Stoner: ve la do io l'Australia

Con Pedrosa a 23 punti si riapre la lotta per la seconda posizione in classifica


Il “canguro” ha vinto sul  circuito di casa e ha messo, così, una bella pezza su una stagione iniziata in malomodo. Terza vittoria della stagione per l'australiano (le altre a Motegi e ad Aragon) e quarta vittoria consecutiva sul tracciato di Phillip Island sul quale non c'è storia per nessuno.

Ieri, nel giorno del suo 25° compleanno, Casey Stoner si era regalato la venticinquesima pole position.

Anche oggi, i 27 giri di gara li ha dominati la Ducati n.27. Numeri da giocare, per chi crede nella cabala.

Insomma, a Phillip Island non si discute: da quattro anni, cioè da quando Stoner è in MotoGP, si spegne il semaforo sulla griglia e lui apre il gas e parte, incontrastato, da solo; ventisette giri senza mai incontrare nessuno, nemmeno un canguro. Ma non si annoia?

Oggi è arrivato a 8 secondi e mezzo da Jorge Lorenzo (il primo dietro di lui), un  tempo buono per accendersi una sigaretta, o per guardare tranquillamente il resto della gara sui megascreen del circuito, o per rilassarsi un po' in attesa di arrivare al parco chiuso, posteggiare bene e con calma la Desmosedici sopra il numero uno e incontrare finalmente qualcuno.

A contrastarlo ci riuscì solamente Pedrosa, quando lo scorso anno fece un solo giro, il primo, davanti a lui. Stop.

“E davvero una sensazione fantastica - ha detto Casey Stoner -  Dopo aver vinto per due volte di fila su questa pista nel 2007 e nel 208, penso che l'anno scorso nessuno si aspettasse che vincessi la terza, ma dato che poi l'ho fatto, oggi su di me c'era una grande aspettativa. Ad essere onesti avremmo potuto vincere quattro su quattro negli ultimi GP se non fossi caduto al primo giro a Sepang, ma abbiamo rimediato in questo week end. La moto è andata bene fin dalle prove libere e il supporto dei tifosi è stato fantastico. Devo ammettere che prima della gara ho sentito un po' la pressione, ero più nervoso del solito ma forse dovrei esserlo più spesso, perché non ho fatto errori! Sono molto soddisfatto di come ho guidato ma ogni singola persona del team ha lavorato alla grande e desidero ringraziarli tutti. Spero di poter mantenere questo livello anche nelle prossime due gare”.

Qual è il tuo segreto?

"Non ho un 'lap record', un giro veloce da record, i primi cinque piloti sono tutti fortissimi. Chi ha lavorato con me sa che non ho mai mollato. Il set up che stiamo usando ultimamente sembra ottimale e riusciamo ad essere più veloci nella mesa a punto".

Adesso sei terzo, a 23 punti di distacco da Pedrosa.

"Mi ha colpito molto il fatto che Pedrosa abbia provato a girare in quelle condizioni. Ora tenteremo di lottare per il secondo posto in classifica".


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