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Sofuoglu: "Ingiusto penalizzare Oncu, in Moto3 si corre così"

Il manager difende il suo pilota, ma va oltre: "insegno a non entrare in contatto, ma se non superi non vinci le gare. Anche Hamilton e Verstappen sono aggressivi"

Moto3: Sofuoglu: "Ingiusto penalizzare Oncu, in Moto3 si corre così"

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Deniz Oncu ha ricevuto una penalità di due Gran Premi di sospensione per avere innescato l’incidente nella gara di Moto3 ad Austin, poi interrotta con la bandiera rossa. Il pilota di Tech3 ha cambiato traiettoria dopo avere superato Alcoba, tagliando così la strada allo spagnolo e andando a urtare contro la sua ruota anteriore. Per Jeremy la caduta è stata inevitabile e Migno e Acosta sono volati sulla sua moto a più di 200 all’ora, per fortuna senza riportare nessuna conseguenza.

L’errore di Oncu è stato chiaro ed evidente a tutti, ma non a Kenan Sofuoglu, 5 volte campione del mondo Supersport 600 e manager e mentore di Deniz. “Per me la decisione non è  stata giusta” ha dichiarato a Speedweek.com.

La difesa di ufficio di un suo pilota può essere al limite comprensibile, ma Kenan si è spinto oltre.

Anche in Formula 1, l'apice del motorsport, piloti come Lewis Hamilton e Max Verstappen guidano in modo molto aggressivo. Per avere successo devi essere aggressivo, fa parte di questo sport. Oggi i piloti si lamentano troppo” ha spiegato.

L’ex pilota e team manager non si è limitato a queste parole, andando ancora oltre.

"Basta guardare i video, vedo manovre molto più pericolose di quella di Deniz - ha continuato - Per me, il motivo principale per cui i piloti si lamentano dei miei ragazzi è perché sono così forti, perché non puoi batterli. Quindi cercano motivi per lamentarsi”. 

Della scuderia di Sofuoglu fa parte infatti parte anche Razgatlioglu, pilota messo sotto accusa dai colleghi in SBK per le sue manovre oltre al limite.

Siamo tutti profondamente dispiaciuti per la perdita di Dean Vinales, ma ora Dorna ha fatto di Deniz e Bahattin (il nipote di Kenan che corre in Supersport 300, ndr) un esempio. Per dimostrare che chiunque guidi in modo aggressivo può essere punito in questo modo. Ma non è giusto per i miei piloti. Devi guardare l'intera gara, ogni pilota, Deniz non se lo meritava. Questa caduta è stata causata dalla sfortuna

Non per mancare di rispetto a un pluricampione come Kenan, ma ad Austin più che la sfortuna è stata la fortuna a metterci lo zampino, facendo sì che nessuno si facesse male. Il suo ragionamento però non è finito.

È così che si fanno oggi le gare in Moto3 e nella classe Supersport 300 - le sue parole - Tutti cercano di seguire il pilota davanti per usare la sua scia. Una cosa è certa sui miei piloti: ci alleniamo più degli altri, lavoriamo più degli altri. Guidiamo in modo aggressivo, ma corretto. Per me è molto importante che non ci siano contatti,  ma se segui solamente i tuoi avversari, non vincerai mai una gara”.

Su questo non c’è dubbio, ma non c’entra assolutamente nulla con quello che è accaduto in Texas. Oncu, infatti, non è entrato in contatto con l’avversario provando un sorpasso, ma dopo averlo già passato.

È sacrosanto che un manager difenda sempre un suo pilota, ma a volte bisogna anche riconoscere gli errori, anche quando non sono volontari. Mettere alla gogna Oncu è sbagliato, l’unico pilota ad guidare ben sopra le righe, ma fare finta che non sia accaduto nulla di grave in Texas anche. Un bel tacere non fu mai scritto, dice un proverbio italiano, forse ne esiste anche una versione turca.

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