Stoner vola, ma la sorpresa è Lorenzo

La Yamaha M1-1000 sorprende: è già veloce come la Honda 1000 RC213


La pioggia. Prevista a metà pomeriggio, è arrivata a fine giornata permettendo a tutti i piloti in pista di effettuare la maggior parte dei test previsti.

Alla fine il più veloce, com’era prevedibile, è stato Casey Stoner con la RC213V ma la sorpresa è arrivata da Jorge Lorenzo che ha ha fatto debuttare la M1-1000 con appena 85/1000 di secondo di distacco. E la conferma che la nuova Yamaha è nata bene è arrivata dal ben Spies che ha centrato un tempo solo marginalmente più lento di quello del compagno di squadra.

Entrambi i piloti Yamaha si sono dichiarati molto soddisfatti della moto, ben più di quanto non lo sia stato Dani Pedrosa, che non è sceso sotto l’1’57” ed è stato insidiato da vicino addirittura da Nicky Hayden che dopo esser salito sulla Ducati GP11.1 non ne è più sceso e pare abbia deciso di utilizzarla per il suo ‘vero’ Gran Premio di casa, ad Indianapolis, fra due settimane.

C'è da sottolineare che la Honda ha fatto provare a Pedrosa due telai: il primo quello utilizzato da Stoner nei terst di Jerez, il secondo nuovo. Lo spagnolo ha detto di preferire il secondo, come aveva già fatto Casey che comunque avrebbe voluto riprovarlo ma non ne aveva uno a disposizione.

Più difficile il giudizio sul tempo e soprattutto sul lavoro di Rossi: come potete leggere nell’intervista di Filippo Preziosi il nove volte iridato si è dedicato ad un lavoro estenuante, provando una infinità di cose. Ciò dovrebbe servire a sciogliere tutta una serie di dubbi e produrre una strada da imboccare, sperando che sia quella giusta.

Questi non saranno gli ultimi test per le nuove 1000. Con ogni probabilità si tornerà a provare all’indomani del Gran Premio di Misano, o comunque quasi sicuramente lo faranno Honda e Yamaha, mentre probabilmente la Ducati avrà bisogno di più tempo.

Si è visto infine un buon progresso della Suter Mvds 1000 motorizzata BMW: Mika Kallio è sceso a pochissimo meno di 4” di distacco. E’ ancora un baratro, ma magari con un pilota più aggressivo potrebbe essere ulteriormente ridotto, anche se è difficile dire di quanto. Piuttosto è interessante quanto riferito da Loris Capirossi che ha detto che la Suter-BMW era in grado di guadagnargli dei metri ad ogni accelerazione. E ciò nonostante girasse più piano.

I tempi finali

1. Casey Stoner (Honda) 1’56.168 (giri 54/57)

2. Jorge Lorenzo (Yamaha) 1’56.253 (giri 22/28)

3. Ben Spies (Yamaha) 1’56.306 (giri 15/24)

4. Jorge Lorenzo (Yamaha-800) 1’56.727  (33/58)

5. Ben Spies (Yamaha-800) 1’57.184 (14/15)

6. Dani Pedrosa (Honda) 1’57.264 (giri 16/37)

7. Nicky Hayden (Ducati) 1’57.333 (giri 72/78)

8. Cal Crutchlow (Yamaha) 1’57.591 (giri 67/74)

9. Toni Elias (Honda) 1’57.903 (giri 55/56)

10. Valentino Rossi (Ducati) 1’58.266 (giri 9/74)

11. Loris Capirossi (Ducati) 1’58.387 (giri 62/66)

12. Colin Edwards (Yamaha) 1’58.492 (giri 31/44)

13. Mika Kallio (Suter-BMW) 2’00.144 (giri 73/81)

 

 


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