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MotoGP, Pavesio: “Se sarà pronto, il V4 lo utilizzeremo già quest’anno”

Parla il nuovo managing director: “Il mio compito è quello di unire due culture, quella giapponese ed europea. Sappiamo che non possiamo vincere alla seconda gara, ma di sicuro non vogliamo aspettare due anni”

MotoGP, Pavesio: “Se sarà pronto, il V4 lo utilizzeremo già quest’anno”
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Una delle novità di questo 2025 in casa Yamaha è rappresentata dall’arrivo di Paolo Pavesio. Toccherà infatti a lui raccogliere il testimone lasciato da Lin Jarvis come managing director per la Casa giapponese.

La sua storia parla per lui, perché in Yamaha è presenta da oltre 20 anni e di conseguenza conosce tale realtà meglio delle sue tasche.

“Ormai sono abituato a essere chiamato Lin Jarvis, lo fa pure mia moglie – ha esordito scherzando - è un’eredità che mi riempie d’orgoglio, dato che sono in Yamaha da 20 anni  e ho visto Lin arrivare in Italia. 20 anni fa non avrei mai immaginato che quell’ufficio sarebbe diventato il mio. Per me tutto ciò è una motivazione e al tempo stesso una responsabilità, consapevole che la MotoGP è una sfida nuova e Yamaha rappresenta una seconda casa. Penso che per l’azienda questo sia un momento speciale, perché siamo in una fase di difficoltà e cambiamento, ma va bene così. Alla fine uno deve fare ciò che sa fare quando c’è bisogno”.

Jarvis ha fatto il tuo nome per sostituirlo…
“So che lui ha fatto il mio nome… Non sono stato un pilota, tantomeno arrivo dal Motorsport puro, ma negli anni ho imparato a mettere assieme più culture diverse. Al momento siamo in una fase di fusione tra Europa e Giappone con Pramac che aggiunge nuove opportunità”.

Che Yamaha è quella di oggi?
“In questi 20 anni Yamaha è cambiata molto, da azienda giapponese è diventata una multinazionale che ha raccolto le migliori risorse. Non sono qua per fare diventare Yamaha un’azienda italiana, ma per mettere assieme più culture. Credo quindi che questa sia una sfida che l’azienda coglie con consapevolezza. Penso che questo modo di operare ci aiuterà inoltre a tornare ad essere competitivi”.

Quali sono gli obiettivi per il 2025?
“Si lavora senza avere le aspettative troppo alte, esattamente come ha detto Quartaro. L’obiettivo è tornare a vincere, ma non sarebbe logico dire di essere pronti a vincere alla terza gara. Siamo infatti consapevoli che c’è un gap da chiudere e siamo sicuri di aver fatto un altro step nel corso dell’inverno, inoltre l’arrivo di Pramac ci aiuterà ulteriormente a raccogliere dati e sul fronte sviluppo”.

Nel 2027 ci sarà poi il cambio regolamentare…
“Ovviamente non vogliamo aspettare due anni per vincere. Stiamo sviluppando una seconda moto e al tempo stesso siamo focalizzati su questo 2025”.

Per quanto riguarda il V4, potremmo già vederlo quest’anno?
“Il V4 è un progetto di sviluppo racing. Se il progetto dovesse essere maturo abbastanza per fare una wildcard, lo sfrutteremo, dato che potremo fare sei wildcard”.

Cosa ti ha colpito di Quartararo e Rins?
“Apprezzo l’energia e l’educazione di Fabio, inoltre lui è un campione, dotato di grande umiltà e molto accessibile. Rins è metodico, un gran lavoratore, infatti apprezzo la sua resilienza di fronte ai problemi fisici. Sono una bella coppia loro due”.

All'ultima gara di Valencia, sarai contento se…
Se abbiamo chiuso il gap e siamo riusciti a tornare sul podio”.

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