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SBK, Aragon: Melandri e la Ducati all'assalto di Rea

Le derivate sbarcano in Europa con i piloti separati da soli due punti, occhio alla mina vagante Forés, in pista anche Giugliano con l'Aprilia

SBK: Aragon: Melandri e la Ducati all'assalto di Rea

È un Mondiale ancora tutto da scrivere, dove al momento non sembrano esserci certezze. Se negli anni scorsi eravamo abituati a vedere Rea arrivare al primo appuntamento europeo da dominatore, questa volta la musica è abbastanza diversa. Sarà anche vero che Johnny è sempre al comando, forte dei suoi 69 punti, ma il primo degli inseguitori è staccato di sole due lunghezze dal portacolori Kawasaki, stiamo parlando di Marco Melandri.

Di sicuro il nuovo regolamento ha penalizzato non poco il Cannibale, che dopo la vittoria di Gara 1 a Buriram si è dovuto accontentare di un quarto posto la domenica condito tante sbavature. Non è certo andata meglio al ravennate, costretto a fare i conti in Thailandia con una Ducati che sembrava un cavallo imbizzarrito, a tal punto da dover rimanere fuori dai primi sei.

Ad Aragon il romagnolo punterà quindi ad andare al contrattacco, su un tracciato dove nelle derivate ha già vinto in ben due occasioni e messo assieme un totale di sei podi. Insomma, la sfida tra Rea e Melandri sbarca finalmente nel Vecchio Continente e noi non vediamo l’ora del semaforo verde.

Occhio però alla mine vaganti. È il caso di  Xavi Forés. Lo spagnolo è la rivelazione di questo inizio di Campionato e i due podi conseguiti tra Australia e Thailandia lo confermano. Siamo convinti che davanti al proprio pubblico l’alfiere Barni vorrà stupire con l’obiettivo di recitare una parte da protagonista. Rimanendo in casa Ducati, la vittoria del Chang ha poi consentito a Chaz Davies di riscattare il fine settimana agrodolce di Phillip Island, riportandosi a soli 12 punti dalla vetta. Il gallese scenderà in pista col coltello tra i denti per sbaragliare la concorrenza.

C’è chi poi va a caccia di conferme, è il caso delle Yamaha di van der Mark e Lowes, di nuovo sulla retta via dopo il round di Buriram, così come la Honda di Leon Camier. Con il britannico la Fireblade ha ritrovato una competitività che mancava da tempo e ora lo aspettiamo all’appuntamento con quel podio che in Asia è sfuggito per soli otto decimi.

Tra sorprese e conferme ci sono i riscatti. Tutti gli indizi portano Tom Sykes, naufragato tre settimane fa sul tracciato thailandese, senza scordarsi Loris Baz e Jordi Torres, ancora alla ricerca della giusta fiducia con BMW ed MV Agusta. Un mix di disavventure hanno caratterizzato Gara 2 dello spagnolo, uscito di scena in seguito al contato con Eugene Laverty, dove quest’ultimo ha avuto la peggio, tanto da dover saltare ben tre round del calendario.

Al suo posto il team Aprilia Milwaukee ha deciso di affidarsi a Davide Giugliano, di nuovo ai blocchi di partenza della Superbike, dopo l’ultima esperienza con Honda. Il romano condividerà il box assieme a Lorenzo Savadori, dando un ulteriore tocco d’azzurro al terzo appuntamento del Mondiale. Giusto per rimanere in tema tricolore, al Motorland riflettori puntati anche su Michael Ruben Rinaldi, al via con la terza Panigale del team Aruba.   

 

    

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