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SBK, Per Sykes è la Superpole dei record a Donington Park

Tom davanti a tutti per la quarantaquattresima volta in carriera, battuto Troy Corser. Rea e Baz in prima fila. 4° Savadori, in difficoltà le Ducati: Davies è 9°, Melandri 12°

SBK: Per Sykes è la Superpole dei record a Donington Park

È autunno in Inghilterra, nonostante oggi sia il 26 maggio. Gli italiani e gli spagnoli hanno, invece, paragonato la mattinata di Donington ad una tipica giornata di inverno del nord dei loro rispettivi Paesi, infatti, alcuni tecnici nei box e diversi addetti ai lavori indossavano giacconi da neve e cappelli di lana.

I piloti, vestiti nella loro tuta in pelle, hanno mantenuto calda la temperatura della Superpole grazie all’adrenalina: a casa sua, di fronte ai suoi tifosi ed amici, Tom Sykes centra la pole con il crono di 1’26”663, in un giro durante il quale ha guidato come piace a lui: rischiando.

Per Tom è la Superpole numero 44 in carriera, ora l’inglese è il numero 1 in questa specialità; l’australiano Troy Corser, fermo a quota 43, è stato oggi battuto: sono felice di aver conquistato questo record proprio qui – era euforico il barbuto pilota Kawasaki – ma tra poco ci sarà la gara… proverò a vincerla”.

Si deve accontentare della seconda posizione dello schieramento di partenza Johnny Rea che, vedrete, proverà a fare lo scherzo al compagno di squadra nella prima gara del pomeriggio:il mio non è stato un giro buono – ammette Rea – ho commesso qualche errore; adesso vedremo come rendere al meglio nella corsa di oggi”.

Straordinario terzo tempo per il francese Loris Baz, finalmente in forma fisicamente, velocissimo con la BMW S1000 RR del team Althea: “è una sorpresa essere qui, ma tutti hanno lavorato duramente – spiega il transalpino – ed io credo di aver capito come guidare questa moto”.

Apre la seconda fila Lorenzo Savadori con una ottima Aprilia RSV4, efficace nel giro secco; quinta è la R1 ufficiale condotta da Alex Lowes, quasi mai con il fondoschiena poggiato sulla sella della sua Yamaha, nervosa in accelerazione ed in frenata; il compagno di squadra Van Der Mark completa la fila.

In terza fila Eugene Laverty con la seconda moto del team Milwaukee, dopo l’irlandese ecco il turco Toprak Razgatlioglu – passato dalla SP1 – con la Ninja Puccetti; Chaz Davies, anch’egli transitato dalla Superpole 1 – chiude con la nona prestazione cronometrica, ben lontano dai diretti rivali per il titolo.

Bradley Ray, wild card Britannica con la Suzuki Buildbase, è decimo, grazie anche alla conoscenza della pista di Donington, dove ha vinto due volte nel BSB ad inizio stagione; anche Leon Haslam conosce il tracciato – eccome – ed oggi partirà undicesimo.

Malino Marco Melandri, dodicesimo in griglia: tempo non esaltante a parte, il ravennate (come tutti i piloti in sella alla Panigale R) sono apparsi molto in difficoltà nel saliscendi inglese, dovendo lottare con le reazioni nervose delle loro Ducati.

Leon Camier lotta contro il dolore, ma lo fa a testa alta: tredicesima posizione di partenza per il numero 2 e miglior Honda del lotto a Donington Park. Torres con la MV e Rinaldi del team Aruba completano la quinta fila.

Al posto di Hernandez c’è Luke Mossey sulla ZX10RR Pedercini e, il pilota inglese, se la sta cavando egregiamente, portandola in sesta fila con la sedicesima casella di partenza; dopo Jezek e Mercado, la Honda Triple M dell’americano Jacobsen, la Kawasaki Go Eleven di Roman Ramos, la seconda Fireblade ufficiale di Jake Gagne.

Molto giù Xavi Fores con la Ducati Barni, Gino Rea ha – per ora – lo stesso cognome di Johnny ma non lo stesso manico, in difficoltà Niccolò Canepa, al rientro in Superbike: il genovese deve – innanzitutto – capire le gomme Pirelli che non usava da tempo.

Dopo un brutto volo, trasferito al centro medico Mason Law, wild card inglese. Il pilota è tuttora sotto osservazione da parte dei dottori.

 

 

 

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