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Moto2, Morbidelli: "Ho vinto il Mondiale ascoltando Bob Marley"

Franco nella storia: "Mi dispiace molto per l'assenza di Luthi. Nel 2018 saremo nella stessa squadra in MotoGP e mi confronterò con lui"

Moto2: Morbidelli:

Franco Morbidelli è arrivato in circuito già sapendo della vittoria del Mondiale. L’assenza di Luthi ha infatti consegnato il titolo al romano di Tavullia, che ha potuto scendere in pista senza particolari pressioni. L’alfiere Marc VDS corona quindi a Sepang una cavalcata trionfale, che lo ha visto per ben otto volte sul gradino più alto del podio.  

“Mi sono sentito campione del mondo solo dopo aver tagliato la bandiera a scacchi – ha svelato a fine gara il pilota – Oliveira è stato veloce fin dall’inizio, poi è risalito anche Binder. Speravo fosse più lento, invece è stata una bella bagarre”.

Sul volto del romano di Tavullia non manca la gioia e allo stesso tempo il dispiacere per l’assenza del diretto rivale.

“È una sensazione fantastica portare a casa il titolo- ha proseguito l’alfiere Marc VDS - mi dispiace per Luthi, è stato bello duellare con lui ed è un peccato non fosse in griglia quest’oggi”.

Nella cavalcata che gli ha consegnato il Mondiale, Morbidelli ricorda una vittoria in particolare.

Penso Assen –ha dichiarato -c’è stata una grande battaglia, forse l’unica di tutta la stagione con Tom. Rimarrà un momento cruciale nella lotta del Campionato”.

Nel suo futuro lo aspetta la classe regina.

Questo è il miglior modo per arrivare a correre in MotoGP, non credo ci sia qualcosa di più grande”.

Il salto nella top class lo vedrà chiamato a difendere i colori Marc VDS con Luthi al fianco.

È senza dubbio una grande opportunità, avrò modo di imparare e crescere, confrontandomi con lui e guardando anche i suoi dati durante la stagione”.

Oltre alle proprie qualità, Franco sottolinea poi la crescita della moto.

Abbiamo lavorato molto con la squadra, in modo che la Kalex mi consentisse di essere più veloce nella seconda parte di gara. Devo dire che la nuova moto si è rivelata molto più competitiva di quanto pensassi”.

La storia di Morbidelli nella Moto2 ricalca per certi aspetti quella di Zarco. Anche il francese ha vinto la sua prima gara nell’anno del titolo.  

 “Johann è un gran pilota con molte doti e allo stesso tempo una grande persona.  Lo stimo molto e mi fa piacere essere simile a lui sotto questo aspetto”.

La vittoria del Mondiale è un sogno che Franco inseguiva fin fa piccolo. Non sono quindi mancate le pressioni.

“Le ho sempre avvertite, fin da quando ho iniziato nelle minimoto all’età di sette anni e volevo vincere. Per me conquistare questo Mondiale vale quanto vincere nelle minimoto. Penso sia la stessa sensazione (sorride)”.  

Le emozioni non sono mancate in quell’ultima e interminabile tornata.  

“Ho cercato di godermi il momento – ha svelato - nell’ultimo giro stavo anche pensando di prendere Binder e combattere per la seconda posizione. Nella mia mente però sono rimasto concentrato perché volevo tagliare il traguardo con una bella impennata (sorride)”.

Infine ricorda quella che è stata la sua carriera.

Ho sempre sognato di essere un pilota fin da quando ho iniziato a correre nelle minimoto, come tutti i ragazzi - ha ricordato – ho partecipato anche al Campionato spagnolo, ma i costi erano particolarmente elevati, così sono ripartito dalla Stock600, che era molto più economica. Di sicuro la vittoria dell’Europeo mi ha consentito di compiere il passo nel Mondiale, anche se non mi mancava un pizzico di paura”.     

Morbidelli è da sempre un grande appassionato di musica. Gli si chiede quindi quale sia stata la colonna sonora del fine settimana?

“Direi Bob Marley, ma anche qualcosa di Michael Jackson”.


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