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Targhe ciclomotori: forse non sapete che...

Tutto sul targhino dei ciclomotori diventato targa

Moto - News: Targhe ciclomotori: forse non sapete che...

Addio al cosiddetto targhino e benvenuta alla targa per ciclomotori: la disposizione è contenuta nel Decreto sulla Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2 febbraio 2011. L’Associazione nazionale ciclo motociclo accessori (Ancma) stima che ci siano 1.850.000 ciclomotori da adeguare alle nuove regole. Di questi, 650.000 Euro zero, 700.000 Euro 1, e 500.000 Euro 2 (tutti quelli immatricolati prima del 14 luglio 2006): devono fare richiesta di una vera e propria targa. Il procedimento sta avvenendo in scaglioni di tempo, prima in ordine numerico e poi alfabetico. Sino al 12 febbraio 2012.

Il calendario fa riferimento all’inizio della sequenza numerica del contrassegno stesso. "In più - ci dice Valerio Platia, insegnante e istruttore di scuola guida - c’è il criterio della sequenza alfanumerica per la scadenza a 240 giorni". Entro il 1° giugno 2011 deve essere stato fatto per i contrassegni che iniziano con "0", "1" e "2"; entro il 31 luglio 2011 per i contrassegni che iniziano con "3", "4" e "5"; entro il 29 settembre 2011 per i contrassegni che iniziano con "6", "7" e "8"; entro il 28 novembre 2011 e, comunque, non oltre il 12 febbraio 2012 per i contrassegni che iniziano con "9" e per quelli la cui sequenza alfanumerica comincia con la lettera A.
La sanzione di 389 euro per la mancata ritargatura si applica solo dopo l’ultima data (12 febbraio 2012), anche se sono state oltrepassate le specifiche scadenze del 1° giugno 2011, del 31 luglio 2011, del 29 settembre 2011 e del 28 novembre 2011.
E i costi per il cittadino? Sui 50 euro per il solo passaggio dal targhino alla targa. Un bel business, visto che basta moltiplicare quella somma per 1.850.000: fa 92.500.000 euro. In cambio, l’anagrafe dovrebbe essere più efficace contro i furti.

Per i tempi della burocrazia, serve circa un quarto d’ora, purché abbiate tutti i documenti: Certificato di idoneità tecnica (il vecchio libretto di circolazione del ciclomotore), documento d’identità, codice fiscale, permesso di soggiorno (per i cittadini extracomunitari), fotocopia visura della Camera di commercio (solo per le società), e il mitico targhino. Con la Circolare del 21 aprile 2011, protocollo 12828, è stato chiarito che il vecchio targhino deve essere riconsegnato.

Soddisfatto Claudio De Viti, direttore settore motori di Confindustria Ancma: "Finalmente hanno deciso di mettere tutti sullo stesso piano. Con questo sistema sarà anche più facile quantificare i cinquantini effettivamente circolanti". "Il provvedimento - gli fa eco Luigi Di Matteo dell'Area tecnica dell’Aci - è importante per la sicurezza stradale: nasce in un contesto che tende a regolamentare il mondo dei ciclomotori, indietro rispetto a quello delle quattro ruote. Riusciremo a identificare il vero responsabile della circolazione": fa da deterrente verso i comportamenti scorretti.

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