I clienti della Honda quest’anno non sono troppo contenti dell’investimento fatto sulla Open. Come dice Nakamoto, la Production Racer di Tokyo sarà anche più fedele allo spirito delle regole rispetto alla cugina Yamaha ma i tempi sul giro non giocano a suo favore. Lo ha scoperto a sue spese anche Nicky Hayden che ha lasciato la Ducati in cerca di una moto più competitiva e si è invece ritrovato a lottare a centro gruppo. Nell’inverno, il vicepresidente di HRC aveva favoleggiato che Stoner sulla RCV1000R aveva girato ad appena tre decimi dalla Factory a Motegi.
“Abbiamo sperato che quella fosse la realtà, ma probabilmente tre decimi li prendeva a ogni rettilineo – scherza Kentucky Kid – Il problema più grosso è che ci mancano cavalli, perché il telaio funziona molto bene. Le aspettative prima della stagione erano più alte ma adesso dobbiamo fare il massimo con quello che abbiamo”.
L’americano comunque non boccia la formula Open.
“Sulla carta è un buon concetto, anche se il divario dalle Factory per ora è grande. La gomma più morbida dà dei vantaggi su alcune piste, mentre non noto una grossa differenza per quanto riguarda i litri di carburante in più a disposizione”.
Nicky ha anche dovuto riabituarsi alla moto giapponese dopo tanti anni di Ducati.
“Il cambiamento maggiore è in frenata, che è il punto forte della Honda ed era quello debole della Desmosedici. Con questa moto posso insistere con la staccata molto in profondità. Inoltre non devo più usare la frizione in scalata ed è la prima volta che non lo faccio. Non dico che ho dovuto imparare ma c’è voluto qualche tempo per abituarmi”.
Hayden parla anche del futuro e soprattutto dell’ingresso di Michelin nel 2016.
“Le moto sono cambiate negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda l’elettronica e le gomme. L’arrivo del gommista francese sarà un grande cambiamento, penso la gente non comprenda a fondo che ruolo giochino gli pneumatici al momento. Si tratta di mettere a terra 250 CV. Io ho fiducia in Michelin, non è da troppo tempo fuori dalla MotoGP e sono sicuro che la priorità sarà la sicurezza”.
Guardando ancora in avanti, il pilota di Aspar non manca di parlare della SBK.
“Ho avuto alcune offerte in passato per correre in quel campionato, ma preferisco la MotoGP. Non penso che lì sarebbe più facile ottenere buoni risultati, ma il massimo livello del motociclismo è qui e io voglio restarci”.
Per chi mastica l’inglese, qui sotto l’intervista integrale.
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