Dalla mattinata chiusa in quarta posizione, Danilo Petrucci e la sua Panigale V4R scalano due posizioni tra i saliscendi di Donington e al termine delle FP2 il loro crono di 1.25.523 vale la prelibata seconda piazza a meno di due decimi dal riferimento firmato Nicolò Bulega. Il pilota ternano si sente della partita, nonostante vi sia, a suo avviso, una folta schiera di piloti in lizza per il podio a condividere un passo piuttosto simile. Proprio per questo, domani, sarà molto importante guadagnare una buona casella di partenza nella “roulette” della SuperPole.
“Il tracciato è sempre uno dei più belli in calendario, dà gusto guidare la moto qui. Già da stamattina abbiamo trovato un buon passo e sarà importante fare un bel giro in qualifica per partire davanti, perché siamo tutti abbastanza vicini e ci sono altri piloti con un passo simile. Noi comunque siamo lì davanti. Per domani mi piacerebbe salire sul podio, è difficile perché come ho detto siamo in tanti ad essere vicini ma penso di potercela fare. Sarà anche complesso scegliere la gomma posteriore, perché in questo tipo di pista fare gestione non è semplice e soprattutto bisogna essere bravi ad amministrare all’inizio per arrivare con più gomma alla fine”.
Qui a Donington ti senti più vicino a Bulega rispetto ad altri circuiti?
“Si dai, oggi ho fatto un giro molto buono e siamo vicini. Io vorrei essergli vicino abbastanza da poter lottare con lui e non essere il “primo degli altri”. Comunque con questo tipo di pneumatici siamo in tanti ad avere prestazioni simili, non solo io, Nicolò o Toprak. Secondo me domani sarà tosta, sarà una gara di gruppo”.
Hai avvertito delle differenze legate alla nuova limitazione del flusso di carburante che riguarda Ducati e BMW?
“La differenza è che sembra che gli altri siano più veloci - ironizza l'abruzzese - Non abbiamo più vantaggio in rettilineo. E’ una cosa che non senti quando sei da solo, te ne accorgi quando sei dietro ad altre moto, perché la velocità è la stessa”.
Ieri Alvaro è tornato a lamentarsi del regolamento. Secondo lui è ingiusto che i piloti più leggeri vengano penalizzati con l’uso della zavorra. Qual è il tuo parere a riguardo?
“Non saprei. Noi cerchiamo di lottare con il nostro peso. Lui è un pilota molto leggero mentre io sono un pilota molto pesante. Per me nel passato è stato un limite, ma non posso tagliarmi le gambe per essere leggermente più leggero. Siamo davvero in situazioni opposte. Alle volte è avvantaggiato uno, altre volte lo è l’altro e viceversa. Non saprei dirti che tipo di fisico possa considerarsi migliore per fare il pilota. La perfezione è averne uno normale, ma non l’abbiamo né io né Alvaro”.
Hai pensato a qualche strategia per evitare problemi nella Superpole?
“Il punto è che questo formato è una roulette. Da un quarto d’ora dipende quasi tutto il tuo week-end. Puoi pensare a qualche strategia ma se qualcuno cade nel primo giro lanciato devi riadattarti. La cosa negativa è che quanto abbiamo fatto sinora sul piano della prestazione è inutile per le qualifiche di domani”.





