Marco Bezzecchi non ha mollato un centimetro a Misano, arrivando a un soffio dal completare il fine settimana perfetto. Dopo aver primeggiato in qualifica e nella Sprint, il romagnolo ha dato tutto per cercare di fare doppietta davanti al pubblico di casa. Cuore, grinta e orgoglio non sono bastati per piegare il capoclassifica Marc Marquez, vincitore del Gran Premio con circa sei decimi di vantaggio, ma hanno dimostrato ancora una volta la grande maturità raggiunta dal GarBez in sella alla sua Aprilia RS-GP. Un binomio capace di mettere pressione anche il dominatore del campionato.
“È stata stata una gara dura ma veramente bellissima, perché è sempre fantastico vedere che riuscivo a stare lì, sebbene fossi al limite e anche Marc stesse spingendo tanto. Per questo, sono molto contento - sono state le parole con cui Marco ha commentato la sua incredibile prestazione - Ovviamente il mio obiettivo era quello di portare a casa la vittoria, ma Marc era velocissimo e credo abbia ancora qualcosa in più. Soprattutto da metà gara fino alla fine, quando le gomme calano, lui e la Ducati riescono a essere più dolci e veloci. Noi in prova soffriamo di meno, ma poi in gara le condizioni cambiano e soffriamo maggiormente. Ero abbastanza veloce nel terzo settore, anche se la mia moto si muoveva parecchio. Ma nei primi due Marc era un po’ più a posto. In ogni caso sono felice, perché la mia prestazione è stata incredibile: ho dato tutto per i tifosi, per l’azienda, per la mia squadra, per l’Academy e per tutti quanti e sono davvero molto contento”.
Uno dei momenti chiave della corsa è stato il 12° giro, quando Bezzecchi ha subito il sorpasso del pilota spagnolo in Curva 8. Episodio che ha raccontato così: “È stato difficile perché, sin da inizio weekend, per me la più grande differenza tra le due mescole della gomma posteriore era in franata. Con la morbida riuscivo a fermarmi meglio che con la media, con cui facevo un po’ più fatica. Marc mi stava mettendo davvero tanta pressione. Sapevo che era molto forte nel tratto di pista tra le curve 4 e 10. Era molto veloce, quindi sapevo di dovermi difendere in quell’area. Avendo questo problema in frenata, ho commesso un piccolo errore e ho dovuto rilasciare leggermente il freno anteriore e andare un po’ largo per non perdere l’anteriore e Marc mi ha superato. Dopo di che ho solo cercato di stargli vicino e tenermi pronto per poter magari contrattaccare, ma non è bastato”.
Nemmeno un pizzico di rammarico per questo piccolo errore può offuscare la soddisfazione per il risultato raggiunto davanti ai tifosi italiani.
“È chiaramente di più la soddisfazione, perché alla fine ho fatto una gran gara. Quando sei al limite è normale fare dei piccoli errori e purtroppo è successo. Ma se non sei lì non li commetti. Quindi direi che la performance è stata molto buona. Riguarderò assolutamente questa gara, come faccio sempre. Dirò sicuramente un sacco di ‘Madonne’, ma quello succede sempre.” ha commentato sorridendo il 26enne, rimasto in lotta per la vittoria fino all’ultimo metro: “Stiamo crescendo, ma in gara soffriamo un po’ di più che in prova e questo ci deve servire per cercare di lavorare e di migliorarci. Purtroppo alla fine il lavoro non basta mai, ma sono contento perché è stata una gara davvero fantastica: nonostante abbia fatto 27 giri completamente al limite, rischiando di cadere, sono riuscito a sentirmi bene con la moto e a godere mentre guidavo. Quando è stata l’ultima volta che mi è capitato un feeling così? Quando corri a casa, o ti trovi per la prima volta in una situazione come quella in cui ero io, devi un po’ trasportarti da un’altra parte e far finta che sia una gara come un’altra. Quindi ho cercato di autoconvincermi di essere da un’altra parte”.
