 60 giorni per ricostruire 23 moto:  non sono esistiti né sabati né domeniche

L'ostacolo più grande da superare per ricostruire così velocemente?

"Il vero problema è stata la tempistica che avevamo a disposizione. In due mesi abbiamo ricostruito 23 moto e non è stato facile. La più grande difficoltà è stata di ricevere i pezzi dai nostri fornitori, perché noi abbiamo dedicato giorno e notte, senza sabati né domeniche, alla ricostruzione di tutto. Ma nel periodo iniziale, con lo stock che avevamo in casa di pezzi, abbiamo potuto ricominciare la ricostruzione, ma poi c’è stato il tempo di cui avevano bisogno i fornitori che ci ha bloccato. Per fortuna molti ci hanno supportato e la stessa Energica si è presa in carico alcune lavorazioni meccaniche che certi fornitori non erano in grado di garantirci per tempo. E' stato uno sforzo congiunto".

Per aver costruito dei pezzi in casa, queste moto sono diverse da quelle che erano a Jerez? 

BOX MOTOE VALENCIA

"Queste moto sono identiche a quelle che erano a Jerez, magari qualche pezzo è stato fornito da fornitori diversi, ma le specifiche sono identiche. Di certo ci siamo fermati anche con lo sviluppo, perché in quell’incendio abbiamo perso anche la parte R&D, le moto del tester. Tutto insomma. Anche il team che seguiva lo sviluppo ha dato una mano a ricostruire le moto, quindi da quel punto di vista siamo stati fermi due mesi. Adesso che abbiamo ricostruito le moto, stiamo ricostruendo le nostre moto test per provare gli sviluppi che abbiamo già in mente".

Ogni moto in pista ha avuto il suo shakedown per il controllo qualità al banco

Cosa è cambiato nel processo di montaggio tra le prime e queste? Il tempo in meno cosa ha modificato?

"Tutte queste moto che abbiamo assemblato così velocemente le abbiamo portate in pista almeno una volta per uno shakedown. Poi, vista la fretta che avevamo di montarle, abbiamo incrementato moltissimo il livello di controlli di qualità, sul banco prova. Sapevamo di avere una uscita in pista singola per ogni moto, quindi volevamo essere certi al massimo di aver fatto tutto perfettamente per non rischiare di disperdere altre energie dopo". 

Qui ci sono diversi tecnici di Energica. In quanti saranno presenti nei weekend di gara?

"Come Energica, seguiamo il campionato con una presenza di otto persone che per i tre anni seguiranno ogni uscita delle moto in pista, dai test alle gare. Siamo qui per dare assistenza, si può dire che siamo parte del campionato allo stesso modo dei team che corrono. Il loro successo è il nostro, quindi ovviamente vogliamo che questa serie vada al meglio. Il punto più duro l’abbiamo già toccato!".

"Ricevere i complimenti da piloti di questo livello: una grande soddisfazione"

Parlando invece di quello che dicono i piloti, come sta andando con loro? Si stanno abituando a questa tipologia di moto?

"I piloti che provano la moto ne restano sempre stupiti. La loro reazione è sempre positiva, sulla prestazione assoluta come pure sull’affidabilità. Diciamo che da questo punto di vista già a novembre ci eravamo presi delle belle soddisfazioni, anche perché non dobbiamo dimenticare che qui ci sono squadre che corrono tra MotoGP, Moto2 e Moto3, e anche i piloti vengono da diverse categorie. Il livello è altissimo, quindi ricevere dei complimenti sulla moto da persone di questo livello fa sempre piacere, vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro".

"Se non dovessimo preoccuparci della durata avremmo 50 cv in più"

Cosa chiedono i piloti per andare più forte? 

BOX MOTOE VALENCIA

"I piloti vogliono sempre di più, anche in MotoGP. La potenzialità reale di queste moto è molto più elevata di quello che si vede oggi, perché c’è un limite preciso che è rappresentato dalla quantità di energia che hai a bordo e quindi dalla batteria che hai sulla moto. Ovviamente una batteria più grande significa una moto che pesa di più, che non curva e che frena con difficoltà, quindi è sempre una questione di equilibrio. Però, se dovessimo ‘liberare’ tutti i cavalli della moto senza pensare che deve percorrere 10 o 12 giri con una carica, allora si vedrebbero circa 50 cv in più di potenza massima, che su un mezzo a due ruote fanno una enorme differenza. Diciamo che arriveremmo a girare molto vicino alle Moto2. Negli ultimi anni abbiamo migliorato dal 2015 ad oggi di circa un 30% l’efficienza delle batterie, quindi siamo destinato a vedere una crescita delle prestazioni in futuro. Di fatto, al momento corriamo con una sorta di limitatore".

"Il tester Branetti ha provato le moto al massimo del potenziale"

Sarebbe interessante vedere queste moto girare al massimo del proprio potenziale.

"C’è stato un momento in cui si era pensato di inserire questa sorta di giro a potenza piena nel campionato, ed avevamo pensato di farlo nelle qualifiche con la superpole. Però ci siamo resi conto, confrontandoci con i team, che sarebbe stato sbagliato dare ad un pilota una moto che di venerdì e sabato offre una potenza e poi in qualifica per un giro singolo ha un divario così marcato di prestazione. Avrebbe tolto i riferimenti, non sarebbe stato giusto. Certo però che avrebbe anche fatto scoprire la potenzialità della moto, che noi conosciamo perché con il tester Brannetti abbiamo provato in questa configurazione". 

Dove può crescere questa moto, in che aree?

"Con lo sviluppo in futuro puoi fare anche un altro tipo di telaio, di forcellone. Puoi togliere peso in vari punti della moto. Ma l’idea alla base di questo campionato era leggermente diversa, anche perché c’era un budget preciso da rispettare per costruire le 23 moto. Per questo siamo partiti dalla nostra moto stradale che è un'ottima moto, una base perfetta. Da lì abbiamo modificato tutta la parte ciclistica, il forcellone, le quote e la componentistica. Ma il cuore è simile. Siamo soddisfatti di quanto fatto e iniziamo anche a darci obiettivi già ambiziosi. Cresceremo e anche tanto".

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