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SBK, Continuare o ritirarsi? Il futuro di Alvaro Bautista in tre gare

Lo spagnolo, prossimo ai 42 anni, ha un piano ben chiaro nella sua mente in vista del 2026. In cuor suo la scelta è forse già stata presa

SBK: Continuare o ritirarsi? Il futuro di Alvaro Bautista in tre gare

Uno dei temi del mercato Superbike in ottica 2026 è cosa farà Alvaro Bautista. Da circa due anni a questa parte, il futuro dello spagnolo è motivo di interesse all’interno del paddock e non solo. Nel 2023 annunciò infatti il rinnovo per la stagione seguente a Barcellona mentre lo scorso anno la comunicazione arrivò a inizio settembre alla vigilia della tappa di Magny-Cours.

Anche quest’anno il tema torna d’attualità, pertanto ci si domanda: cosa farà Bautista nel 2026? Continuerà oppure deciderà di appendere il casco al chiodo?

Al cuor non si comanda e in cuor suo Alvaro Bautista vorrebbe continuare a correre anche nel 2026. I motivi sono diversi tra cui l’arrivo della nuova Panigale V4, che andrebbe di fatto a chiudere quel cerchio aperto nel 2019 quando lasciò la MotoGP per sbarcare nel Mondiale Superbike proprio sulla Rossa.

Al di là della nuova moto, la priorità dello spagnolo è quella di divertirsi e ritrovare quel piacere nella guida che è venuto a mancare nel 2024. In Australia, in occasione del primo round, abbiamo visto un Bautista nuovamente forte e competitivo, in particolare in Gara 2, dove è stato protagonista di una super rimonta che lo ha portato in seconda posizione dopo essere partito addirittura dalla quarta fila a seguito di una Superpole Race sfortunata.

All’orizzonte c’è Portimao, uno dei tracciati preferiti dal 19, dove l’obiettivo sarà quello di confermare le sensazioni dell’Australia ed essere nuovamente in piena bagarre per le posizioni di vertice.

Il Portogallo rappresenta quindi un secondo banco di prova in vista del rinnovo, esattamente come lo saranno Assen e Cremona. Inutile girarci attorno: le prossime tre gare avranno un valore chiave per il 2026 di Bautista. Se la fiducia e il divertimento nella moto andranno ad aumentare siamo dell’idea che il prossimo anno lo vedremo sulla nuova Panigale V4.

In caso contrario, senza perdere troppo tempo, sarà lui stesso a comunicare il suo ritiro con la schiettezza e la trasparenza che da sempre lo hanno contraddistinto. Di sicuro non c’è fretta perché Ducati e Aruba vogliono concedere al proprio portacolori il tempo necessario.    

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