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Prova Ford Mustang Mach 1, un cavallo di razza d'altri tempi

Una serie limitata (soli 57 esemplari per l’Italia) con 460 cavalli e tante chicche intorno al Coyote V8 aspirato da 5 litri

Prova Ford Mustang Mach 1, un cavallo di razza d'altri tempi

A cura di Marco Fossa e Matteo Pozzi

Proprio mentre Ford punta sul nome “Mustang” per lanciare il processo di elettrificazione, con la Mach E, un crossover full electric, la “vera” Mustang sfodera una epica versione Mach 1, da duri e puri e con tante chicche che la fanno diventare il giochino perfetto per chi abbia la dipendenza da benzina. Troviamo infatti una configurazione del V8 con 460 cv (10 in più della GT), ma anche un cambio manuale da competizione (in alternativa in automatico a 10 rapporti), un assetto specifico, un impianto frenante Brembo più performante, oltre ad una grossa barra duomi e ad un differenziale posteriore autobloccante a slittamento limitato. Un pacchetto che ha quasi il sapore della Final Edition, ma sarebbe un mondo peggiore quello senza una Mustang con un V8 a benzina, quindi noi speriamo che possa avere ancora lunga vita!

UNA BELVA FEROCE SOTTO AL COFANO 

Il caratteristico motore V8 da 5,0 litri, sulla Mach 1 è stato rivisto e calibrato ed è in grado di rilasciare la sorprendente potenza di 460 CV a 7.250 giri/min e 529 Nm di coppia a 4.600 giri/min. L’abbinamento perfetto è quello con la trasmissione manuale a 6 marce, come nell’esemplare da noi provato.

Si tratta di un cambio Tremec (la stessa che fornisce le americane più esagerate, come Viper ed altre), ma è possibile averla anche con un automatico a 10 rapporti. Inutile dire che qui il gusto del manuale da competizione è unica. La Mach 1 accelera da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi (un decimo in meno con la trasmissione automatica, rispetto al manuale), per una velocità massima di 267 km/h.

Costruita per la strada, certificata per la pista, la leggendaria Mach 1 è il ritorno di una nomenclatura storica (la prima è targata 1969, con un pacchetto opzionale orientato alle prestazioni della Ford Mustang) ed è anche la Mustang più potente disponibile per l’Europa (dopo l’uscita di produzione della Bullit, anch’essa accreditata di 460 cv).

Il V8 “Coyote” qui dà il meglio di sé, offre la fasatura variabile, che lo rende sornione fino a 5 mila circa, cattivo e rabbioso sopra, con un sound unico. Un 5 mila aspirato che gira a 7.500 ha un fascino che poche altre motorizzazioni possono avvicinare. Tenendo presente che anche ai bassi giri, non è mai vuota in quanto la cilindrata molto corposa, non lo permette.

MACH 1, I DETTAGLI DI UNA BELVA

La versione nasce come “pacchetto” racing, con una colorazione dedicata, ma soprattutto tante modifiche per incrementare le sue performance. I freni, sono dei Brembo dedicati, con pinze a 6 pistoncini all’anteriore, che promettono di risolvere uno degli storici limiti della Mustang, una frenata che può non convincere al 100%, viste le prestazioni e la stazza da gestire. Al posteriore troviamo invece un differenziale a slittamento limitato, mentre anche a livello estetico i ritocchi non sono solo limitati allo stile di ispirazione corsaiola. Si è badato infatti anche alle caratteristiche aerodinamiche, con nuove griglie anteriori, lo splitter anteriore, il diffusore e lo spoiler posteriori, abbinati alle finiture in colore nero lucido e Magnetic. Gli esclusivi cerchi da 19’’ sono rifiniti in Dark Tarnish a bassa lucentezza, mentre nel complesso la deportanza sale del 22%.

