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MotoGP, Pirro: "Bagnaia non si porterà dietro i problemi di quest'anno nel 2026"

L'INTERVISTA - “Ritroveremo un Marquez arrabbiato: non è stato lui a far vincere la Ducati, ma la Ducati gli ha consentito di tornare. Bulega ha quel talento che avevamo visto 10 anni fa e in MotoGP merita un’occasione per il 2027. Entro Natale vi faccio sapere se correrò"

MotoGP, Pirro: "Bagnaia non si porterà dietro i problemi di quest'anno nel 2026"
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Michele Pirro e Ducati guardano ai giovani e, proprio per questo motivo, hanno deciso di lanciare la “V2 Future Champ Ducati Academy – Become the Next One”, ovvero l’accademia racing che apre le porte del professionismo ai piloti under e over 21.

La presentazione del progetto, che vede il supporto da parte di Garage51, è andata in scena quest’oggi a EICMA nella seconda giornata di apertura del Salone.

Ovviamente abbiamo intercettato Michele, che ci ha spiegato questa inedita iniziativa rivolta alle nuove leve e non solo.  

“Sono davvero contento ed emozionato di lanciare questa nuova sfida – ci ha detto – le moto mi hanno dato tanto e con Ducati abbiamo pensato fosse il momento di fare qualcosa per i giovani, dato che credo tanto in loro. La Panigale V2 è una mini MotoGP e penso sia il sogno di tanti. A mio avviso questo è un format innovativo e rivoluzionario, che consentirà a tutti di competere ad armi pari, monitorando la tecnica, la preparazione atletica e l’educazione, ovvero tutti gli elementi che servono per diventare campioni”.

Purtroppo ad oggi i giovani spagnoli stanno mettendo a dura prova gli italiani tra Moto3 e Moto2.
“Dobbiamo uscire dal concetto che per arrivare in MotoGP la trafila è solo la Moto3 e Moto2, dato che lo insegnano piloti come Manu Gonzalez o Aldeguer o addirittura Bulega. Alla fine l’evoluzione delle moto va verso una determinata direzione e questa categoria vuole uscire da un format prestabilito”.

A proposito di 2026, parlando di MotoGP, che Marquez ritroveremo a Sepang?
“Ritroveremo un Marquez arrabbiato, con la stessa fame di sempre, dato che lui è alla continua ricerca del limite. Mi dispiace che, dopo aver vinto il Mondiale, sta pagando un errore non suo che lo ha tolto dal finale di stagione.

Bagnaia invece?
“La cosa più bella sarà rivedere Pecco forte e competitivo nel finale di stagione. Le corse insegnano che ogni anno le cose cambiano e non credo che Bagnaia si porterà dietro i problemi del 2025. Bisogna cercare di gestire le situazioni negative: Pecco è un grandissimo, che sa tirare fuori il massimo da ogni situazione. Lui può tornare a essere il Pecco che tutti conosciamo, capace di giocarsi le gare con Marc. Vorrei ricordard che Bagnaia ha sofferto solo nelle ultime gare, dato che nella prima parte di stagione è sempre stato competitivo”.

In tutto ciò c’è anche Alex Marquez…
“Alex è una conferma, ha vinto due titoli, delle gare e non lo sottovaluterei. Lui ha avuto un fratello ingombrante e non vorrei tagliare fuori nemmeno Morbidelli e Di Giannantonio. In tutto ciò vorrei ricordare che l’attuale regolamento ci sta limitando, infatti non vediamo più otto Ducati davanti”.

Michele, sappiamo che stai lavorando anche sulla GP27. Come la definiresti?
“Diversa e stimolante… È un po’ come quando sono andato in Australia, dove ho vissuto un weekend stimolante. Nell’attuale MotoGP siamo stati i precursori, ma il primo banco di prova di Misano con le Pirelli è stato positivo per la Ducati del futuro. Di certo le gomme comporteranno un grosso cambiamento, anche se la moto sarà un po’ ridimensionata in termini di cavalli”.

A Portimao vedremo Bulega questo weekend. Cosa dobbiamo aspettarci?
“Nicolò deve divertirsi. Lui ha il talento per fare bene e crescere, come tanti piloti della MotoGP, infatti quello non lo compri. Purtroppo non ha avuto molto tempo a disposizione per preparare la gara di Portimao, ma di certo lui potrà saltare in MotoGP nel 2027”.

Il problema è che ci sono più piloti che moto sul mercato…
“Se uno merita è giusto fare ciò che serve, inoltre Nicolò è giovane. Lui ha sofferto in passato, ma è rimasto quel talento che ben conoscevamo. Aggiungo una cosa”.

Certo…
“Io penso che Ducati abbia avuto un ruolo determinante nel rilanciare i piloti, infatti non è Marquez che ha fatto vincere la Ducati, ma la Ducati che ha dato la possibilità a Marc di ritrovarsi. Esattamente come ha fatto la famiglia Aruba con Nicolò, facendolo ripartire dalla SSP per poi arrivare dove avete visto”.

Michele, parlando di te: sarai al via del CIV nel 2026?
“Al momento non sono in grado di rispondere. La volontà c’è, perché vorrei correre con la nuova Ducati V4, ma bisogna fare le cose giuste. Prima di Natale lo scoprirete”.

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