A celebrare più di ogni altro il tripudio rosso di Motegi che ha visto Bagnaia dominare dall'inizio alla fine conquistando pole position, Sprint Race e GP, e Marquez gestirsi con maestria per chiudere la partita iridata, Davide Tardozzi. Il team manager della Ducati Lenovo non ha nascosto l'entusiasmo per un fine settimana asiatico chiuso come meglio non si poteva.
"Il miglior weekend della mia vita professionale. Se fosse venuto un autore a scrivere un film lo avrebbe scritto così su questa giornata. E’ stato bellissimo ritrovare Pecco e festeggiare Marc con 5 gare di anticipo. C’è stata anche la paura finale con quel filo di fumo che usciva dalla moto di Pecco, che poi non si è rivelato nulla di preccupante. Quindi, non è mancata neppure l’adrenalina", ha confessato a GPOne.
L'euforia per il risultato odierno si proietta anche al prossimo futuro. "In questo momento abbiamo il team più forte del mondo. Credo che Pecco abbia dimostrato nuovamente il campione che è. Per Marc, non ci sono parole per descrivere quanto ha fatto in questa stagione, per cui con questi due piloti ci sentiamo davvero forti", ha affermato soffermandosi puoi sul percorso tribolato dello spagnolo che, dopo aver lasciato il segno, l'ultima volta nel 2019 si è trovato catapultato in una realtà fatta di sconfitte e interventi chirurgici.
"E’ una rivincita su quello che la vita gli ha voluto far passare. Credo che vincere di nuovo il titolo dopo tanti anni , dopo le sofferenze e le quattro operazioni sia qualcosa che non può non emozionare. Lui l’ha vissuta da professionista, ma anche per quel ragazzo stupendo che è, con il team e nella vita. Non si può non ammirarlo ed essere felici per lui. Poi, quello che si dice legato ad episodio della sua carriera, lo ritengo ingiusto perché se non lo si conosce non lo si può giudicare", ha sottolineato.
Tornando alle difficoltà che il pilota di Cervera si è trovato ad affrontare, l'ex pilota ora team managewr: "Marc è sempre stato umano, ma il periodo di sofferenza, da persona intelligente, credo lo abbia fatto maturare ancora di più. Secondo me, in questo momento, è ancora più bravo di prima. Magari meno veloce, forse perché osa di meno, non lo so, ma di certo è più tattico e credo che farà ulteriori progressi. I prossimi cinque round? Gli abbiamo detto di divertirsi e di fare ciò che desidera".
Il weekend nipponico è stato importante anche per l'altro lato del box. "Prima di festeggiare Marquez ho voluto spendere delle parole per Pecco perché un ritorno come il suo, dopo aver trovato la quadra a Misano, è da grande fenomeno, è da campione del mondo. Il suo ritorno alla vittoria è una soddisfazione incredibile assieme a quella di Marc.
Infine non poteva mancare la classica e scomoda domanda dei media presenti, su chi sia il più grande di sempre. "Se devono parlare i titoli Agostini, ma ritengo difficile paragaonare epoche diverse. In passato si vinceva perché si avevano moto differenti e chi come Giacomo era un campione, poteva godere di mezzi altamente prestazionali. Oggi la MotoGP è veramente competitiva, in quanto tutti hanno a disposizione delle moto ufficiali e tutti sono fortissimi, per cui quello che si dovrà dire di Marc lo si dirà a fine carriera perché non è ancora finita e non ha ancora terminato di vincere", la sua versione.





