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MotoGP, Rossi in Europa da Re, ma ora deve vincere

Fra pochi giorni il GP di Jerez e in casa Vinales e Marquez tenteranno l'attacco a Valentino

MotoGP: Rossi in Europa da Re, ma ora deve vincere

Tre non è solo il numero perfetto, indica anche quanti sono i piloti che si stanno giocando il Mondiale MotoGP dopo - guarda a caso - 3 gare. Rossi, Vinales e Marquez, in rigoroso ordine di classifica, sono i tre segugi che stanno puntando alla identica preda e, come è naturale, solo uno riuscirà ad afferrarla nei prossimi mesi.

Essere così categorici dopo appena una manciata di GP potrebbe essere avventato, ma sinceramente non si vede nessun altro pilota che possa inserirsi in quella lotta. Non Dovizioso e Lorenzo alle prese con una Ducati incapace di fare il passo decisivo, non Iannone su una Suzuki ancora da sistemare e neppure Pedrosa, Crutchlow e ci mettiamo anche Zarco. Tutti outsider di lusso, piloti capaci di salire in ogni gara sul podio o anche vincere, ma per il campionato è un’altra storia.

Una storia che per il momento stanno scrivendo in tre, ognuno a suo modo. Maverick è partito a razzo, senza fare prigionieri. Pole e vittorie sono arrivate come una semplice conseguenza della sua velocità, come se tutto fosse già stato deciso. Fino ad Austin, dove un errore gli ha fatto perdere punti preziosi e capire come in MotoGP il confine fra gloria e sconfitta sia sottilissimo.

Una lezione che ha dovuto imparare più volte Marquez, con l’ultimo ripasso in Argentina. Del resto Marc è un altro che a volte fatica ad accontentarsi quando vede il grande colpo a portata di mano. A volte è un pregio (non avrebbe vinto 10 gare consecutive nel 2014), altre un difetto che lo spagnolo non riesce a correggere ancora del tutto benché l’anno scorso abbia fatto passi da gigante nell’arte di accontentarsi.

Come si capisce, la squadra spagnola schiera due punte in grado di impensierire chiunque e infatti Vinales e Marc hanno fatto bottino pieno per quanto riguarda pole e vittorie in questo inizio di 2017. Il che però non è bastato a mettersi in testa al campionato.

Il motivo è semplice, dall’altra parte del campo non c’è un pilota qualunque ma un certo Valentino Rossi, uno che ha corso più del 40% dei GP che si sono disputati in tutta la storia del motomondiale. Un modo per dire che contro di lui essere “solo” veloci non basta.

E infatti il Dottore, come ormai abitudine, è spuntato quando serviva mettendo in riga gli avversari a suo di punti. Valentino non è stato il più veloce - se si può così definire un pilota che è salito sempre sul podio - ma è quello che ha corso meglio. Con questo aggettivo intendiamo che ha raccolto sempre il massimo, a prescindere dalle difficoltà e dai punti di forza degli avversari.

Il primo obiettivo è stato raggiunto con successo, ora deve passare al prossimo, che è vincere. Arrivare in Europa è una bella notizia per Rossi che sul Vecchio Continente troverà molte piste in cui si trova a proprio agio.

A iniziare da Jerez, fra pochi giorni, un circuito che è la casa dei nemici ma in cui ha vinto proprio lo scorso anno. La battaglia è appena all’inizio ma gli ingredienti sono giusti per rendere tutto incerto ed emozionante.

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