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SBK, Scott Redding da Bonovo, un passo indietro obbligato per rilanciarsi in Superbike

L’ANALISI - L’arrivo di Razgatlioglu in BMW ha portato all’esclusione di Redding dalla prima squadra della Casa bavarese, ma il suo spostamento in Bonovo potrebbe anche non essere un male per il futuro di Scott

SBK: Scott Redding da Bonovo, un passo indietro obbligato per rilanciarsi in Superbike

L’arrivo di Toprak Razgatlioglu in BMW ha rimescolato le carte in tavola, portando all’esclusione di Loris Baz e allo spostamento di Scott Redding nel team Bonovo Action. Di tutti i cambi di squadra operati in vista del 2024, il passaggio del britannico nella seconda squadra bavarese è stato certamente uno dei meno eclatanti, ma potrebbe comunque avere dei risvolti importanti per il futuro del 31enne, che ha davanti a sé altri due anni di contratto con il costruttore tedesco.

Redding al giro di boa, dopo due anni deludenti 

Inutile girarci intorno: il primo primo biennio di Redding da pilota BMW Motorrad è stato ben al di sotto delle attese, sia della squadra che dello stesso pilota inglese. Il marchio tedesco vuole vincere, così come Scott, il cui obiettivo primario è sempre stato quello di lottare ai vertici del campionato. Proprio come ha fatto nelle due stagioni disputate con la Panigale V4R del team Aruba.it Racing Ducati. 

Ma vuoi per il difficile adattamento del 31enne alla M 1000 RR, vuoi per i problemi in ingresso curva e nella messa a terra della potenza di cui ha sofferto la moto rivista per il 2023; fatto sta che il piatto piange al termine di quella che è stata la peggior stagione di Redding dal suo esordio in Superbike. In quello che sarebbe dovuto essere l’anno in cui puntare alla vittoria, il pilota britannico non è riuscito a conquistare nemmeno un podio e ha chiuso 14° in campionato, surclassato nelle ultime gare da Garrett Gerloff, miglior pilota BMW nel suo primo anno con la Casa dell’Elica. Non certo i presupposti migliori con cui arrivare al giro di boa della sua avventura in BMW, che al momento conta un misero bottino di due terzi posti.

I pro dello spostamento di Redding nel team Bonovo

Sebbene il cambio di equilibri e di gerarchie all’interno dell’organigramma della Casa di Monaco di Baviera, e i risultati sotto le attese, abbiano portato all’esclusione di Scott dalla prima squadra BMW, il suo approdo nel team Bonovo non va però visto necessariamente come una cosa negativa.

Pur difendendo i colori del team satellite, il 31enne potrà infatti godere dello stesso materiale e dello stesso trattamento da ufficiale dei due alfieri del team BMW Motorrad. Approfittando inoltre dei benefici apportati dal nuovo test team e da tutti gli investimenti compiuti dalla Casa in vista del prossimo campionato, oltre che dall’esperienza di Toprak, senza però doversi fare carico dell’onore e dell’onere di dividere il box con la stella turca

Un bello sgravo di pressione dalle spalle di Redding, che potrà concentrarsi sulle sue perfomance in pista, senza sentirsi costantemente sotto la lente di ingrandimento. Con la consapevolezza di poter battagliare ad armi pari con i suoi compagni di marchio e di avere a disposizione tutto ciò di cui può avere bisogno per dimostrare di essere il miglior pilota del lotto e prendersi la sua rivincita su chi ha smesso di credere in lui. 

I contro dello spostamento di Redding nel team Bonovo

Nel caso in cui il britannico non dovesse riuscire a uscire dalla spirale negativa in cui è finito lo scorso anno, il fatto di fare un passo indietro potrebbe però avere dei risvolti a dir poco disastrosi per il prosieguo della sua carriera. Considerando anche la minor esposizione mediatica a cui sarebbe soggetto il 31enne.

Già nello scorso Round a Donington, nel bel mezzo del mercato e delle voci sul suo futuro, l’allora punta di diamante dell’offensiva BMW ci aveva parlato in tutta franchezza delle difficoltà riscontrate nel trovare una sella diversa da quella della compagine tedesca: “Se guardiamo a ciò che ho fatto nella mia carriera sono un gran pilota, ma se guardiamo a questi ultimi due anni sono un pilota nella media. Quello che ho fatto è finito nel dimenticatoio, perché le persone non pensano a tre anni fa, ma alle ultime gare. Nessuno si ricorda che ho vinto il titolo nel BSB e sono stato in lotta per il titolo nei miei primi due anni nel Mondiale”.

Una situazione che diventerebbe ancor più drammatica sul finire del prossimo biennio, qualora Redding non riuscisse a ritornare ai livelli di un tempo. O peggio ancora, dovesse risultare il fanalino di coda della truppa bavarese. D’altronde, quale Casa deciderebbe di investire su un pilota sulla soglia dei 33 anni, ormai relegato al ruolo di comparsa? Probabilmente, nemmeno più la stessa BMW. Ma si tratta di uno scenario difficile da credere, per un pilota con la grinta e l’esperienza di Scott.

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