Tu sei qui

SBK, Guim Roda: "Motul Bimota: fantasia italiana, ordine giapponese"

VIDEO - "E' una bella combinazione, hanno una mentalità diversa, ora c'è più flessibilità. Motul è un partnert strategico, Kawasaki lavora a stretto contatto con loro nello sviluppo. La superbike ha un'ottima filosofia, ma siamo limitati, non possiamo andare più veloci della MotoGP. Jonathan Rea? vincenti assieme per anni"

SBK, Guim Roda: "Motul Bimota: fantasia italiana, ordine giapponese"
Iscriviti al nostro canale YouTube

Grazie Guim Roda per l'invito, siamo qui a Barcellona nel quartiere generale, siamo vicini al circuito del Mont Melò, una nuova stagione interessante sta per iniziare, cosa puoi dirci?
"Sarà una stagione molto interessante, sono tutti molto motivati ad iniziare perchè abbiamo lavorato in parallelo col progetto Kawasaki per sviluppare la nuova moto. Abbiamo già iniziato a lavorarci da Febbraio, a stretto contatto col team di sviluppo del reparto corse. Siamo stati coinvolti nelle decisioni di produzione di massa, riceveremo il prodotto finale e assembleremo tutte le parti. Immagino che tutti saranno curiosi di vedere cosa riusciremo a fare" (scherza).

C'è grande interesse e grandi aspettative per questa stagione nei riguardi di Bimota. In confronto all'anno scorso... ricordo a Phillip Island quando giunsero le prime voci e tu negasti!
"Si giravano delle voci ma non erano così profonde come poi si sono rivelate. Il primo meeting è stato dopo l'Australia, sapevo che c'era interesse da parte di Kawasaki ma all'epoca non potevo dire nulla. Quando ci hanno mostrato l'idea è stato interessante, a quel punto bisognava iniziare subito perchè era già tardi! Abbiamo messo su un bel piano, lavorando con Kawasaki che è una grande azienda ma ha avuto modo di accelerare alcuni processi, per sviluppare il progetto con Bimota in un tempo così breve. Dal punto di vista di un costruttore è stato qualcosa di incredibile, è stato un lavoro impegnativo. Ora dobbiamo vedere i risultati di questo lavoro, siamo ancora nelle fasi iniziali, c'è ancora lavoro da fare ma da ciò che abbiamo visto ai test di Jerez l'inizio è promettente".

Il motore è Kawasaki, ma il resto del pacchetto è Bimota. Sono due filosofie diverse che collaborano, quella giapponese e quella italiana.
"Questo è stato uno dei punti chiave sin dall'inizio. L'intenzione è quella di proseguire con lo spirito di Bimota, da sempre una azienda che costruisce telai ed utilizza motori di altre case. Non c'è l'intenzione di creare un motore Bimota. Penso che col supporto di Kawasaki e la loro stabilità e le loro risorse avremo modo di crescere con calma, non è un lavoro che deve essere fatto in un anno, è un percorso lungo. Questo darà stabilità a Bimota per far crescere le proprie idee. Quindi avremo un telaio ed una aerodinamica Bimota, creati con l'esperienza di Kawasaki, mentre loro si occuperanno dello sviluppo del motore assistendoci al meglio".

Quando ho visto il telaio ai test di Ottobre a Jerez sono rimasto sorpreso, è un mix di acciaio ed alluminio, i piloti hanno trovato la moto meno rigida che in passato.
"Il comparto racing ovviamente lavora in parallelo col business, e loro ci hanno permesso di seguire le nostre scelte. Il nostro lavoro si concentrerà sulle caratteristiche del telaio per dimostrarne il potenziale, la flessibilità, la rigidità, le dimensioni in tempi veloci. Siamo felici di contribuire a questo progetto".

Negli ultimi anni le regole sono cambiate molto in Superbike. Come vedi il rapporto tra le moto di serie ed i prototipi?
"Il concetto è che lo spirito della Superbike è buono, sono basate su moto stock così si evita di spendere milioni ogni anno per creare delle moto completamente nuove. Per molte case è difficile creare una moto nuova con motore e tutto ogni anno, si parla di milioni. Quindi partire da una moto stock come base è una buona logica, le regole all'inizio erano fatte per portare le varie moto con caratteristiche diverse a poter competere sullo stesso piano. Il momento che ci si muove più verso le stock, questa competitività diventa difficile da realizzare, perchè a Ducati serve qualcosa, a Kawasaki un'altra, a Yamaha altre ancora. Le regole quindi devono essere più aperte per rendere questo bilanciamento possibile. Il secondo punto è che dobbiamo fare attenzione a non andare più veloci delle MotoGP, una complicazione ulteriore, dobbiamo seguire quella filosofia. Da un lato quindi c'è la necessità di libertà nello sviluppo per migliorare, ma dall'altro una limitazione nel non oltrepassare la MotoGP, è un modo complicato di lavorare ma fa parte del gioco, lo rende difficile ma interessante ed è così per tutti. C’è lo sforzo delle case, della FIM, e della Dorna. Nulla in questo mondo è facile, ma dobbiamo sopravvivere".

