Terremoto: la Ducati chiude la fabbrica

La forte scossa ha suggerito la prudenza. Nessun problema per la squadra corse


La Ducati ha chiuso i battenti a seguito della forte scossa di terremoto avvertita oggi su tutto il territorio.

Sembra che si siano registrati nuovi crolli nelle zone già colpite dal sisma del 20 maggio, in particolare a Mirandola, Finale Emilia e San Felice sul Panaro. Il duomo e la chiesa di San Francesco a Mirandola sarebbero crollati. A Bologna moltissime persone sono corse fuori da case e uffici e scese per le vie del centro storico. Diverse le scuole e dipartimenti universitari, dove le lezioni erano da poco iniziate, dove studenti e insegnanti sono stati fatti evacuare.

La scossa è stata registrata alle ore 9 con magnitudo 5.8. Secondo gli esperti della sala sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) la scossa "fa parte della sequenza in atto". L'epicentro è stato localizzato a Mirandola (Modena). Il sisma è stato abbastanza superficiale, ad una profondità compresa fra 5 e 10 chilometri: proprio per questo la scossa è stata avvertita così chiaramente in un'area così ampia. Ma la terra ha continuato a tremare: alle 9,07 (magnitudo 4,0), alle 9,11 (3,6), alle 9,13 (3,6), alle 9,30 (3,2) e alle 9,38 (3,1).

La Ducati ha pubblicato su facebook un avviso nel quale tranquillizza dipendenti ed amici. La partenza della squadra corse per Barcellona non subirà comunque alcun ritardo.

E' stata evaquata anche la Ferrari a Maranello ed interrotte le prove di Fernando Alonso che lo ha comunicato ai suoi tifosi con un twit.

UPDATE: In assenza di eventuali problemi strutturali segnalati dalle verifiche in corso, la Ducati riaprirà i battenti già da domani. Al momento, pare che anche la situazione coi fornitori sia sotto controllo, quindi anche la produzione non dovrebbe essere ostacolata. Domani sarà possibile fare un quadro preciso della situazione a breve e lungo termine.

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