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MotoGP, L'ANALISI Misano 2 vs Misano 1, i duelli spiegati: cosa è cambiato in un mese

Inaugurata nel 2020 a causa del COVID e parzialmente ripresa nel 2021, la riproposizione di una gara sullo stesso circuito offre interessanti spunti di analisi e confronto sulle prestazioni dei vari piloti e delle moto

MotoGP: L'ANALISI Misano 2 vs Misano 1, i duelli spiegati: cosa è cambiato in un mese

di Piersalvo Patané

Dopo le doppie consecutive del Qatar e dell’Austria, il Misano World Circuit è stato teatro della terza “doppietta” questa volta - ed è una situazione inedita – non consecutiva, essendo stata intramezzata dal GP del Texas ad Austin. L’analisi seguente propone un’analisi sul GP appena disputato con un focus sul confronto con il GP disputato in Settembre dai risultati tutt’altro che scontati.

Prestazioni in gara:

Il week end del GP “del Made In Italy e Dell’Emilia Romagna” che per comodità chiamiamo Misano 2, è stato caratterizzato da condizioni meteo prettamente autunnali e generalmente più fredde rispetto al GP corso in Settembre. Tutte le sessioni di prove libere e di qualifica si sono corse in condizioni di umido/bagnato, con la sola eccezione della Q2 e del Warm Up dove comunque la temperatura era bassa e i piloti non dovevano rischiare nulla in vista della gara. Non avendo mai trovato condizioni ottimali, il set-up utilizzato, con buona probabilità, era quello di Misano 1. Poco prima dello spegnimento del semaforo, le temperature aria e asfalto erano rispettivamente di 18°C e 23°C contro i 26°C-29°C della gara corsa in Settembre.

Il grafico in basso mostra il confronto tra il passo medio tenuto da i (pochi) piloti che hanno terminato entrambe le gare con le eccezioni di Bagnaia e Oliveira che comunque hanno percorso 22 dei 27 giri previsti. Ovviamente per loro, il confronto si ferma al giro 22 per entrambe le gare.

Confronto sul passo medio in gara: Misano 2 vs Misano 1

Il non aver mai girato in condizioni ideali ha sicuramente influito sulle prestazioni dei piloti. Generalmente, e non senza le eccezioni che vedremo dopo, si è assistito ad un lieve peggioramento dei tempi sul giro ma andiamo a vedere nel dettaglio.

Marc Marquez: che miglioramento!

Trai i piloti che migliorano le proprie prestazioni rispetto a gara 1 c’è ovviamente Marc Marquez, il vincitore del GP. La migliorata condizione fisica da una parte, e la “lepre” Bagnaia dall’altra, hanno fatto sì che lo spagnolo girasse mediamente 2 decimi al giro più forte in gara 2.  Attenzione: nell’ultimo giro, avendo ormai la vittoria in tasca, MM93 ha “passeggiato” girando in 1:37.4. Se escludessimo questo ultimo passaggio, il miglioramento medio sfiorerebbe i 4 decimi al giro, in quanto, fino a quel momento, Marc viaggiava idealmente quasi 10 secondi più velocemente rispetto a se stesso, un mese fa. Andando ad analizzare gli intertempi nel dettaglio, Marc ha migliorato parecchio nel settore T3, come vediamo nella tabella in basso. Per maggiore accuratezza sono stati tolti il primo e l’ultimo giro ai fini del calcolo delle medie.

Ricordiamo che il settore T3 di Misano è caratterizzato dalla violenta accelerazione in uscita dal tornante del tramonto, dal successivo rettilineo da quasi 300 km/h e dal curvone da “pelo”.

M. Marquez: confronto intertempi in gara - Misano 2 vs Misano 1 (primo ed ultimo giro esclusi)

Pecc…ato Bagnaia: tradito dall’anteriore hard o dalla pressione di Marquez?

