Ha ragione Preziosi: vince chi pensa

Nelle corse l'interpretazione dei regolamenti è sempre stata vincente


La polemica, spenta sul nascere, della legalità o meno della decisione della Ducati di far debuttare la GP12 con un motore 800 cc ad Assen è stata spenta subito sia dalla Casa che dalla FIM, che attraverso il direttore tecnico Mike Webb ha confermato di essere stato presente (con un osservatore) alle prove e rilevato la cilindrata della moto.

Ciò ha comportato l'eliminazione dal web dell'articolo di motocuatro che insinuava una possibile irregolarità. In effetti questa è sempre stata fuori discussione visto che l'articolo del regolamento in questione, dove si statuisce della proibizione delle prove dei piloti MotoGP durante la stagione, al punto 1.15.1.1, parla solo di moto "eleggibili" per la MotoGP, dunque mezzi con motori di 800cc.

Ciò vuol dire che, sulla carta, si potrebbe provare con moto di 801 cc di cilindrata eludendo il regolamento.

Una bellissima analisi del problema è stata fatta dal bravo collega Denis Noyes che su Speedtv ha fatto alcune considerazioni davvero interessanti.

"Presumo che un osservatore della FIM avrebbe denunciato ogni test con un motore solo marginalmente superiore a 800cc, ma quanto un motore dovrebbe essere oltre gli 800cc per  essere considerato un vero prototipo destinato al 2012? Supponiamo, per esempio, che la Honda abbia fatto provare a Stoner una moto equipaggiata con un 820cc. Se la Honda spiegasse che nel 2012 sta programmando di offrire ai team satellite una versione della moto 2011 di questa capacità e ha voluto provarla, cosa potrebbero fare gli osservatori della FIM?".

Il punto, dunque, è questo. La Ducati non ha certamente eluso il regolamento. Il regolamento in questione però è sicuramente deficitario. Ma non solo in questo caso? L'esperienza ci dice di no.

Del resto cosa ci aspettiamo da un complesso di norme in continua evoluzione e soprattutto originate dall'ondivago atteggiamento della Dorna (vera autrice del codice) che mai guarda al futuro lontano, ma sempre a problemi che gli spuntano davanti al naso?

Ma continuiamo a leggere Noyes.

"Con le prove permesse per le moto 2012 durante la stagione 2011, tale controversia avrebbe dovuto essere prevista. Proibire ogni test delle nuove moto da parte dei piloti ufficiali avrebbe significato che l'importante sviluppo iniziale delle moto 2012 avrebbe dovuto essere esclusivamente effettuata dai collaudatori e non dai migliori piloti ufficiali".

Questo sarebbe stato il punto. Ma scrivere una norma è solo apparentemente semplice. Difficile è renderla inattaccabile, o comunque interpretabile solo nella direzione voluta dal legislatore.

Il fatto è che l'intero regolamento andrebbe riscritto da cima a fondo. E da qualcuno esperto in norme giuridiche, non da ingegneri, sempre molto abili a trovare scappatoie, né da pseudopolitici.

Visto che questa è la situazione attuale, teniamoci la MotoGP così com'è, con uno schieramento al limite del ridicolo e ringraziamo la Ducati di aver movimentato le acque gettando nello stagno il sasso della Desmosedici GP11.1…che in effetti è una GP13! (numero che magari allo scaramantico Valentino Rossi potrebbe pure piacere…).


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