La Mustang Mach 1 è dotata poi di sospensioni Magneride Damping System, un sistema di sospensioni avanzato, appositamente tarato e che offre una guida sicura ed un comfort eccezionale. Il sistema monitora continuamente le condizioni della strada e la guida del conducente, controllando e regolando gli ammortizzatori fino a 1.000 volte al secondo. Grazie all'impostazione di modalità di guida diverse è possibile regolare la calibrazione del sistema e ottenere una stabilità, un comfort di guida e un controllo eccezionali in tutte le condizioni.

Gli interni sono caratterizzati da una combinazione di colori Ebony e dettagli in alluminio tornito Dark Engine, mentre i sedili sportivi in ​​pelle presentano dettagli a contrasto color arancione. Ogni Mustang Mach 1 presenta un esclusivo badge sul cruscotto con il logo Mach 1, abbinati a esclusivo battitacco e un nuovo display di avvio sul quadro strumenti digitale da 12’’. Le tecnologie dedicate al comfort e praticità includono sedili anteriori climatizzati, sistema di connettività SYNC 3 con touchscreen e navigation system, audio premium B&O da 12 diffusori e modem FordPass Connect integrato.

IN VIVAVOCE CON SYNC 3, MA...

Prima di passare al “sodo”, una doverosa parentesi la merita il Ford SYNC 3, perché la Mustang è si un’auto da “duri e puri”, ma non rinuncia alla tecnologia ed a rimanere sempre connessa. Non mancano i comandi vocali per controllare il telefono, la musica e il sistema di navigazione. Si possono anche inviare le destinazioni dall'app FordPass sul proprio smartphone direttamente al sistema di navigazione SYNC 3. Il sistema è dotato di touchscreen a colori da 8", che riconosce le gestualità tipiche dello smartphone, per una navigazione più intuitiva. Inoltre SYNC 3 può connettersi ad Apple CarPlay e Android Auto e con AppLink si può accedere alle app per smartphone preferite. Peccato per la presenza di una telecamera posteriore non in alta definizione che in mancanza dei sensori di parcheggio, una migliore visuale aiuterebbe nelle manovre.

L’ELETTRONICA PER “GIOCARE” CON LA MUSTANG MACH 1    

In casa Ford non è una novità, perché ci viene in mente il Drift Mode introdotto alcuni anni fa per la Focus RS, ma è solo uno dei tanti esempi. Qui i tecnici si sono divertiti a creare un pacchetto di “giochini”, destinati all’uso in pista, per sfruttare le peculiarità di questa Mustang, tra le più cattive di sempre. Vanno sotto il nome di Track Apps e servono sia per misurare le prestazioni, ma anche per molto altro. Includono infatti:

■ Il sistema Line Lock: che blocca i freni anteriori per far pattinare le ruote posteriori, teoricamente per consentire di riscaldare gli pneumatici per ottenere una trazione migliore, ma all’atto pratico per farsi amico il gommista con un perfetto burn out.
Accelerometro: visualizza il livello di accelerazione o decelerazione su un indicatore virtuale nel quadro strumenti.
Timer di accelerazione: misura gli sprint di accelerazione e presenta il classico semaforo ad albero, utilizzato nelle gare di accelerazione, per regalare un'esperienza racing straordinariamente realistica.
■ Sistema Launch Control: aiuta a limitare la quantità di coppia distribuita alle ruote posteriori per  prevenire lo slittamento in partenza.

LE NOSTRE IMPRESSIONI DI GUIDA – COME VA REALMENTE?

Se il collaudatore tedesco Christian Gebhardt ha portato la Ford Mustang Mach 1 sul circuito del Nurburgring, completando il giro in 7:58.29, tempo degno di nota, si tratta però a nostro avviso di un’auto che per essere veloce a questi livelli deve essere guidata da un pilota molto capace. La Mustang nasce infatti per regalare sensazioni “vecchio stile”, più che per essere affilata e veloce sul tempo sul giro.  

