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Rea: "Dorna sta oscurando il campionato SBK e Toprak merita di più"

"Razgatlioglu è un talento e uno showman, dovrebbe correre nella top class. Condividere lo stesso promoter non ci sta aiutando, come certi calendari ingolfati. La nostra serie dovrebbe trasformarsi in un festival"

SBK: Rea:

Da sempre la Superbike viene considerata una categoria di serie B. Vista da alcuni come una sorta di pre-pensionamento per i fuoriusciti dal Motomondiale, ma ancora troppo giovani per ritirarsi definitivamente, e da altri come una buona alternativa ai palcoscenici più blasonati per giovani emergenti, mediaticamente è zoppicante.

Una situazione, questa, ben nota a Jonathan Rea, presente nella serie dal 2009, il quale, parlando a Motorsport.com ha riconosciuto come spesso il suo sport sia stato “vittima della MotoGP e definito un campionato minore”.

A pesare negativamente anche l’ingresso di Dorna a partire dal 2012 nelle vesti di promoter. “L’organizzatore ha finora lavorato bene, ma di certo non è stato un vantaggio per noi”, ha aggiunto ricordando come già nel 2010, quindi prima che l’ente iberico subentrasse, la serie fosse vivace e con tanti costruttori, tra cui Aprilia, Suzuki, BMW, Kawasaki, Ducati ed Honda.

Per il nordirlandese anche il calendario attuale è fortemente penalizzante dato che a causa della cancellazione di Argentina ed Indonesia, se non si considera il round di apertura in Australia,  si snoderà tutto nella sola Europa. Non bastasse, a dare il colpo di grazia alla Superbike è arrivato l’inserimento di Cremona nel weekend del 20-22 settembre, ovvero lo stesso in cui la top class del motociclismo corre a Misano.

Non possiamo competere con la MotoGP in termini di spettacolo e dobbiamo accettarlo – ha riconosciuto - Il nostro campionato è stato fortunato quando sono arrivati Checa, Biaggi e Melandri, piloti in grado di vincere gare nella classe regina. Max in particolare, era uno dei maggiori rivali di Valentino”.

Secondo il sei volte iridato anche la presenza dei big diventerà sempre più rara per via di un calendario della MotoGP serrato e reso piuttosto stancante delle Sprint Race. "Quando i piloti finiscono la loro carriera sono finiti. I vari Dani Pedrosa o Aleix Espargaro non riescono nemmeno più a pensare di passare alla SBK perché ne hanno abbastanza – ha affondato il coltello nella piaga, criticando l’atteggiamento noncurante della Dorna – A suo tempo avrebbe dovuto supportarmi nel percorso verso la MotoGP e se volesse poterebbe farlo oggi con Razgatlioglu. Lui ha talento, una grande personalità, inoltre è un vero uomo di spettacolo. Non dovrebbe correre qui”.

Quale sia la ricetta per riportare un po’ di popolarità alla Superbike sembra essere chiaro nella mente del pilota Yamaha. “Dovrebbe essere come un festival, come lo è il TT dell'Isola di Man, un luogo dove portare la famiglia e godersi le corse, combinando magari campeggio e concerti come si fa alla 24 Ore di Le Man. L'esperienza dei tifosi potrebbe essere migliore. Hanno fatto un ottimo lavoro con il Paddock Show, ma fuori dalla pista non succede molto”, ha infine considerato.

 

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