La nuova Seat Leon era pronta a stupire con tanta tecnologia, una piattaforma di aiuti alla guida (ADAS) senza precedenti per la casa spagnola, ma deve attendere la fine della crisi in corso per iniziare la sua avventura. A Martorell, dove dovrebbero essere costruite le auto, in questi giorni è invece iniziata la produzione di respiratori polmonari che salveranno delle vite di malati di Covid-19. Proiettandoci però fuori dal particolarissimo momento che stiamo vivendo, andiamo a scoprire alcuni dei suoi dettagli. Partendo dalle motorizzazioni, visto che offre ben cinque 5 diverse configurazioni. Alle classiche a benzina (TSI) e Diesel (TDI), affianca varianti mild-hybrid (eTSI), una ibrida plug-in (eHybrid) e la tanto apprezzata TGI a metano.
In totale parliamo di 11 diverse varianti di propulsori, con potenze comprese da 90 a 204 cavalli. La fanno da padrona i cambi automatici DSG, ora dotati di tecnologia shift-by-wire, con un utilizzo sempre più ridotto di quelli manuali. Al centro dell’attenzione ovviamente le emissioni, che vendono abbattute sulle unità a gasolio anche con il nuovo SCR (Selective Catalytic Reduction) a doppio dosaggio, che include doppia iniezione di AdBlue al fine di ridurre sensibilmente le emissioni di NOx rispetto ai motori Diesel della Leon di precedente generazione. Le ibride sono ben due, entrambe al debutto sulla Leon, che a differenza di altre “cugine” del Gruppo, non proponeva in passato questa opzione. Ora troviamo invece una mild-hybrid (eTSI) ed una ibrida plug-in (eHybrid). La prima si basa sul motore 1.5 eTSI 150 CV DSG, a cui abbina la tecnologia mild-hybrid a 48 V.
La tecnologia utilizza un alternatore che funge anche da starter da 48 V e una batteria agli ioni di litio. I vantaggi ottenuti in termini di efficienza sono legati, in parte, al fatto che il sistema permette alla Leon di procedere a motore spento in alcune situazioni di guida (funzione ecocoasting), recuperare energia in frenata e supportare il motore con una leggera assistenza elettrica (funzione boost). Passando alla plug-in, la Leon 1.5 TSI mHEV 150 CV promette consumi in ciclo combinato tra i 5,6 e 6,4l/100km (in cicloWLTP) grazie ad un utilizzo più spinto dell’elettrificazione.
Nella seconda metà del 2020 arriverà poi anche l’avanzata variante ibrida plug-in 1.4 eHybrid, con il propulsore benzina 1.4 TSI affiancato da un elettrico, con un pacco batterie da 13 kWh ed una potenza complessiva di ben 204 CV. Si tratta della più potente delle Leon in gamma, che permette, inoltre, di guidare in modalità totalmente elettrica per circa 60 km. Sempre nella seconda metà dell’anno arriverà l’opzione 1.5 TGI a metano, sia con cambio manuale che DSG, con 130 CV. Adotta una soluzione con tre serbatoi per il metano (complessivamente 17,3 kg), per un’autonomia di 440 km. L’alimentazione a benzina serve solo per poter raggiungere una stazione di rifornimento a metano di fatto, in caso di necessità.
OLTRE AI TANTI MOTORI C’È DI PIÙ
La nuova Leon non ha solamente le tante motorizzazioni come asso nella manica, ma sembra essere un prodotto maturo e completo, al punto che la nobile cugina Volkswagen Golf potrebbe temerne la concorrenza interna. Fin da quando abbiamo potuto vederla per la prima volta è stato evidente che il suo design sia in grado di convincere, più che in passato. Ha da un lato una personalità spiccata, dall’altro delle proporzioni complessive molto equilibrate e fluide. Anche l’illuminazione è innovativa, grazie alla presenza di luci posteriori “coast-to-coast”, indicatori di direzione dinamici, fari full LED e luci di benvenuto.
Quello che è totalmente nuovo è poi il fatto che la nuova Leon è il primo modello di Seat completamente connesso. Dotata di connettività in-car e out-car, ha ovviamente compatibilità Android Auto e CarPlay, che però debutta in modalità Wireless. La nuova SEAT Leon è quindi pronta per affrontare il futuro. Basata sulla piattaforma MQB Evo, il modello offre poi innovativi sistemi di assistenza alla guida, che la rendono estremamente sicura. Cruise Control adattivo predittivo, Emergency Assist 3.0, Travel Assist o Side and Exit Assist, l’elenco è lungo e costituito da alcuni dei sistemi di assistenza alla guida più avanzati.
Tiene conto anche della versatilità, con maggiori dimensioni delle versioni hatchback e Sportstourer (+86 e + 93 mm rispettivamente) che aumentano ulteriormente lo spazio disponibile per chi siede nei posti posteriori, con una capacità del bagagliaio per la Sportstourer di 620 litri. Non resta che attendere, speriamo poco, per provarla e toccarla con mano.