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Moto2, Ogura: “Non mi è mai importato di arrivare in MotoGP, ma di vincere un Mondiale”

“Tutto ciò che sognavo era questo titolo. Era il grande obiettivo della mia carriera. Non importava se fosse arrivato in Moto3, Moto2 o MotoGP, volevo solo essere per una volta il numero uno al mondo”

Moto2: Ogura: “Non mi è mai importato di arrivare in MotoGP, ma di vincere un Mondiale”

Si dice che il talento da solo non basta. Per vincere servono impegno, disciplina e passione e un obiettivo a cui ambire. Un sogno da cercare di realizzare con tutte le proprie forze. A dispetto degli ostacoli che si possono incontrare lungo il cammino. È questo il modo in cui Ai Ogura ha coronato il suo sogno di laurearsi Campione del Mondo, nel Gran Premio della Thailandia. Scrivendo un’importante pagina della storia del motociclismo

Primo pilota proveniente dall’Asia Talent Cup a conquistare un titolo nel Motomondiale, il 23enne giapponese è diventato infatti il primo nipponico a centrare il titolo in Moto2. Riportando nel Paese del Sol Levante un Mondiale che mancava dal 2009. Quando Hiroshi Aoyama conquistò la corona nell’ultima annata della classe 250cc. 

Un traguardo che Ogura ha raggiunto spezzando il dominio della Kalex nella categoria intermedia, in sella alla Boscoscuro del team MT Helmets - MSi, nel primo anno nel campionato della struttura spagnola. Vincitrice anche del titolo a squadre, in un’annata in cui Ai ha trovato il ritmo dopo un avvio sottotraccia. Riuscendo a rialzarsi dall’infortunio alla mano destra rimediato in Austria, per portare a termine una cavalcata che gli ha permesso di conquistare quel titolo che è da sempre il suo chiodo fisso

Il grande obiettivo della mia carriera era quello di conquistare un titolo Mondiale. Non importava se in Moto3, Moto2 o MotoGP. Dopo aver perso due campionati, uno in Moto3 nel 2020 e uno in Moto2 nel 2022, tutto ciò che sognavo era questo titolo - ha raccontato emozionato il giapponese - A me non importava se un giorno sarei diventato un pilota di MotoGP oppure no. Io volevo soltanto un titolo Mondiale. Finalmente ce l’ho fatta e ora sento di essere prontissimo per andare in MotoGP. Sono contento”. 

Il prossimo pilota del team Trackhouse Racing, del resto, è sempre stato uno con i piedi per terra. Un ragazzo umile e di poche parole, che si è sempre rimboccato le maniche per cercare di coronare il suo sogno di salire sul tetto del Mondo. Anche solo per una volta.

“So come sono fatto. Quando ero più giovane, non ero il più veloce. Sentivo di non avere un grandissimo talento, ma sapevo che lavorando sodo avrei potuto farcela - ha spiegato - È per questo che non ho mai pensato a cose come ad esempio voler essere un cinque volte Campione in MotoGP. Sarebbe molto bello se succedesse, ma so che le possibilità sono molto scarse. Quindi, sognavo di essere per una volta il numero uno al Mondo, fosse anche solo per quell’anno, per poter conquistare il titolo. Ho pensato soltanto a questo nella mia carriera”. 

Forse, proprio avere questo obiettivo fisso in mente è stato ciò che ha permesso al giapponese di non gettare la spugna, nonostante le difficoltà incontrate in stagione.

“Non avevo cominciato bene quest’anno. Nelle prime gare facevo 6° o 7°… Garcia aveva molti più punti di me. Non è stato un gran momento, ma non ero preoccupato per il campionato. Pur chiudendo in quelle posizioni, sapevo qual era il mio potenziale. Sapevo che lavorando nel modo giusto avrei potuto vincere delle gare e salire sul podio ogni weekend. Ho cominciato a dimostrarlo vincendo in Catalunya. Stava andando tutto bene, poi però mi sono fratturato in Austria e ho pensato: “Non di nuovo!”. Credevo che fosse finita ha ammesso Ai, che già nel 2023 aveva visto la sua stagione condizionata da un infortunio al polso nei test precampionato.

Invece il 23enne ci ha messo ben poco a ritrovare la strada verso il gradino più alto del podio.Vincere a Misano è stato grandioso. Avevo ancora dolore ma ho comunque vinto la gara, dando ancor più motivazione a tutta la squadra - ha ricordato - In quest’ultima parte di stagione siamo saliti molte altre volte sul podio, in gestione. Non è stato un anno perfetto, ma è stato molto bello!”.

La perfetta chiusura di un cerchio e la dimostrazione della crescita compiuta da Ogura nelle ultime due stagioni. Anche grazie al passaggio dalle gomme Dunlop alle Pirelli, compiuto in questo 2024. 

“L’anno scorso è stato molto duro. L’arrivo della Pirelli è stato molto importante per me, perché sono gomme più adatte al mio stile. Oltre a ciò, ho lavorato molto duramente nell’inverno tra il 2023 e il 2024 e questo mi ha reso un pilota migliore ha riconosciuto Ogura.

Parlando più nel dettaglio del modo in cui è cambiato rispetto al 2022, anno in cui ha conteso il titolo ad Augusto Fernandez, ha poi aggiunto:Sono molto più veloce rispetto a due anni fa. Due stagioni fa, chiudevo decimo in prova e poi in gara riuscivo in qualche modo ad arrivare quarto o quinto. Non ero uno dei più rapidi in griglia. Ho portato la lotta al titolo fino alla fine andando sempre a punti, ma non ero uno dei migliori in Moto2. Quest’anno è stato completamente diverso. Ho gestito molto meglio tutte le sessioni e tutte le gare e adesso mi conosco meglio rispetto a due anni fa. C’è una grande differenza rispetto ad allora”.

Per la cronaca: Oguma è l'11° campione del mondo che arriva dalla Red Bull Rookies Cup gestita da Peter Clifford.

11 World Champions – 14 titles

Izan Guevara Moto3 2022 – Rookies Cup Class of 2020
Pedro Acosta Moto3 2021 & Moto2 2023 – Class of 2020
Enea Bastianini Moto2 2020 Class of 2013
Brad Binder Moto3 2016 – Class of 2011
Danny Kent Moto3 2015 – Class of 2010
Jorge Martín Moto3 2018 – Class of 2014
Joan Mir Moto3 2017 & MotoGP 2020 – Class of 2014
Johann Zarco Moto2 2015 & 2016 – Class of 2007
Juame Masia Moto3 2023 – Class of 2014
David Alonso Moto3 2024 – Class of 2021
Ai Ogura Moto2 2024 – Class of 2017

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