Suzuki addio: Sheene e Schwantz i miti

La Casa di Hamamatsu debuttò al Tourist Trophy nel 1960: la storia

Suzuki addio: Sheene e Schwantz i miti

La Suzuki ha abbandonato il motomondiale dopo 52 anni di gare, era il 1960 quando le 125 della Casa di Hamamatsu parteciparono per la prima volta al Tourist Trophy, guidate da Toshio Matsumoto, Michio Ichino e Mitsuo Ito. Una presenza sporadica, senza risultati di rilievo, che però spianò la strada all’entrata della Suzuki nel Mondiale, dove ha corso nelle classi 50, 125, 250, 500 e MotoGP, vincendo 15 titoli costruttori. Nel 1961 partecipò al Mondiale sia in 125 che in 250, ma fu solo l’anno successivo che riuscì a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro, conquistando sia il titolo piloti, con il tedesco Ernst Degner, che quello costruttori nella classe 50.

Hans-Georg AnscheidtI PRIMI PASSI – Nel 1963 Hugh Anderson a riuscire a ripetere l’impresa dell’anno precedente e la classifica finale vide quattro piloti della Casa giapponese fra i primi 5. Il neozelandese fu di nuovo campione nel 1964, prima che  vincesse il titolo nel 1966 e nel 1967. Al termine della stagione Suzuki comunicò il suo ritiro ufficiale dalle competizione, ma Anscheidt riuscì a chiudere in prima posizione la stagione del 1968 correndo con la moto dell’anno precedente. La stagione successiva decretò definitivamente la fine delle pluricilindriche giapponesi, con il cambio regolamentare che impose di correre solo con le monocilindriche.

L’ottavo di litro fu la classe di esordio di Suzuki nel motomondiale e i primi risultati li ottenne nel 1962, con Hugh Anderson e Ernst Degner che terminarono il campionato rispettivamente 7° e 11° posto, con il neozelandese che ottenne la prima vittoria per la Casa giapponese nell’ottavo di litro nel Gran Premio di Argentina. Anderson riuscì a vincere il titolo già l’anno successivo, ripetendosi nel 1965 davanti al compagno di marca Frank Perris. Dal 1968 le moto furono affidate alle solo squadre private che riuscirono ad ottenere comunque importanti risultati, tanto che Dieter Braun riuscì a vincere il titolo nel 1970 mentre Barry Sheene fu vicecampione del mondo l’anno successivo.

Barry SheeneI SUCCESSI IN 500  – La classe regina del motomondiale è stata quella in cui la Suzuki ha ottenuto i maggiori successi, con 7 titoli costruttori consecutivi dal 1976 al 1982e 6 titoli mondiali piloti:  due per Barry Sheene (nel 1976 e nel 1977), uno per Marco Lucchinelli (1981), Franco Uncini (1982), Kevin Schwantz (1993) e Kenny Roberts Junior (2000).

La prima vittoria in 500 porta la firma dell'australiano Jack Findlay che da pilota privato dominò la gara dell'Ulster nel 1971. In forma ufficiale la Casa di Hamamatsu entrò nel 1974  con Barry Sheene e Findlay. Il miglior risultato della stagione fu un secondo posto ottenuto da Sheene nella gara d'apertura in Francia.

Bisognerà aspettare il 1975 per la prima vittoria, ad Assen, con Sheene che riuscì a ripetersi anche in Svezia. Al termine della stagione arrivò però la notizia dell’uscita di Suzuki dalle gare in forma ufficiale, come fecero anche Yamaha e MV Agusta. Le moto giapponesi furono perciò affidate all'importatore britannico Heron che schierò Sheene affiancato da John Williams e da John Newbold. Barry Sheene vinse il titolo nel 1976 (vincendo 5 GP e precedendo altre cinque Suzuki in classifica) ripetendosi l'anno successivo con sei vittorie, mentre i nuovi compagni di squadra Pat Hennen e Steve Parrish si piazzarono 3° e 5°.