Veniamo adesso al protagonista, sia in positivo che in negativo, Pecco Bagnaia. Autore della quarta pole consecutiva in sella ad una Ducati – non succedeva dai tempi di Stoner – Pecco ha condotto la gara per tutti i 22 giri da lui percorsi, tenendo a bada uno scatenato Marquez alle sue spalle. Ricordiamo che in Ducati (team ufficiale), nonostante i 6°C in meno sull’asfalto, hanno preferito mantenere la gomma anteriore hard così come in gara 1, mentre al posteriore montavano la media, a differenza della soft utilizzata in gara 1. Ricordiamo come, all’abbassarsi delle temperature, non sia così automatico utilizzare gomme a mescola più morbida che, a causa della bassa aderenza offerta dalla pista, potrebbero “strapparsi” più velocemente e dare problemi a fine gara. Il Torinese di casa Ducati ha iniziato la gara su un passo di circa 1-2 decimi più lento rispetto a gara 1 ma a partire dal 12.o giro ha letteralmente cambiato marcia iniziando a spingere fortissimo e girando oltre 3 decimi più veloce rispetto alla gara di settembre. Come vediamo dal grafico, al momento della caduta Pecco viaggiava con 2.6 s di vantaggio rispetto a se stesso in gara 1, mentre era addirittura 2 secondi più lento fino al giro 9! La domanda che quindi sorge è: è stata la gomma hard oppure un piccolo errore dovuto al ritmo forsennato ad aver “fregato” Pecco?

Bagnaia: confronto tempo in gara - Misano 2 vs Misano 1 (tempo negativo più veloce in gara 2)

Conferma Bastianini: che Bestia da gara!

Seduto a capotavola sabato sera a cena, sollecitato dal sottoscritto, non ci credeva nemmeno lui. Parliamo di Carletto Pernat che, considerando i feedback del suo pilota Bastianini e le 3 cadute durante le prove libere, si augurava al massimo una Top10. Invece Enea ce l’ha fatta di nuovo a salire su quel podio che lo aveva visto per la prima volta (in MotoGP) in gara 1. Partito da una disastrosa 16.a posizione, dopo un altrettanto disastroso inizio gara che lo vedeva addirittura 18.o alla fine del primo giro, Bastianini ha mostrato la sua migliore qualità, ovvero la sua grande attitudine alla gara. Rimasto in 16.a posizione fino al giro 8, il riminese ha iniziato superare gli avversari con apparente facilità fin quando, all’ultimo giro, si è materializzato sugli scarichi di un guardingo Quartararo. Il sorpasso a poche curve dalla fine è la ciliegina sulla torta di una gara magnifica. Il grafico in basso mostra il confronto tra Enea il compagno di GP19 Marini. Partiti agli antipodi dello schieramento, vediamo come il l’uomo-gara Bastianini prevalga su Marini, superato al giro 19 e successivamente staccato di oltre 13s. Avendo avuto un ritardo massimo di 5.5s al giro 12 ed avendo concluso la gara con 13 s di vantaggio, Enea guadagna quindi circa 18 secondi in 15 giri. Enea è anche autore del secondo giro più veloce in gara in 1.32.24 al penultimo giro di gara (ma…le Michelin non degradano?) a meno di un decimo dal record assoluto di Bagnaia, fatto però segnare al giro 16. Quest’ultimo dato mette ancor più in evidenza la bravura in gara del Riminese, nonché la sua ottima preparazione fisica

Distacco in gara: Bastianini da Marini (tempo negativo Bastianini davanti
Confronto posizione in gara: Bastianini vs Marini      

Ma non dimentichiamoci del focus di questa analisi, ossia il confronto con gara 1. Guardando il computo totale, Enea figura tra i piloti in “rosso”, ovvero quelli che hanno peggiorato la loro prestazione. Per lui un peggioramento di circa 4 decimi/giro sul totale, dovuto essenzialmente ai primi 2/3 di gara. In realtà, una volta trovata pista libera Enea è tornato a girare come in gara 1, se non addirittura più veloce come vediamo dal grafico in basso:

Bastianini: confronto tempo in gara - Misano 2 vs Misano 1

Luca Marini: dalla 3.a posizione in griglia al quasi duello col fratello

Detto che il confronto in gara con Bastianini non regge, non passa comunque inosservato il miglioramento di Marini: “aiutato” da una posizione in partenza molto avanzata (ottimo 3.o), Luca è autore di una buona gara nella quale, però, ha sofferto del solito calo da metà gara in avanti. Per lui comunque, un miglioramento di quasi 3 decimi al giro rispetto a gara 1, nonché di ben 10 posizioni sul traguardo(!).

