Marquez: meglio di Stoner, vicino a Spencer

Honda imbattibili al CotA, Lorenzo spera nella magia, Dovizioso contento a metà


Il primo record è caduto e curiosamente Marc Marquez l’ha strappato proprio al pilota che ha sostituito. Non è più Casey Stoner il pilota più giovane ad avere conquistato una pole in MotoGP e adesso è Freddie Spencer a tremare. La promessa ci ha messo poco a trasformarsi in realtà e dopo avere preso i complimenti di tutti più illustri piloti a due ruote, ha ricevuto anche quelli di Mario Andretti, “ha il circuito in mano”. Nel polso destro per la precisione. E le idee molto chiare.

MARQUEZ: BELLA LA POLE, MEGLIO LA VITTORIA – Sono felicissimo di questa pole position, è ancora meglio della prima che conquistai in 125. Ma se riuscirò a vincere la gara lo sarò ancora di più” ha scherzato Marc e in tanti pensano che forse un altro record, quello di Freddie Spencer più giovane vincitore nella classe regina, sia destinato a cadere oggi. E dire che Marc era addirittura nervoso prima delle qualifiche, “sapevo di potere puntare al primo posto, ma farlo è un’altra cosa. Questi piloti vanno veramente forte sul giro secco” ha detto. Sono veloci, è vero, ma non abbastanza. “La strategia di fare solo un’uscita ha pagato, le gomme tenevano – ha continuato – Ma domani sarà una gara lunga e difficile fisicamente. Nella prima parte ci sono molti cambi di direzione e alla fine sei esausto”.

CJorge LorenzoRUTCHLOW: NESSUNA YAMAHA PUO’ VINCERE – La verità è che Marquez e la Honda formano una coppia perfetta in questo tracciato e sembra quasi di rivedere Stoner nella sua Phillip Island. Cal Crutchlow ha riassunto la situazione meglio di tutti: “qui nessuna Yamaha ha la possibilità di vincere. E’ incredibile come le Honda riescano a frenare. Di solito non hanno questo vantaggio”. Jorge Lorenzo non ha usato le stesse parole, ma a leggere tra le righe delle sue dichiarazioni il senso non cambia molto. “Oggi ho fatto il massimo che ho potuto – ha ammesso – lottare per il secondo o il primo posto era fuori dalla nostra portata. In gara a volte succedono cose inaspettate, quasi magiche, ma seguire Dani e Marc sarà difficile”. Poteva forse andare un po’ meglio senza un errore negli ultimi minuti. “Sono entrato in corsia box per poi uscirne, non volevo tirare altri piloti – ha raccontato – Però quando era in pit lane l’elettronica è andata in palla e ho perso l’ultimo giro buono. Però a dirlo forse ho fatto un altro errore” ha riso.

GARA LUNGA, PARTENZA A RISCHIO - Quasi ci si dimentica di Pedrosa. Le lamentele assortite delle libere però sono scomparse e il distacco dal compagno di squadra diminuito. “Finalmente il grip era a livelli normali e la moto ha incominciato a lavorare - ha sospirato – Siamo migliorati e sono felice, dovremmo anche avere risolto i problemi al setup”. Quello che forse preoccupa un po’ tutti è la partenza con la staccata in salita e il tornantino. Per cercare di prevenire eventuali problemi, dopo il warm up verrà provato uno start. “In MotoGP i piloti hanno tutti esperienza – ha sperato Marquez – non penso che ci saranno problemi”. Un po’ meno sicuro Jorge: “la curva è larga e le traiettorie possibili molte, non so cosa succederà quando ci arriveremo tutti insieme”. Ma quello è solo il primo problema, perché poi tutti concordano che non sarà un gioco da ragazzi gestire le energie fino alla fine.

Andrea DoviziosoDOVIZIOSO, TROPPA FORZA PER GUIDARE – Per avere conferma basta chiedere ad Andrea Dovizioso. “Se potrste vedere la mia espressione sotto il casco alla fine della serie di ‘esse’!” ha scherzato. Proprio questo è il limite più grande per il forlivese in previsione gara, dopo delle buone qualifiche. “Per fare quei tempi lo sforzo fisico è troppo grande, non posso tenerli sulla distanza – ha sottolineato – Su questo circuito le gomme non si consumano, ma non basta come vantaggio. La moto è sempre la stessa e i nostri limiti non cambiano, le curve non riusciamo ancora a chiuderle. Però c’è ottimismo nella squadra, è questo è importante”.

UN PENSIERO PER KATO – Oltre a tempi e classifiche, i piloti hanno avuto anche un pensiero per Daijiro Kato, scomparso dieci anni esatti fa. Dani Pedrosa ha detto: “alcuni dei miei meccanici hanno lavorato con lui, Daijiro ha sempre un posto speciale nel mio cuore e nella mia mente. E’ strano pensare come sia passato velocemente il tempo". Jorge Lorenzo ha aggiunto: “mi ricordo benissimo quando mi hanno dato la notizia dell’incidente in macchina, era la prima volta che correvo a Suzuka. Kato era tecnicamente uno dei migliori piloti di sempre in 250, mi sono stupito quando l’ho visto la prima volta in hotel: era piccolissimo”.

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