Dal 1979 Suzuki decise di affidare le sue moto ufficiali anche ad altri due team oltre a quello Heron: Riemersma Racing, con Wil Hartog come pilota, e il Team Gallina, con Virginio Ferrari. Anche quell’anno fu la Yamaha di Kenny Roberts a dominare il Campionato, seguito però dai tre piloti sulla Suzuki RGB: Ferrari in seconda posizione, Sheene terzo, e Hartog quarto.

Marco LucchinelliNel 1980 Randy Mamola passò alla Suzuki  e riuscì a fine stagione a piazzarsi alle spalle del “solito” Roberts, mentre Marco Lucchinelli fu terzo. L’italiano riuscì a conquistare il titolo l’anno successivo, sulla nuova RG Gamma, per poi passare alla Honda nel 1982.

Luchinelli fu sostituito nel team Gallina da Franco Uncini che vinse  il titolo mondiale nel 1982 vincendo 5 gare; l'anno successivo un grave incidente durante il GP d'Olanda (fu investito da Wayne Gardner, all'esordio ad Assen sulla Honda 3 cilindri) non gli permise di difendere il titolo. Il miglior piazzamento  fu così il terzo posto di Mamola e al termine del campionato Suzuki comunicò il suo disimpegno ufficiale dalle competizioni.

Kevin SchwantzDopo tre anni il ritorno della Casa di Hamamatsu con Takumi Itoh e Kevin Schwantz in sella alle nuove RGV ? 500 anche se solo per poche gare. Nel 1988 il texano, a fianco di  Rob McElnea ,riuscì a vincere due gare, in Giappone e Germania. Kevin rimase legato alla Suzuki fino al suo ritiro nel 1995, conquistando il titolo nel 1993 (con 4 vittorie), dopo il 4° posto del 1989 (6 vittorie), il 2° nel 1990 (5 vittorie), il 3° nel 1991 (5 vittorie) e il 4° nel 1992 (1 vittoria). Il 1994 fu l’ultima stagione completa di Schwantz nelle corse, vinse due gare e termino 4° in Classifica, mentre l’anno successivo decise di appendere il casco al chiodo dopo tre gare, il compagno di squadra Daryl Beattie in quello stesso anno diventò vicecampione del mondo con due vittorie.

Bisognerà aspettare il 2000 per l’ultimo titolo mondiale conquistato da un pilota su una Suzuki, con la vittoria di Kenny Roberts jr.

Chris VermeulenGLI ULTIMI ANNI IN MOTOGP – Con il passaggio dalle due tempi alle quattro tempi la Suzuki si presentò in pista nel 2002 con la nuova GSV-R guidata da Roberts jr e Sete Gibernau. Sulla 990 salirono nel corso delle stagioni anche John Hopkins e Chris Vermeulen, ma le quattro cilindri di Hamamatsu non riuscirono mai a salire sul gradino più alto del podio.

Impresa che riuscì all’australiano nel primo anno delle 800, il 2007, in Francia complice una gara corsa sotto la pioggia: in quella stagione Vermeulen salì quattro volte sul podio e termino al 4° posto in classifica. Nel 2008 arrivò Loris Capirossi che corse per tre anni sulla GSV-R e che nel 2010 fu affiancato da Alvaro Bautista. Nel 2011 lo spagnolo è rimasto l’unico pilota schierato dalla Suzuki, affiancato in tre occasioni da John Hopkins, per lui il 13° posto in Campionato dopo un inizio di stagione caratterizzato dagli infortuni.

La storia della Suzuki nel motomondiale termina, almeno per il momento, il 18 novembre 2011 con l'annuncio ufficiale del suo ritiro, ma una porta è ancora aperta: lo sviluppo del prototipo di 1000 cc continua e nel 2014 potrebbe affacciarsi di nuovo in MotoGP.

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