Questa Mach 1 cambia le carte in tavola da molti punti di vista, però il concetto base resta. Facciamo però un passo indietro e iniziamo con il descrivere la sensazione che si prova premendo il tasto di accensione. Il V8 ha un sound incredibile, lo ha al minimo come quando lo si fa urlare fino al limitatore, posto nei dintorni dei 7.500 giri. Al minimo a caldo gira sornione a 600 giri, si preme la frizione, si impugna il pomello bianco a “palla da bigliardo” e si gode inserendo la prima.

Il Tremec ha innesti corti e contrastati, che rendono l’idea di cosa sia questa Mach 1. Fino a 5 mila giri il Coyote, rigorosamente aspirato, è fluido e quasi delicato, se pure con una voce sempre presente, poi inizia a graffiare e farsi cattivo. Bellissimo il cambio che, a frizione premuta e in scalata, alza il regime quando si “appoggia” il rapporto inferiore, con la classica doppietta che si farebbe con un tocco sull’acceleratore. Il limitatore va evitato, perché fa perdere parecchio tempo e non interviene in modo proprio “chirurgico”, ma le prestazioni e la coppia sono tali da non suggerire di tirare le marce all’estremo. La gestione elettronica è poi votata, come è giusto che sia, al gusto vecchio stile.

Il controllo di trazione interviene infatti “lungo”, quando la coda della Mustang è già iniziata a scivolare da un po’, regalando sorrisi agli appassionati dei traversi, ma suggerendo anche di prendere confidenza “dandole del lei”, almeno fino ad averla conosciuta come di deve. In questo anche l’assetto è un compromesso votato “all’ignoranza”, perché le raffinate sospensioni elettroniche lasciano che la Mustang si muova non poco e gradisca una guida sporca e di gusto, più che pulita e chirurgica.

In un utilizzo “normale” la Mach 1 riesce ad essere comoda, sia per le sospensioni che digeriscono le asperità, ma anche per la silenziosità ed i sedili anteriori, davvero accoglienti. Discorso diverso per i due posteriori, che sono sacrificati anche dalla coda Fastback spiovente, che rende duro per persone anche di meno di un metro e 80, affrontare un tragitto che non sia molto breve.

Se la Mustang nasce come Ponycar, le dimensioni per noi europei non sono proprio da citycar: 479 di lunghezza (con un muso infinito e senza sensori di parcheggio) per 196 di larghezza. Anche il peso c’è e si sente, sono più di 1.850 kg, ma fa parte del concetto Mustang, con un motore enorme sull’anteriore e la volontà di non cercare la leggerezza con soluzioni raffinate quanto costose. Ricordiamo che anche in Italia (in USA i prezzi sono ancora più contenuti), una Mustang GT offre un V8 da 450 cv con una cifra di poco più di 50 mila euro. Se a qualcuno sembrano molti, scorrendo un listino si può vedere che è il prezzo di auto decisamente più “normali” e banali di una Mustang.

Nel complesso questa Mach 1 ci ha regalato una prova decisamente fuori dal normale, è un’auto che si fa notare e che piace a chi apprezzi il fatto di non passare inosservato. Tre bambini che la osservavamo ferma al semaforo, a cui abbiamo regalato un enorme sorriso con una partenza a gas spalancato testimoniano il fatto che il futuro magari sarà elettrico, ma fino a quando si potrà è splendido godersi auto come questa.   

PREZZO, COSTI E DISPONIBILITÀ

Per i clienti italiani è prevista un’esclusiva edizione limitata di soli 57 esemplari. La Mustang Mach 1 è disponibile nel solo colore Fighter Jet Grey con Hood Stripes sul cofano e Side Stripes sulle portiere che ne completano lo stile ispirato alle corse. Le griglie anteriori sia superiore sia inferiore sono rifinite in nero lucido mentre l’iconico logo Mach 1 appare sul posteriore e lateralmente. Il prezzo parte da 64.650 euro. Sono circa 13 mila in più di una “normale” GT, con cui condivide piattaforma e propulsore V8, al netto di tutte le specifiche della performante Mach 1.

