La spontaneità e la freschezza, ancora intatte, di Nicolò Bulega ha (quasi) rischiato di spiazzarci ancor prima di iniziare l’intervista al Motor Bike Expo di Verona: “avresti un chewing gum da offrirmi, per favore?”
Sprovvisti di gomme da masticare, ci pensa il premuroso ed onnipresente papà Davide, ex pilota del Motomondiale, a soddisfare la richiesta del figlio, che prende subito parola: “alla fine, quando io ho bisogno della sua presenza al mio fianco, lui c’è sempre. Non esiste un momento in cui mio papà non mi stia vicino: io e lui parliamo di qualsiasi cosa, comunichiamo molto quando siamo alle corse; il mio babbo è molto importante per me”.
In quale caratteristica di guida credi di somigliare a Davide?
“Spero di non somigliare a lui in niente, altrimenti sono messo male (ride ed il babbo gli fa eco). Non ricordo come corresse papà, però, credo di essere simile a lui in quanto a dose di coraggio”.
Sarai al via della tua seconda stagione mondiale completa, dove pensi di migliorare?
“Mi sto allenando di più dal punto di vista fisico, vado molto in palestra ed al ranch con gli altri ragazzi della VR46. Quest’anno conoscerò le piste del mondiale e, almeno nel primo turno di prove, sarò alla pari con gli avversari”.
Hai parlato di allenamento, la Moto3 è fisica?
“Diciamo che io fatico più degli altri perché sono davvero alto e ho difficoltà a chiudermi in carena e dietro al cupolino, quindi, devo sfruttare parti del corpo che di solito non si usano nella guida. Alla fine di una gara tirata al 110% lo sforzo si fa sentire. Forse, però, una moto più grossa e pesante è addirittura più fisica e faticosa di una KTM Moto3”.
Nel frattempo, sei cresciuto ancora? Alle ragazze i piloti alti piacciono…
“Ah sì, forse sono salito di un centimetro. Qualcosa del genere. Però il mio peso è rimasto invariato. Ti confermo che le ragazze vanno dietro ai piloti alti ma io, adesso, voglio concentrarmi al massimo per andare forte in moto e preferirei essere dieci centimetri più basso”.
Ci sono categorie dove l’altezza serve…
“È vero, il mio obbiettivo di quest’anno è essere costantemente forte e competitivo. Questo 2017 sarà molto importante per me, i risultati che otterrò determineranno il mio passaggio sulla Moto2, che è più grande ed ospitale per un pilota della mia altezza”.
Cosa prevedi per la tua seconda stagione Moto3?
“Innanzitutto, voglio provare ad essere più costante. Ciò significa lottare sempre per le posizioni valevoli per il podio. Punto ad arrivare nella top five, nei primi cinque. Il gradino più alto del podio? Ci sto lavorando per raggiungerlo, spero davvero tanto di riuscirci e proverò a completarmi: io prediligo le gare su pista asciutta, ma voglio essere veloce anche sull’acqua. Per andare forte in condizioni di bagnato occorre essere davvero a posto con il setting della moto, altrimenti, si rema”.
Avevi detto che, in caso di vittoria di un Gran Premio, taglieresti i capelli…
“Lo avevo detto ma… ho cambiato idea: per convincermi a tagliare i capelli, devo vincere più di una gara, quindi, dal secondo Gran Premio vinto in su”.