Tu sei qui

MotoGP, Aldeguer: “Incu**ato! Pensavo sarei stato il più giovane a vincere una Sprint”

“Ero triste e distrutto, ma poi ho visto che tutta la mia squadra era felice. Sapevamo che Bezzecchi era uno o due passi avanti ed è stata una coincidenza che siamo arrivati in lotta all’ultimo giro. Oggi la mia battaglia non era con lui”

MotoGP: Aldeguer: “Incu**ato! Pensavo sarei stato il più giovane a vincere una Sprint”

Come nel pomeriggio di ieri, anche in questo sabato a Mandalika è stato Fermin Aldeguer a tenere alta la bandiera Ducati. Protagonista sin dalle Qualifiche, in cui si è preso un posto in prima fila inserendo la sua Desmosedici tra le Aprilia del poleman Marco Bezzecchi e di Raul Fernandez, il giovane spagnolo del team Gresini ha sfruttato al meglio la partenza dalla seconda casella, per suggellare la sua splendida performance salendo sul podio della Sprint Race indonesiana. Una giornata capolavoro, dove solo un Bezzecchi in stato di grazia è stato capace di frapporsi tra Fermin e la vittoria, consegnando al 20enne una medaglia d’argento che gli sta piuttosto stretta, dopo aver comandato la corsa fino all’ultimo giro.

“Cosa pesa di più? La gioia per la prima fila e il secondo posto o il fatto che mi abbiano portato via la vittoria all’ultimo giro? Che me l’abbiano tolta. Come mi sento? Incu**to! (ride). Credo sia stato un finale agrodolce, perché sapevo che Bezzecchi era stato è stato più veloce di noi per tutto il fine settimana”, ha ammesso.

“Ero un po’ distrutto e triste per non essere riuscito a superare Bezzecchi, ma poi ho visto tutta la squadra felice dopo la mia gara e, se guardiamo il passo, la battaglia, e il fatto che ho guidato la corsa per 12 giri, dobbiamo essere contenti - ha continuato il 20enne - Sapevamo che Bezzecchi era uno o due passi avanti a me a livello di passo e di tempi sul giro, ma ho sfruttato i suoi errori alla partenza e al primo giro per provare ad aprire il maggior gap possibile. Quando ho visto che avevo 2 secondi di margine sul pilota che mi seguiva, a cinque giri dalla fine, mi sono detto che magari avrei potuto vincere la gara oggi e ho cominciato a pensare a un sacco di cose, ma senza perdere la concentrazione e restando sul passo dell’1’29”9/1’30”0. Ma Bezzecchi è arrivato di gran carriera. Lo sapevamo”. 

Perso il confronto con il romagnolo di Casa Aprilia nell’ultima tornata (QUI il video del sorpasso decisivo), il debuttante spagnolo rilancia la sfida al GP di domani.

“Nell’ultimo giro abbiamo avuto un breve duello, ma ho perso la prima posizione. Ci ho provato nella chicane, però lui ha difeso bene la vittoria. Domani proverò a fare una bella gara e a fare del mio meglio. Se dovessi chiudere sul podio sarei sicuramente molto felice, ma perché non provare a vincere la gara?! - ha detto, svelando i suoi propositi - Vedremo anche come andrà con la gomma media. L’ho provata per capire se funziona meglio per l’ultimo giro. Staremo a vedere”.

Interrogato sul fatto che, con il senno di poi, avrebbe potuto provare a fare qualcosa di diverso all’ultimo giro, Aldeguer ha risposto: “Forse sì. Ho provato ad affrontare velocemente le curve 9 e 10 e ho frenato tardi alla 10, ma lui mi ha fatto un block pass. Forse, se avessi chiuso un po’ di più la traiettoria non lo avrebbe fatto, ma ho provato a fare del mio meglio e chiudere 2° è un buon risultato. Cosa non ha funzionato alla chicane? Eravamo già all’interno, quindi abbiamo lasciato molto la traiettoria: lui per difendere, io per cercare di attaccare a sinistra. Lì bisogna stare attenti a non perdere l’anteriore, dovevo stringere e ho dovuto tagliare un po’ e sono rimasto fregato, ma credo che quella fosse l’unica opzione che avevo, perché lui era più veloce nel terzo e nel quarto settore”.

Com’è è stato trovarsi al comando della Sprint? “Cambia molto, mi sentivo come in Moto2: non ho commesso errori, andavo con il mio ritmo, ma è vero che 13 giri sono stati un po’ lunghi. Quando a cinque giri dalla fine ho visto che avevo due secondi di vantaggio ho pensato di poter vincere, perché non sapevo che Bezzecchi sarebbe arrivato così rapidamente. Ho cominciato a pensare che se avessi vinto sarei stato il più giovane pilota nella storia a vincere una Sprint e che la gente ne avrebbe tenuto conto. Avevo le mie paranoie, ma mi hanno aiutato a tenere il passo fino all’ultimo giro”.

Anche se la sconfitta brucia, il ducatista ha voluto rendere onore al suo avversario, sottolineando come Bezzecchi sia un passo avanti a tutti a Mandalika: “Potrei dire di no, ma mentirei. La mia battaglia non è stato con lui oggi. È stata una coincidenza che sia finito indietro e che siamo arrivati a lottare all’ultimo giro, ma la mia battaglia era con me stesso, per continuare a imparare e per fare del mio meglio, e pensavo sarebbe stata anche con degli altri piloti. Acosta, che penso sia caduto alle mie spalle, aveva un passo simile al mio. Così come Raul, che è sempre molto esplosivo, anche se poi il suo ritmo cala un po’ nel finale. Sono buone informazioni per domani, quando cercherò di fare lo stesso”.

In un tracciato su cui le Desmosedici non sono state particolarmente a loro agio fin qui, Aldeguer è riuscito a fare la differenza sui suoi compagni di marca.

Il mio assetto è lo stesso dell’ultima gara a Motegi. Mi piacciono questa pista e questo genere di tracciati e mi piace anche il caldo. Poi è anche più facile quando parti in seconda posizione, perché non devi superare, ma soltanto guidare secondo il tuo stile e stare nel flusso. È ciò che ho fatto e sono felice di essere il riferimento dei piloti Ducati”, ha commentato.

Fermin è stato poi incalzato sulle dichiarazioni di Bagnaia, che ha sottolineato come lui abbia un’aderenza incredibile rispetto agli altri piloti Ducati. 

Tutti loro hanno i miei dati e il mio set-up. Credo che ogni pilota abbia il proprio assetto e la propria moto e se provassi a guidare la moto di Pecco, di Marc o di Alex sicuramente non sarei veloce - ha osservato - Lavoriamo per noi stessi, cercando di essere sempre competitivi e anche in Moto2 gestivo molto bene lo scivolamento della gomma quando era più dura del solito. Forse dipende solo dal mio stile di guida, ma il problema non è nella moto”.

Articoli che potrebbero interessarti

 
 
Privacy Policy