La Mustang è forse l’esempio più lampante della follia tutta italiana del superbollo, visto che per i primi 5 anni, tra tassa di possesso e sovrattassa, il saldo è di circa 4.300 euro annui, che diventano poco più di 3 mila tra il sesto ed il decimo anno. A conti fatti, solo per questo in dieci anni si spendono più di 35 mila euro, per un’auto che nelle versione GT ne costa poco più di 50 mila: follia!

Mettendo da parte le polemiche sul superbollo e passando ai consumi, si possono fare 9 km/l con una guida un po’ attenta, ma usandola in modo sportivo (oppure in contesto urbano) si possono fare anche 5 km/l. Noi con un utilizzo misto abbiamo registrato un dato medio di 13,1 l/100km (circa 7,6 km/l), ma nel giorno delle riprese per il video abbiamo provato a rifornire con 75 euro (circa 42 litri di benzina) e dopo meno di 200 km eravamo di nuovo in riserva!

Per concludere: la Mustang è una vera filosofia di vita. Non ha rivali, non è paragonabile a nessuna vettura. E’ bella, pura, cattiva e ignorante quanto basta per divertire gli appassionati della pony car che oltre a sorridere a 32 denti ad ogni accelerazione, saranno impegnati costantemente ad essere osservati dal pubblico curioso, che li guarderà con estrema ammirazione.

PRINCIPALI DOTAZIONI

  • Terminale di scarico Quad Chrome (con Active Valve Performance) da 4,5 pollici
  • Griglia frontale unique MACH 1 con Pony Badge
  • Griglia inferiore e splitter in colore nero lucido
  • Paraurti posteriore in tinta carrozzeria con Badge Mach 1
  • Spoiler posteriore Performance
  • Cerchi in lega da 19'' (9,5'' anteriori, 10'' posteriori) a 10 razze a Y Mach 1 design
  • Ruote Posteriori maggiorate - 275/40 R19"
  • Fari anteriori a LED con fendinebbia
  • Luci diurne LED
  • Fari posteriori a LED
  • Launch control (solo cambio manuale)
  • Pinze anteriori Brembo a sei pistoncini  con dischi maggiorati da 15 pollici
  • Drive Mode (normal, sport, track, wet&snow, drag, Mymode)
  • B&O Premium Sound System, 12 altoparlanti
  • SYNC 3 con Touchscreen 8"
  • Sospensioni MagneRide, è un sistema che fornisce un controllo straordinario in pista e un comfort eccezionale su strada ed è in grado di adattarsi alle diverse condizioni, offrendoti una guida fluida e confortevole.
  • Rear View Camera
  • Cruise Control
  • Quadro strumenti LCD digitale da 12 "con MyColor™
  • Esclusivo pomello del cambio in stile palla di biliardo
  • La Mach 1 è dotata della tecnologia di controllo attivo della valvola di scarico, che consente di regolarne il suono. Così puoi aumentarne il ruggito selezionando la modalità Race Track, o attenuarlo con la modalità Quiet.

SCHEDA TECNICA

  • MOTORE V8 DA 5.0 LITRI – EURO 6D – ISC-FCM
  • Alimentazione motore Benzina
  • Trazione posteriore
  • Cilindrata 5.038
  • Numero cilindri 8 V
  • Potenza massima 338 kW (460 CV) a 7.250 giri
  • Coppia massima di 529 Nm a 4.600 giri/min
  • Cambio manuale a 6 rapporti, presenta una frizione a doppio disco, un cambio a corsa corta
  • Velocità Max 267 km/h
  • Accelerazione da 0-100 km/h in 4,8 secondi
  • Consumo medio 12,4 l/100 Km (dichiarato)
  • Lunghezza 479 cm; larghezza 196 cm; altezza 138 cm
  • Capacità bagagliaio 408 litri
  • Peso a vuoto 1.851 kg

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