Multa con “Velocar”: annullata se l’apparecchio è seminascosto dal cavalcavia della tangenziale

Le amministrazioni locali, ci provano sempre. Questo lo sanno anche i muri, anzi, questa volta i pilastri di cemento dei cavalcavia della tangenziale della Provincia di Pavia, visto che proprio dietro uno di questi era stato nascosto uno strumento elettronico di rilevazione della velocità. Ecco il precedente su cui appellarsi in futuro, la decisione del Giudice di Pace di Voghera che ha annullato un verbale elevato con "Velocar". Secondo il Magistrato Onorario Maria Aurelia Minudri, che ha emesso la sentenza 116/13, dev’essere annullata l’infrazione del Codice della Strada se rilevata dall’apparecchio elettronico installato in una postazione non perfettamente visibile, diversamente da quanto prevede la direttiva Maroni. Oltre a questo, il GdP del centro pavese ha ribadito un concetto importante, e cioè che è da ritenersi inesistente la notifica dell’atto effettuata da una società privata convenzionata con l’ente accertatore.

E’ stato dunque accolto il ricorso del proprietario di un’autovettura che si è visto annullare la sanzione inflitta ai sensi dell’articolo 142 comma 8 del Codice della Strada, per aver oltrepassato di oltre 20 Km/h il limite di velocità su una Strada Provinciale. L’Ermellino ha potuto rilevare che il velocar risultava infatti posizionato dopo il montante in cemento della tangenziale e, dunque, non perfettamente visibile per gli utenti della strada in transito come invece deve essere in base alla direttiva del Ministero dell’Interno diffusa il 14 agosto 2009. La sentenza è poi stata completata con un’ulteriore precisazione: "la notifica del verbale deve comunque essere effettuata dall’ente accertatore o da un funzionario dell’amministrazione che ha accertato la violazione".