Phillip Island: il Bello, il Brutto, il Cattivo

L'Aprilia, il botto di Checa, il bel gesto di Melandri, Fabrizio. E Biaggi in cabina


Ogni volta che la Superbike corre in Australia ci ricordiamo quando la maggior parte dei circuiti era come Phillip Island: belli, anche esteticamente, impegnativi, veloci. C'è poco da fare, una volta gli autodromi erano disegnati dalla mano dell'uomo che, approfittando del terreno a disposizione, semplicemente tracciava una strada pensando al divertimento ed all'impegno di quelli che avrebbero provato a percorrerla ad alta velocità.

The need for speed, non è solo uno slogan, del resto ai bei tempi c'era un pilota di cui non facciamo il nome la cui targa aveva la scritta 2FAST4Y, mentre un altro, di cui scriviamo nome e cognome - Barry Sheene - aveva appiccicato su una sontuosa Rolls Royce un adesivo che recitava "Elicopter pilots get it up quicker"! Altri tempi. Chissà perché però la Superbike ce li fa venire in mente.

Quella australiana, infatti, è stata una bella gara d'esordio del campionato 2013. C'è stato un po' di tutto: attesa, conferma, dramma, rivalsa. Dai ragazzi, ci aspetta una bella stagione.

Biaggi, Ranghieri e Meda in cabinaIL BELLO - Sicuramente è stato bello veder iniziare il mondiale con la doppietta Aprilia e Max Biaggi che commentava dalla cabina. Ci è parso come un segno di continuità. Come se non bastasse sono andati anche forte i piloti italiani, Melandri e Fabrizio e, perlomeno in prova, anche la Ducati con Carlos Checa. Tanti momenti belli, insomma, ma se dobbiamo individuare il più bello è stato sicuramente quando Marco, con ancora il casco in testa, si è inginocchiato al fianco di Carlos. La prima preoccupazione è stata per l'amico, non per la gara rovinata. E dobbiamo ricordare che i due sono amici veramente e dividono lo stesso manager, Alberto Vergani. Lo sport quando ci regala questi momenti è veramente magnifico.

IL BRUTTO - Il botto di Checa, d'altro canto, è stato il Melandri al fianco di Checa dopo la caduta in Gara1momento sicuramente più stressante perché da appassionati sappiamo che in moto si cade, ma cerchiamo sempre di considerarla quasi una interruzione virtuale dell'azione. Per fortuna alla fine è andato tutto bene.

IL CATTIVO - La Superbike sta vivendo un momento di passaggio e ciò comporta dell'ansia. Intensificata dal fatto che la crisi economica tiene squadre e piloti sulla corda. Per il momento non ci è parso che l'entrata della Dorna sia stata a gamba tesa, ma l'esperienza ci dice che è meglio aspettare prima di giudicare perché gli spagnoli hanno le loro idee, e quando la realtà non li segue scelgono la maniera forte. Inoltre non ci piace che l'intero mondo delle due ruote viva una situazione di monopolio. Non è buono né per le Case, né per gli sponsor, né tantomeno per i piloti.

LA DELUSIONE - Dopo un gran finale di campionato ci ha un po' deluso la Kawasaki e Tom Sykes. Diavolo, a giudicare da quanto fatto vedere a fine 2012 il britannico avrebbe dovuto piegare la concorrenza, invece ha fatto solo due quinti posti. Se però consideriamo il botto nelle libere ed il fatto che correva con l'ulna fratturata allora forse c'è da pensare che Sykes abbia semplicemente minimizzato i danni.

Michel Fabrizio saluta dopo il terzo posto in Gara1LA SORPRESA - Positiva è stato sicuramente Michel Fabrizio. Il pilota romano, infatti, ha corso due belle gare ed un terzo ed un quarto posto confermano che l'ex promessa potrebbe ambire ad una posizione stabile nelle posizioni alte della classifica.

IL SORPASSO - Ci è piaciuto quello, pulito, al termine di Gara2 di Laverty su Guintoli. Comprensibilmente Sylvain si è reso conto di non averne più e non ha insistito. Bella anche la staccata di Melandri, a metà gara, al tornantino MG proprio su Eugene.

L'ERRORE - Quello di valutazione di Checa all'Honda Hairpin che lo porta fuori pista e a coinvolgere Melandri. Una cosa che ci ha fatto pensare che, forse, l'iberico stesse guidando un bel po' oltre il limite della neonata Panigale.

LA CONFERMA  - L'Aprilia RSV-4 ha confermato di essere la numero 1 al mondo visto che ben tre piloti l'hanno portata sul podio. I malpensanti si sono affrettati a dire che quando c'era Max alla guida vinceva solo lui per oscuri giochi politici, la realtà è che a Noale questo inverno si sono dati da fare per migliorare una moto nata bene. Una unica domanda: ma perché una supersportiva così non ha avuto il successo di vendite che avrebbe meritato?

LA CURIOSITA' - Durante il fine settimana, quando la MSMA si è riunita per parlare del nuovo regolamento, a proposito del Sykes in una simulazion di Pit-StopPit-Stop che ha sostituito il flat-to-flag in caso di pioggia qualcuno ha pensato di suggerire un tempo imposto, uguale per tutti, per il cambio gomme in modo da non creare problemi o pericolosità. L'idea non è sbagliata. Peccato che il Pit-Stop nasca proprio per aumentare lo spettacolo e creare ulteriori momenti di azione.

IO L'AVEVO DETTO - Nel suo Blog Paolo Gozzi aveva detto di stare attenti alla Ducati di Checa. Puntualmente poi Carlos ha centrato la Superpole, ma l'errore in gara1 ci ha impediti di scoprire come sarebbe andata. Appuntamento alla prossima puntata, Aragon.

 

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