Sepang2: Rossi & Ducati, a voi!

Vale e la GP13 inseguono da distanze diverse ma per entrambi è vitale arrivare

Sepang2: Rossi & Ducati, a voi!

Share


La verità sta nei numeri: 442 sono i millesimi, le schegge di tempo, che Valentino Rossi deve cercare di recuperare ai rivali Pedrosa e Lorenzo nella seconda tornata di test che inizieranno nella notte italiana a Sepang, e 2 secondi e 084 millesimi sono l'abisso che Hayden e Dovizioso devono saltare per riavvicinarsi a Honda e Yamaha in fuga tecnica.

Impegni gravosi entrambi, sono questi, e impegnarsi bisogna, direbbe Yoda, il maestro Jedi. Lo faranno entrambi, Vale e la casa bolognese. Quello che fino allo scorso anno era l'obiettivo comune, oggi si è trasformato in un imperativo categorico la cui valenza è raddoppiata. Perché se è vero che ora il pesarese è più vicino all'obiettivo più di quanto non lo sia mai stato nelle ultime due stagioni, è altresì innegabile che sono gli ultimi passi per raggiungere la vetta, quelli più impervi e faticosi.

D'altro canto per il nuovo gruppo dirigenziale della Ducati ormai accorciare le distanze è questione di vita o di morte, agonistica beninteso. Già quest'anno gli sponsor sulla Desmosedici sono diminuiti, l'attenzione su di loro è calata e a Borgo Panigale sanno benissimo che la pazienza del munifico sponsor di Losanna non è inesauribile. Impegnarsi bisogna.

Per questo Sepang2 sarà particolarmente indicativo.

Nicky Hayden in azione nei test di Sepang1PUNTO DI RIFERIMENTO - Il punto di riferimento è il 2'00.100 fatto segnare da Dani Pedrosa, poi viene il 2'.00429 di Jorge Lorenzo, che però vanta un passo-gara strepitoso. E stiamo tutti ad aspettare ulteriori progressi di 'wonder boy' mar Marquez che con il suo 2'00.636 ha messo tutti sul chi va là.

Il resto, ahimè, sono spigolature.

TRE PER UN QUARTO POSTO - Cal Crutchlow cercherà di limare ancora qualcosa dalle sue prestazioni, ma non dimentichiamoci che non è un pilota ufficiale, mentre ci sarà sempre qualcuno pronto a giurare che la differenza di prestazioni fra le due Honda satellite in pista, quella di Stefan Bradl e quella di Alvaro Bautista, sono dipese dalle diverse forcelle utilizzate, Ohlins per il primo, Showa per il secondo.

Sepang2 servirà anche a stabilire delle gerarchie all'interno di squadre che quest'anno non partono per vincere il mondiale.

Per esempio Andrea Iannone, fresco reduce da un test Ducati a Jerez, vorrà dimostrare di andare forte perlomeno quanto Ben Spies. Il texano dal canto suo, sempre che sia fisicamente a posto, sa benissimo al contrario che a lui non basterà far meglio dell'italiano: dovrà fare molto meglio, altrimenti l'unica sua destinazione nel 2014 sarà la Superbike o la CRT.

CRT QUESTE SCONOSCIUTE - Ah, la CRT…questo strano ibrido nato morto solo per far vincere facile la MotoGP in estinzione è sempre più ai margini del mondiale. Ormai di Suter-BMW, di FTR-Kawasaki o di Art-Aprilia non parla quasi più nessuno. Aleix Espargarò e Randy De Puniet, a cui essere i due migliori "cierretini" nel 2012 non è servito a niente, aspettano (se ci sarà) la firma di Aspar su un contratto Suzuki o, alla peggio, una Honda Production Racer od un motore Yamaha nel 2014.

E gli altri? I vari Colin Edwards, Claudio Corti, Danilo Petrucci e compagnia?

Beh, agli altri non resta che sperare che i rispettivi team trovino denaro a sufficienza - ma parliamo sempre di un milione di euro - per comperargli una vera MotoGP, ancorché prodotta in serie.

IL COLORE DEI SOLDI - Sono già finiti i tempi di moto costate due lire (l'Art è una eccezione) e presentate agli sponsor come prototipi dai costi elevatissimi solo per correre (?!) nella classe regina. In questo senso, e solo in questo, ancora ci manca il vecchio Peppino Pattoni e la sua Paton 500, di verde colorata perché, come diceva lui, "è il colore di chi è in bolletta, senza un soldo, come noi".

Non ci si vergognava, un tempo, di correre per fare ultimi e non si cercavano giustificazioni e scorciatoie regolamentari. E certi panini con la mortadella di un tempo, mangiati nei garage con un bicchiere di vino e le mani sporche di morchia, erano più saporiti di certi raffinati pasti nelle ospitalità di oggi.

 

__

Articoli che potrebbero interessarti