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MotoGP, Crutchlow: “La gente non capisce quanto è dura Sepang, ci sparano a 1000°”

Il collaudore della Yamaha racconta l’estenuante sforzo fisico a cui sono sottoposti i piloti nella fornace malese: “La temperatura corporea supera i 40 gradi già alla prima curva...”

MotoGP: Crutchlow: “La gente non capisce quanto è dura Sepang, ci sparano a 1000°”

Si comincia a sentire aria di test in MotoGP, con il rookie Augusto Fernandez e i collaudatori delle Case pronti a montare in sella per i tre giorni di Shakedow che scatteranno a Sepang. Tra loro, ci sarà anche il tester Yamaha Cal Crutchlow, che insieme agli altri collaudatori sarà chiamato a un vero e proprio tour de force nel caldo torrido e umido della Malesia, dove a differenza dei piloti titolari, che entreranno in azione soltanto nella tre giorni ufficiale in programma dal 10 al 12 febbraio, i tester saranno impegnati per ben sei delle otto giornate di collaudi.

Un impegno gravoso dal punto di vista fisico, come ha ben spiegato il britannico lo scorso ottobre, dopo aver conquistato il dodicesimo posto nel GP della Malesia, in sella alla R1 del team RNF.

Nella maggior parte degli sport c'è un protocollo di calore. Qui veniamo sparati a 1.000 gradi- ha tuonato Crutchlow nelle dichiarazioni riportate da Crash.net - Il problema non è solo il calore del motore della nostra moto, ma anche quello che proviene dagli scarichi delle altre. Sinceramente, qui fa davvero caldo”.

Una situazione al limite quella descitta dal 37enne, che ha illustrato più nel dettaglio lo sforzo a cui viene sottoposto il corpo di un pilota nella fornace di Sepang.

“Molti anni fa ho ingoiato una pillola, un termometro. Credo che l'abbia fatto anche Bradley Smith - ha raccontato Cal - Si riceve una lettura dei dati sul telefono che qualcuno poi analizza e di tutti gli sport al mondo il nostro è quello che raggiunge il tasso più alto e più rapido di temperatura corporea a 40° C, perché si indossano le tute e si sta su una moto bollente. Dalla prima curva, la temperatura interna è di oltre 40 gradi. Immaginatevi: alla prima curva hai ancora 20 giri da fare”.

Condizioni difficili anche solo da pensare per chi non è mai salito su una motocicletta, sotto al sole cocente: “Quando si indossa una tuta di pelle, ci si respira in faccia, con il battito cardiaco a 200 battiti al minuto, con 35° C, un alto tasso di umidità, seduti su una moto a 1.000 gradi che ti scotta, con altre moto tutte intorno a te... È difficile - ha concluso Crutchlow - La gente non capisce che è dura guidare qui”.

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