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Petrucci: "Il podio fa sempre bene, ma è una SBK dura"

Il pilota Ducati Barni Spark è sicuro: "Ogni gara sarà molto combattuta. Bene per gli spettatori, meno per noi". La preoccupazione riguarda le gomme: "Con le più morbide non riesco ad esprimermi. Male ancora la qualifica". E sull'incidente di Rea: "Ha fatto un highside pauroso".

SBK: Petrucci:

Dopo la delusione per l'ottava piazza di sabato, Danilo Petrucci sorride per il terzo posto ottenuto in Gara 2 a Phillip Island.

"Siamo stati sempre abbastanza veloci - commenta il pilota - però eravamo in quindici in sei sette decimi, per cui ogni minima cosa, mescole comprese, faceva la differenza. Non sentire perfettamente la moto significava essere 12esimo, mentre se era perfetta eri davanti - ha analizzato - Ieri siamo stati molto sfortunati. Quando gli altri hanno fatto il pit stop, io ho provato a superare Locatelli. Ero in testa, ma alla sosta, levando il dado, si è piegato e non è stato più possibile avvitarlo. Hanno dovuto sostituirlo e questo ci è costato cinque secondi. Da lottare  per il terzo/quarto posto ci siamo ritrovati decimi".

Neppure questa domenica è andato tutto liscio. "Ho patito il vento, in quanto essendo alto mi solleva la moto e se non sento il davanti leggero non riesco a guidare. Sia nel warm up, sia nella Super Pole Race continuavo a perdere il posteriore, non stavo in piedi. Nel pomeriggio, invece, ho ritrovato  le buone sensazioni. Peccato per la bandiera rossa. Mi auguro Rea stia bene". E a proposito dell'incidente che ha visto protagonista portacolori Yamaha ha raccontato: "Ero dietro. Ha fatto un highside incredibile. È atterrato di schiena e Gardner gli ha preso la moto. Credo fosse sotto e Remy l’ha spinto. E' caduto pure lui. Mi dispiace molto per Johnny".

Come è riuscito a salire sul podio il ternano?

"Ho cominciato a spingere. I primi si erano allontanati, ma poi Iannone ha rallentato e io ho accelerato. Volevo essere il primo degli indipendenti. Abbiamo lottato. Andrea si vedeva che era più in difficoltà,  probabilmente aveva qualcosa che non andava. Rinaldi era senza gomme, io invece ne avevo per cui, se a -3 giri ero a due secondi, all’ultimo ero sceso a uno. Con due tornate in più avrei potuto provare a vincere - la sua analisi - All’ultima tornata, alla curva finale ho provato a prendere Michael e quasi lo tampono, per cui ho dovuto rallentare, mi sono spostato, Iannone ne ha approfittato e ci han infilato. Alla 3 con più trazione sono entrato tutto di traverso, ma lui ha frenato forte. Mentre pensavo di riprovarci più tardi, è finito largo e Locatelli è scivolato. A quel punto ho solo cercato di andare più forte possibile".

Per l'ex MotoGP la stagione sarà davvero da tensione al massimo. "Ci saranno sempre quindici rider in grado di contendersi il podio. Bello da vedere, meno da fare - ha considerato prima di soffermarsi sulle criticità che incontrerà lui stesso - Arriveranno corse con gomme più morbide che a me non piacciono, preferivo quelle dure usate qui in Australia. Detto ciò una terza posizione su un circuito in cui sono sempre stato sfortunato è positivo. Ricordo nel 2019 ero partito dalla seconda fila sono caduto e ho tirato giù Quartararo. Una volta sono scattato in testa e ho accusato un guasto tecnic . Alla 8 ho raccimolato venti viti e due placche, per cui ho fatto danni su questa pista".

Entrando nel dettaglio delle difficoltà ha asserito: "Io freno forte e sono pesante. Se non riesco a farlo e a mettermi traverso per scaricare il davanti, la moto tende ad andare dritta e a chiudere sul davanti, per cui devo sempre correggere. Ciò non mi permette di essere davvero veloce in qualifica e spesso il tempo che registro lo batto nel GP con le coperture più dure perché mi permettono di far girare meglio la moto con il dietro. La X, ad esempio, non riesco a digerirla. Essendo molto prestazionale a tanti piace, ma io non riesco a sfruttarla. Purtroppo tante super pole si faranno con quella scelta, toccherà cambiare cose. In inverno non ci sono riuscito".

Tracciato un bilancio del suo weekend australiano ha concluso. "Anche oggi sono partito 12esimo e se si vuole battagliare per la top 3 non va bene, perché nei primi due giri devi compiere molti sorpassi e perdi tempo. Un po' per la bandiera rossa e un po' per fortuna, mi è andata bene. Mi darei un 7, male al mattino e nelle qualifiche, bene Gara 2. Un podio fa sempre bene, tuttavia non si può scattare oltre la settima/ ottava piazza. Il grip di questo tracciato ha accentuato il problema. Io sono venuto qui la prima volta nel 2012 ed era un’altra pista".

 

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