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MotoGP, Iannone: Al Red Bull Ring non ho vinto per caso

The Maniac: "Non c'è grande differenza tra questa Ducati e la GP15", Dovizioso: "In Austria non bastava avere la gomma per vincere" 

Iannone: Al Red Bull Ring non ho vinto per caso

Pole, giro veloce e vittoria. Meglio di così non si poteva proprio fare. Per Andrea Iannone l’Austria ormai è già un ricordo, perché nella sua mente c’è la Repubblica Ceca, dove The Maniac sogna di proseguire sulla strada intrapresa una settimana fa.

Si torna subito in pista. quali sono le sensazioni?

Mi sento molto bene, forse come non mai, infatti sono contento di tornare subito in pista, soprattutto per come abbiamo affrontato lo scorso weekend e il risultato di domenica. Un risultato che giunge grazie a tutta la squadra, perché volevo vincere almeno una gara entro la fine dell’anno”.

Quanto hai dovuto inseguire questo successo?

“Pensi sempre di riuscire a portare a casa un risultato del genere, però quando passa tanto tempo inizia a diventare sempre più difficile. Io comunque non ho mai mollato, perché il lavoro duro ha ripagato”.

Adesso c’è la Repubblica Ceca.

“A Brno non sarà facile ripetere un risultato del genere, però siamo competitivi. L’Austria era favorevole alle nostre caratteristiche e quindi ci siamo concentrati su diversi dettagli che hanno fatto la differenza. Lo scorso anno siamo stati veloci tutto il weekend qua a Brno, cercheremo di crescere e stare davanti”.

Al Red Bull Ring oltre a vincere hai realizzato pole e giro veloce.

Quando mi sento a posto sono sempre competitivo, infatti le mie vittoria sono arrivate in questo modo. Ho avuto lucidità per tutta la gara, spingendo al massimo soltanto all’ultimo giro”.

Petrucci ha detto che c’è differenza tra la sua Pramac e la vostra ufficiale, in particolare il motore.

“Faccio fatica a rispondere sulla differenza di motore. Lo scorso anno la GP15 andava forte, non più piano rispetto a questa. Di sicuro i controlli e l’elettronica aiutano meno rispetto al 2016, bisogna saper utilizzare bene l’acceleratore, perché i dettagli si rivelano poi decisivi, penalizzando la velocità di punta. Ad esempio, in Austria avevo meno accelerazione rispetto al Dovi, togliendo le ali di sotto. Detto questo, non credo ci sia comunque tutta questa differenza.

Il complimento più bello che hai ricevuto?

“Non ve lo dico. Posso dirvi che la squadra mi ha fatto dei bellissimi complimenti. Di sicuro mi sarebbe dispiaciuto lasciare Ducati senza un risultato importante”.

Un pizzico di amarezza è ancora presente nel volto di Dovizioso, per quella che è stata un’occasione mancata. Meglio allora non pensarci troppo su e pensare alla Repubblica Ceca.

“Dopo un weekend strepitoso siamo carichi e possiamo fare bene anche qua. Di sicuro la pista mette a dura prova ogni pilota. Nelle ultime tre gare siamo stati in corsa per la vittoria, indipendentemente dalle condizioni meteo.”

Sei ancora deluso.

“C’era delusione, perché abbiamo lavorato bene. Di sicuro la gomma ha inciso, però dipende da diversi fattori. Quando non ti senti forte per giocarti la vittoria c’è delusione, ma allo stesso tempo capisci che siamo competitivi. Ci manca ancora qualcosa per arrivare in tutti i weekend e giocarci il podio, però sono fiducioso qua a Brno”.

La differenza domenica l’ha fatta solo la gomma o c’è altro?

La differenza l’ha fatta la gestione della gomma, di sicuro Iannone è stato intelligente sotto questo aspetto. Noi eravamo veloci, però anche noi potevamo gestire meglio lo pneumatico”.

Iannone è un pilota che ci prova sempre. Credi che questo aspetto possa averlo aiutato?

“L’approccio al weekend potrebbe essere stato diverso. Scegliere la soft è stato un azzardo, però non voglio cercare scuse”.

Cosa cambia qua in Repubblica Ceca?

“ A Brno la moto deve girare bene. Forse questo non è il nostro punto di forza, ma ne abbiamo altri che ci faranno partire vicino alla Yamaha, che è il nostro punto di riferimento”.

Su quali altri tracciati Ducati potrà fare la voce grossa?

“Difficile da dire quali possano essere, soprattutto per vie delle gomme. Forse Motegi, però è meglio pensare al presente, cercando di migliorare ed essere sempre più competitivi”.

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