In basso vediamo anche un simpatico confronto con il fratello maggiore e beniamino di casa Valentino Rossi, visto che i due hanno tagliato il traguardo quasi in tandem, il che fa capire quanto ancora Marini debba lavorare sulla seconda parte di gara.

Confronto posizione in gara: Rossi vs Marini                      
Distacco in gara: Rossi da Marini

Il secondo grafico ci fa vedere come, intorno al 10.o giro, Rossi fosse quasi 10 secondi dietro al fratello minore. Poi, un po’ per i sorpassi subiti, un po’ per un buon passo tenuto da VR46 il distacco è iniziato a diminuire fino ad addirittura crollare negli ultimi 4 giri. I due fratelli, in maniera fortuitamente simbolica, hanno chiuso la gara uno davanti all’altro divisi da poco più di 2 secondi!

Aprilia e KTM: buon recupero di Vinales, occasione sprecata per Oliveira

Nonostante una migliore posizione di arrivo di Aleix Espargaro rispetto a gara 1 (complice anche il maggior numero di cadute), le prestazioni dello spagnolo appaiono leggermente in flessione rispetto a gara 1. Il suo passo medio risulta essere quasi 3 decimi più lento rispetto alla gara di settembre. Il compagno Vinales, invece, si mantiene sugli stessi livelli e ciò gli consente un grande recupero che lo vede chiudere la gara in scia al compagno, in 8.a posizione.

Confronto posizione in gara: Vinales vs Aleix Espargaro                    

Vinales è autore di diversi sorpassi e di un finale di gara con tempi molto interessanti e nettamente più veloci rispetto ad Aleix come si vede nel grafico in basso. Maverick dal 10.o giro in poi ha girato mediamente mezzo secondo al giro più veloce di Aleix.

Distacco in gara: Vinales da Aleix Espargaro

Capitolo KTM: tra coloro che hanno migliorato, spicca senza dubbio Oliveira. 20.o e opaco in Gara 1, il Portoghese, “aiutato” da una ottima posizione sullo schieramento, era protagonista di un’ottima gara che lo avrebbe portato al ridosso del podio. Una caduta a 5 giri dalla fine lo ha privato di un gran risultato. Non fa testo Binder, per le vicissitudini avute prima della gara.

In conclusione, nonostante i 6 gradi in meno e la mancanza di prove libere sull’asciutto, le squadre sono riuscite a mettere in pista delle moto già “pronte” utilizzando i dati della gara corsa in settembre, con eventuali piccole modifiche di set up e scelta di gomme (vedi Ducati ufficiale). In gara 2 le prestazioni sono quindi rimaste abbastanza simili a quelle di gara 1 con le eccezioni che abbiamo visto in precedenza. In generale, la seconda parte di gara è stata per molti piloti più veloce rispetto a gara 1, il che è compatibile con l’iniziale mancanza di confidenza dovuta ai pochi giri percorsi sull’asciutto in prova. Il passo gara tenuto da Bagnaia gli ultimi 10 giri prima della caduta lo avrebbe proiettato a migliorare di circa 4 secondi il tempo totale (già record) di gara 1. Infine, un cenno al neo campione del mondo Quartararo: il peggioramento di circa 0.6s/giro che vediamo nel primo grafico è facilmente spiegabile col fatto che il francese doveva rimontare dal fondo (partito 15.o) e che doveva soltanto portare a termine la gara senza danni.

Fonte dati: Motogp.com

 

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