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SBK, Rea: "Ducati e Kawasaki? Oggi trovi moto da 40mila e da 17mila euro..."

"Non è proprio la stessa cosa. Capisco la scelta delle super concessioni, ma mi piacerebbe vedere un campionato dove la miglior moto viene costruita stando nei limiti di omologazione e del regolamento"

SBK: Rea:

Jonathan Rea lotta come mai prima d'ora con la sua Kawasaki Ninja ZX-10RR, ma anche nella domenica al San Juan Villicum deve accontentarsi del massimo risultato raggiungibile. Questo fine settimana il Cannibale era chiamato a dare una risposta al vano tentativo di mantenere vive le proprie speranze mondiali, invece deve incassare e leccarsi le ferite, come spesso gli è accaduto nel corso di questo suo insolito 2022. La tanto agognata vittoria non è arrivata neanche sul tracciato ubicato ai piedi delle Ande argentine, il digiuno (che perdura addirittura dallo scorso mese di maggio...) prosegue inesorabilmente. Ad un paio di round nonché sei gare dal termine della stagione, i due terzi posti odierni suonano come una sentenza definitiva con la vetta della generale distante ben 98 lunghezze.

"Sono rimasto sorpreso dal ritmo, dal grip e dalle sensazioni avute sulla moto nella Superpole Race, in cui ho concluso non troppo distante da Toprak e Alvaro nonostante mi sia saltata una marcia. In Gara 2 però ne avevano decisamente di più, mentre noi all'opposto avevamo zero aderenza fin dall'inizio e di questo sono abbastanza frustrato. In curva 10 non riuscivo a frenare la moto. Ho visto che Alex (Lowes, ndr) stava mantendo un buon ritmo e sono rimasto insieme a lui per buona parte, poi in fondo ho allungato. L'unico cosa che potevo fare era massimizzare e salire quantomeno sul podio, di fatto sono stato un passeggero per tutta la gara. Per quanto possibile, dobbiamo cercare di cogliere gli aspetti positivi di questo week-end in vista di Mandalika dove mi aspetto che saremo più forti".

Sembra passata un'era geologica da quando il plurititolato binomio Rea-Kawasaki inanellava vittorie a profusione.
"Sappiamo di non essere abbastanza competitivi e ovviamente sono deluso. Sia Ducati che Yamaha dal canto loro stanno facendo un lavoro eccezionale - ha proseguito Rea - non siamo più i punti di riferimento della categoria, ma non dobbiamo demordere perché conosciamo le aree sulle quali dobbiamo insistere. Io sto guidando bene. All'interno del box stiamo lavorando nella giusta direzione e tutto il team sta facendo del suo meglio".

Chiosa finale sulle super concessioni.
“Avere il materiale migliore in assoluto è bellissimo, anche se in un campionato come quello delle derivate di serie spetta al costruttore decidere che cosa portare in pista. Un bilanciamento delle prestazioni comporta grande varietà, ma non è ciò a cui puntano tutti. Capisco la scelta delle super concessioni, ma mi piacerebbe vedere un campionato dove viene costruita la miglior moto stando nei limiti di omologazione e del regolamento. A questo modo chiunque sarebbe invogliato a comprare quella moto. Come fai però quando in concessionaria te ne ritrovi una da 40.000 euro ed un’altra da 17.000 euro? Non è proprio la stessa cosa".

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