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Moto2, Arbolino: "la MotoGP è ormai sfumata, non è ancora il momento di cambiare"

Tony: "Il podio ad Aragon serviva a me quanto ai ragazzi del team, la velocità sta tornando". Il team VR46 Master Camp in Moto2 dovrebbe diventare il team Pramac Yamaha Moto2 con telaio Boscoscuro,  

Moto2: Arbolino:

Il GP di Aragon non era mai stato uno dei circuiti preferiti nella carriera di Tony Arbolino, e le condizioni climatiche e del tracciato non hanno di certo reso la vita più facile ai piloti della categoria intermedia, chiamati a tastare le condizioni dell'asfalto prima della MotoGP. I pronostici però, si sa, a volte sbagliano e c'è forse dell'ironia nel fatto che proprio sul circuito più ostico Tony Arbolino abbia conquistato il primo podio stagionale in un'annata più difficile di quanto il pilota di Garbagnate probabilmente si aspettasse.

L'alfiere del team Marc VDS scattava quinto dalla seconda fila in griglia di partenza, e già al primo giro è riuscito a imporsi sui rivali portandosi sin da subito alle spalle del britannico Dixon. Al 4° giro l'italiano tenta la zampata e si porta primo, ma il pilota del team CFMoto Aspar risponde e si riporta in testa. Da lì in avanti per Arbolino la gara si trasforma in una battaglia mentale con l'avversario britannico, teso a far commettere un errore al rivale cercando di evitare di commetterne lui stesso. E' argento e finalmente Tony può tirare un sospiro di sollievo dopo una stagione ricca di incertezze e avara di soddisfazioni.

Questo podio è una ventata d'aria fresca in una stagione difficile.
"Si, non è stata una stagione facile ma sento che la velocità sta tornando - racconta Tony Arbolino - ho avuto questa sensazione già ad Assen ma c'è sempre stato qualcosa che non permetteva a me ed alla mia moto di raggiungere le posizioni che contano. Qui ad Aragon però le cose sono andate diversamente, abbiamo preso una direzione che ha funzionato, abbiamo fatto un notevole passo avanti. Oggi in gara dal quarto giro siamo riusciti a prendere le distanze dal resto del piloti. Jake Dixon ha gestito la gara davvero bene, nelle ultime fasi di gara ha avuto quel qualcosa in più che gli ha permesso di spingere ed in alcune occasioni ho dovuto toccarmi le palle!" - scherza l'italiano - perchè non ero in grado di seguirlo, il suo passo era incredibile. Ho provato a mettermi davanti e spingere ma Dixon era davvero veloce ed ho dovuto gestire. E' un bel podio, le sensazioni sulla moto sono state ottime e spero di continuare ad averle anche nel resto della stagione".

In una scala da 1 a 10 quanto è liberatorio questo podio?
"Eh, direi un 8 e mezzo!" - ammette l'italiano con autocritica - al 10 non arrivo perchè quando ero lì davanti a lottare non riuscivo a pensare di venire da questo periodo difficile. Anche se ero secondo non volevo finire la gara lì, avrei preferito finisse più avanti per chiudere con una vittoria. Ho dovuto mantenere la calma, mi sono preso un paio di rischi e bisognava rimanere lucidi e portare a casa un buon risultato. Però fa bene ottenere questo podio, sopratutto qui ad Aragon che non è mai stato tra i miei migliori circuiti in carriera, quindi sono molto soddisfatto".

I segnali di miglioramento c'erano già stati nelle scorse gare, cosa ti manca per fare un ulteriore passo avanti?
"Manca ancora un pelo di feeling con la moto, ma non è facile trovarlo, quindi quello che posso fare ora è continuare ad adattarmi e cercare di raccogliere ciò che possiamo. Con le Pirelli mi sono trovato bene sin dai primi test a essere sinceri, ma a fine gara è sempre mancato qualcosa. Penso che WP abbia fatto un passo avanti, sopratutto nel mono dietro ed Ohlins potrebbe fare qualcosa in più l'anno prossimo, ma alla fine anche lo stile di guida conta molto".

Le prossime occasioni di podio potrebbero esserci già a Misano.
"E' importante cercare di trovarsi nel gruppo di testa a inizio gara. Per me non è stata una stagione semplice, in ogni gara cambiavo qualcosa, quindi la chiave sarà di mantenere questa base e cercare di tirare fuori il massimo dal mio stile di guida".

La chance di un eventuale salto in MotoGP è però ormai sfumata.
"Penso che ormai in MotoGP sia già tutto fatto, non ci penso neanche sinceramente. Però avevo troppo bisogno di questo podio, di stare bene anche coi ragazzi del team Marc VDS che hanno continuato a lavorare e credere in me sin dal primo test. Il cambiamento ci sarà ma non è ancora il momento di cambiare categoria".

Una delle possibilità nel futuro dell'italiano potrebbe però essere all'interno del nuovo progetto Yamaha. All'interno dell'accordo col team Pramac in MotoGP infatti, il team VR46 Master Camp in Moto2 dovrebbe diventare il team Pramac Yamaha Moto2 con telaio Boscoscuro, creando così un sistema piramidale simile a quello già messo in atto da anni da altre case europee come la KTM.

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