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Dossi “assassini”: tutti i Comuni dovrebbero eliminarli

Una difficile convivenza quella tra i dossi rallentatori e chi va in moto. Padova cancellerà i “trampolini mortali”

Moto - News: Dossi “assassini”: tutti i Comuni dovrebbero eliminarli

Tutti noi che andiamo in moto abbiamo ben presente cosa significa affrontare un tratto di strada interessato da dossi rallentatori: ci sono anche centauri che hanno avuto la peggio, a causa di quei “muri” pericolosissimi. Per legge, sulle strade dove vige un limite di velocità inferiore o uguale ai 50 km/h si possono adottare dossi artificiali. Da installare solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences; devono essere presegnalati. Ma ne è vietato l’impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento. Pochi Comuni se lo ricordano.


Le misure


Per limiti di velocità pari o inferiori a 50 km/h, la larghezza del dosso è non inferiore a 60 cm e altezza non superiore a 3 cm. L’escamotage dei gestori è sempre lo stesso: disegnare strisce su quei dossi, trasformali in attraversamenti pedonali, e sottrarsi alle norme di legge. Rappresentano una modifica plano-altimetrica della sede stradale mediante un rialzo con rampe di raccordo (con pendenza, in genere, del 5-10%) in corrispondenza di attraversamenti pedonali. Non sono contemplati dal regolamento e non richiedono alcuna approvazione ministeriale. Il ministero dei Trasporti sconsiglia la realizzazione di tali attraversamenti lungo la viabilità principale, i percorsi del trasporto pubblico locale e in vicinanza di istituzioni che possono trovarsi ad operare in condizioni di emergenza.


Cosa fa Padova


Adesso, il Comune di Padova, poco per volta, propone una nuova via alla sicurezza stradale, con l'adozione dei primi dieci passaggi pedonali luminosi: lo dice il Mattino di Padova. La rivoluzione partirà all'inizio del 2017 e vedrà sbarcare in città un sistema avveniristico e ancora poco diffuso, che permetterà al contempo di assicurare la sicurezza dei pedoni evitando i dossi tanto odiati da chi viaggia su 2 ruote.


Chi ha spinto


A sollecitare per anni il Comune di Padova sono state la Croce Rossa e Croce Verde, che hanno più volte denunciato i danni alle ambulanze e i possibili pericoli per i pazienti, ma anche i Vigili del Fuoco hanno sempre manifestato il proprio dissenso. E lo stesso ministero della Salute, tre anni fa, aveva scritto al Comune di Padova per confermare i pericoli per le ambulanze. I nuovi attraversamenti si chiamano "Apl Smart": all'inizio e alla fine c’è un lampione che rimane sempre acceso. Quando è in stand-by (inattivo) la luminosità è al 40%, poi quando arriva un pedone la luce passa automaticamente al 100%, emanando un fascio luminoso molto forte sull'intera lunghezza delle strisce zebrate. Il sistema è sensibile al calpestio, quindi si attiva semplicemente grazie ai passi. A segnalare il passaggio c'è anche il classico segnale azzurro, che è luminoso e arricchito da due luci gialle. Le strisce, in più, sono catarifrangenti quindi l'effetto visibilità dovrebbe essere molto forte. All’inizio, dieci nuovi attraversamenti in via sperimentale: se il nuovo sistema darà risultati positivi, l'idea è quella di andare via via appianando anche gli altri dossi, tranne in corrispondenza di luoghi particolarmente sensibili come scuole materne ed elementari. L’auspicio a questo punto è che tutti i Comuni seguano questo esempio, nel rispetto della legge e del buon senso: i dossi sono pericolosissimi, specie per gli utenti deboli come i motociclisti.


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