Con Silverstone, questo a Misano è stato senza dubbio uno dei fine settimana più belli dell’anno per Marco e l’Aprilia. Unici a tenere testa alla truppa Ducati.
“È vero che la vittoria ha un altro sapore, ma in termini di performance complessiva e dell’animo del weekend è stato sicuramente uno dei migliori. Anche se non posso dire che sia stato il migliore, perché quando vinci è molto meglio. Questo fine settimana è stato fantastico per noi ed è innegabile che le prestazioni siano state veramente buone. Se sono riuscito a battagliare con i piloti Ducati, e anche batterli, vuol dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro. È anche vero che sulla distanza di gara domenicale ancora non basta. Questo significa che non dobbiamo mollare e non dobbiamo nemmeno fare troppi paragoni o guardarci troppo intorno. Dobbiamo concentrarci su di noi e cercare di migliorarci sempre di più” ha ammesso l’idolo di casa, eroe dei tifosi italiani.
“I piloti accanto a me sono più abituati a questo tifo. Per me è stato molto figo, ma anche un po’ difficile. È stato fantastico vedere il supporto che ho ricevuto nel paddock e attorno alla pista e i festeggiamenti sul podio sono stati molto belli” ha continuato il romagnolo, parlando anche delle emozioni vissute sul podio: “È difficile da raccontare. Io tendo a nascondere parecchio le mie emozioni, soprattutto in momenti di fragilità, ma devo ammettere che mi sono emozionato vedendo le mie bandiere, le mie maglie e la gente così contenta, che urlava il mio nome, nonostante non sia riuscito purtroppo a vincere. È stato bello e impagabile. Una delle emozioni più belle di sempre. È cambiato l’affetto del pubblico da quando sono in Aprilia? No, ho sempre avuto dei buonissimi tifosi, che sono aumentati con il mio arrivo in MotoGP, che offre una piattaforma più ampia della Moto2. Non è ancora comparabile al tifo per Marc o a Pecco, ma dà gusto”.
Ad essere cambiato è il rapporto tra Bezzecchi e il maggiore dei fratelli Marquez, che due anni fa non era esattamente dei migliori. Ma è nettamente migliorato in questi ultimi mesi, in cui i due si sono trovati spesso in lotta tra loro.
“Alla fine, è normale avere dei momenti difficili quando si lotta e in passato forse ero anche un po’ più immaturo, rispetto ad ora. Allora era stato difficile, mentre adesso va molto bene - ha commentato l’alfiere Aprilia - Non si può non guardare alla velocità di Marc ed è ovviamente un rivale, quindi non siamo migliori amici. Ma alla fine è così con tutti i piloti della MotoGP. Abbiamo un buon rapporto: ci rispettiamo e in pista facciamo delle belle gare”.
Non abbastanza però perché il romagnolo decida di lanciarsi con Marc e suo fratello Alex in una avventura in stile tre uomini e una gamba: “Onestamente, non so se farei una gita con questi due. Non ho niente contro di loro, ma sceglierei forse qualcuno dell’Academy, perché conosco i ragazzi da più tempo e per me sarebbe meglio”.
Dopo la gara odierna Marco si trova a soli 8 punti dal terzo posto in campionato. Una sorpresa o l’obiettivo a cui ambiva?
“Onestamente non ci ho pensato e non ci penso nemmeno adesso. Di base non è una cosa che mi interessa molto, perché in sei gare, che in realtà sono 12, può succedere che tu finisca anche 8° o 9°. Stiamo vivendo un bel momento, è innegabile, però è un attimo tornare giù. Come è successo a me a Barcellona, dove mi hanno steso in entrambe le gare e non ho preso punti. Magari nelle ultime due o tre gare potremo pensarci un po’ di più, ma questo non è il momento per farlo”, ha concluso il diretto interessato, che in gara ha eguagliato il record di velocità massima di 305.9 km/h siglato nel 2023 su Ducati: “Come ho fatto? Non saprei, ho solo provato a frenare tardi e aprire presto il gas”.