Credo che in questo nuovo capitolo sarà interessante nel 2025 anche la partnership con Motul. Hanno iniziato lo scorso anno con Kawasaki, hanno spinto molto e credono nel progetto, e quest'anno saranno con Bimota. Come gestire questi due aspetti, business e tecnologia?
"Il progetto ha il supporto di Kawasaki come team factory, ma da anche molta importanza agli sponsor chiave per rendere questo progetto un successo. Da un lato abbiamo gli sponsor dei nostri fornitori tecnici, che sono fondamentali, perchè alla fine una moto è fatta di parti. Dall'altra il supporto economico per fare funzionare il progetto nel suo insieme e permetterci di lavorare meglio. Motul è un partner chiave per l'olio ed il carburante, è una azienda strategica ed erano anni che aveva l'intenzione di entrare. Abbiamo iniziato assieme lo scorso anno ed è stato un passo importante, essendo più piccola di altre è stata in grado di reagire ed essere disponibile ai nostri bisogni molto velocemente. So che Kawasaki sta lavorando a stretto contatto con loro per lo sviluppo dell'olio per il motore, sia per la frizione che per la potenza, è un partner importante per la performance con cui stiamo lavorando duramente e bene".

Come descriveresti questo nuovo capitolo, questa avventura con Motul?
"E' stato difficile perchè abbiamo fissato quel piano con Kawasaki anche dal punto di vista della strategia commerciale con Motul, perchè non saranno solo a disposizione del reparto corse ma anche per tutte le moto ed i clienti che confidano di mantenere bene le loro Kawasaki. Quando ci siamo approcciati a loro col progetto Bimota sono esplosi, hanno detto "dopo anni con Kawasaki ci spostiamo?" Ma poi quando abbiamo spiegato loro il progetto ed il supporto di Kawasaki alle nostre spalle, col supporto al racing team ma allo stesso tempo il supporto alla crescita di un nuovo brand nel mercato, sono rimasti entusiasti nel giro di pochi minuti. Da allora sono molto motivati e abbiamo lavorato assieme per esplorare assieme il potenziale marketing di Bimota con l'aiuto di Kawasaki. Allo stesso tempo abbiamo lavorato molto con gli ingegneri di Kawasaki per sistemare il motore e dare alla luce così il miglior prodotto possibile".

Come è stato lavorare con gli ingegneri italiani dopo molti anni coi giapponesi?
"E' stato diverso in termini di cultura e di approccio ai problemi e come risolverli. E' una mentalità diversa ma è una bella combinazione, c'è più flessibilità e capacità di reazione per assistere ai bisogni di un team, ma allo stesso tempo con Kawasaki ci sono l'ordine, la logica e le procedure per affrontare i vari passaggi in modo solido e capire il motivo di questi passaggi e di quelli che affronteremo in futuro. E' una bella combinazione, siamo nel mezzo di questo processo di comunicazione tra Kawasaki e Bimota perchè abbiamo questo legame in comune su cui lavorare che è la moto".

Abbiamo parlato di Motul, dell'olio, del motore e della potenza. Alla moto serve un mix di tutto ciò per essere competitivo ma penso che il motore sia cruciale per questo KB998.
"Ovviamente il motore è l'aspetto su cui è più facile ottenere dei benefici immediati, ma poi bisogna riuscire a mettere in pista questa potenza e renderla fruibile. Quindi per farlo serve l'elettronica, ma in termini di potenza sappiamo cosa fare per migliorare il nostro motore, penso che abbia ancora del potenziale. E' un motore che conosciamo bene, un motore affidabile e con le modifiche necessarie in ottica di corse potremo creare un buon motore da corsa. Al momento siamo limitati però dal regolamento, è un peccato, non dovremmo investire in un nuovo motore rivoluzionario perchè penso che questo abbia ancora del potenziale da darci. Dovremmo cercare di aggiustare le regole al meglio per evitare che una casa investa milioni su un nuovo motore, quando se ne ha uno ancora utilizzabile. Dobbiamo esplorare i modi per far risparmiare ad una casa milioni che potrebbe investire nel racing e non su qualcos'altro senza una particolare ragione".

Hai fatto la storia con Johnny Rea, con Kawasaki hai vinto sei titoli consecutivi, siete pronti per il settimo?
"Sarebbe l'ottavo con Tom Sykes, ovviamente la competizione ora è molta, le moto e le case hanno sviluppato molto, tutto è più complicato. Con Johnny abbiamo avuto una combinazione che ci ha reso vincenti per anni, è un qualcosa di cui godere quando accade, ed un qualcosa cui si guarda quando si è in difficoltà. Questa è la fase invece in cui siamo ora, in cui cerchiamo di recuperare il terreno perso".

Grazie Guim, sei stato molto gentile, è stato bello essere ospite qui da voi a Barcellona, ancora congratulazioni per i successi con Rea e buona fortuna per il nuovo progetto con Bimota.
"Speriamo di andare incontro alle aspettative dei tifosi e di essere protagonisti dello show in tutte le gare".

Vi aspettiamo alla prima gara a Phillip Island, ma anche a Misano che sarà come un round di casa.
"Si, ci sarà molta pressione in Italia, vi prometto che tra tre mesi parlerò in italiano!"

Articoli che potrebbero interessarti

 
 
Privacy Policy