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MotoGP, Alex Marquez: "Marc ha sempre i suoi punti di forza, ma deve ritrovare l'istinto"

"Gli ci vorrà del tempo per trovare sulla Ducati la naturalezza che aveva in Honda. Non gli do consigli, al momento il punto di riferimento in Ducati sono Martin e Bagnaia. Iniziamo la stagione in condizioni migliori rispetto al 2023, sarebbe bello partire con una top 5"

MotoGP: Alex Marquez:

Con le prove libere di domani a Lusail in Qatar si aprirà ufficialmente la stagione 2024 e tutti i piloti sono ansiosi di tornare a competere dopo la lunga pausa invernale. Una pausa invernale intervallata solo dai test, in cui però, è opinione comune, è difficile avere un'idea accurata dei reali valori in campo. Il primo assaggio degli equilibri lo ha però sicuramente dato una Ducati  che si è confermata incredibilmente competitiva. E' con queste premesse che Alex Marquez si approccia quindi al primo appuntamento di stagione, su di una GP23 che ha dominato lo scorso campionato, e in compagnia ora del fratello Marc che lo ha raggiunto in Gresini la scorsa stagione dopo la separazione con la Honda.

"Sono ansioso di vedere i valori in campo  qui in Qatar - esordisce Alex - perchè dopo i test è difficile farsi un'idea chiara della situazione reale. Penso ci vorranno almeno 4 o 5 gare, tornando in Europa, per avere una prospettiva più chiara. Ovviamente l'obiettivo per questo fine settimana rimane quello di cercare il podio o al limite una top 5, sarebbe un ottimo inizio di stagione, ma non voglio tenere le aspettative troppo alte, sarà importante evitare errori perchè la stagione è davvero lunga e l'anno scorso ne abbiamo commessi molti. E' ovvio che in campionato ci saranno momenti positivi e negativi, ma ora lavoreremo sul cercare il setup giusto per poi cominciare a spingere veramente. I test qui sono stati strani, specialmente l'ultima giornata abbiamo avuto un problema, ma se sarà sotto controllo o no lo sapremo solo sabato sera. Le sensazioni però ad ogni fine giornata dei test però sono state positive, la fiducia in pista c'è e partiamo in condizioni molto migliori rispetto a quelle dello scorso anno".

Ti riferisci al problema di chattering sulla moto durante ai test?
"Si, la vibrazione era molto forte ma non si trattava della moto in sé".

Come funziona l'organizzazione tra i team in Ducati?
"In realtà è abbastanza semplice, Gigi Dall'Igna ed il suo team vengono da ognuno dei piloti per confrontare i dati e parlare coi tecnici. Durante i test si può osservare cosa stanno facendo gli altri piloti in tempo reale e poi solo successivamente arrivano anche i dati. A quel punto si analizza e si comparano gli aspetti importanti, non facendolo si perde molto".

Hai avuto modo di assistere anche Marc sotto questo aspetto?
"Nel suo team precedente le cose erano molto diverse, mentre in Ducati c'è più apertura sotto questo punto di vista. Siamo d'accordo entrambi però che non bisogna neanche andare troppo a fondo nell'analisi dei dati di tutti i piloti, concentrandosi invece solo su quelli più competitivi".

Al tuo secondo anno in Gresini e con l'ingresso di Marc come sono cambiare le dinamiche nel team?
"Forse lo scorso anno si manteneva un profilo più basso, anche perchè a metà stagione eravamo ancora in attesa e non sapevamo cosa sarebbe successo. Rispetto allo scorso anno abbiamo anche un pacchetto molto competitivo con la GP23. Il team ora si è compattato ancora di più e l'unione fa la forza".

Dall'interno del team ed avendo ora tu più esperienza su una Ducati, che sensazioni hai delle prestazioni di Marc?
"In realtà non ho avuto molto tempo durante i test e non ho confrontato a fondo i suoi dati, la verità è che tra i piloti Ducati Martin in molti punti è molto veloce, anche se nell'ultimo giorno di test ha avuto alcuni problemi quindi il quadro complessivo non è ancora del tutto chiaro. Lo scorso anno ho comparato sempre i dati di Martin e di Bagnaia, e quest anno sarà lo stesso, ma ovviamente se Marc sarà veloce vedrò anche i suoi".

Tra un test e l'altro hai scambiato opinioni e dato consigli a Marc in merito alla Ducati? Ha mantenuto i suoi punti di forza su questa moto?
"La maggior parte delle volte parliamo di come affrontare le curve o determinati punti del circuito, ma in realtà non abbiamo avuto molto tempo per scambiarci quel tipo di consigli. Ha mantenuto il suo punto di forza nelle curve a sinistra in cui è ancora veramente competitivo, ed anche nelle frenate è molto forte. Ha ancora qualche difficoltà nel giro secco ma è un qualcosa legato allo stile di guida. Un pilota pensa sempre a cosa poter fare per migliorare, è una questione di istinto che hai nella testa, ed ora rispetto alla Honda ci vorrà del tempo affinché lui ritrovi questa naturalezza anche sulla Ducati".

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