Il weekend di Motegi si è concluso tra conferme, incertezze e sorprese. Il nono titolo e la consacrazione del nuovo campione del mondo Marc Marquez, per l'occasione annunciato dalle copiose fumate bianche di Bagnaia, ha dominato le cronache e le dichiarazioni, con grande gioia degli spagnoli presenti al Gran Premio. Meno dei media consolidati italiani, che al ritorno sportivo, storico, di Marquez, hanno dedicato meno spazio del dovuto.
La corsa al titolo si è quindi conclusa come ci si aspettava, ma il campionato non ha ancora battuto gli ultimi rintocchi. Cosa aspettarsi quindi? Cinque gli appuntamenti rimasti, il primo a Mandalika in Indonesia, un circuito che storicamente può dire e raccontare ancora molto di un campionato che per alcuni è stato a senso unico, per altri invece forse atipico per una serie di cause inaspettate.
I Dubbi: il clima, la resurrezione di Bagnaia, e i rivali di Ducati.
Il primo avversario dei piloti in griglia in questo weekend sarà senz'altro il clima. Lombok ci ha accolto con tanta umidità e due piogge: la prima quella dei fan, la seconda quella vera, fitta e fine, tipica dei paesi tropicali. Il meteo cambia regolarmente ogni 12 ore, prevedere cosa succederà nel weekend di gara sarebbe più difficile che vincere alle slot di Las Vegas. Il caldo però è una costante, e questo inciderà sugli assetti.
Il ritorno alla competitività di Bagnaia nel weekend del Giappone ci ha fatto tornare con un salto temporale a un anno fa. Dopo una stagione sottotono, tra difficoltà e poche soddisfazioni, il sorriso oltre che perderlo lui lo avevano perso anche i tifosi. Rivederlo sorridente e competitivo è stata una ventata d'aria fresca, il primo ad essersene accorto deve essere stato proprio il torinese cui l'aria dei test di Misano deve aver fatto un gran bene. Ora però serve la conferma: proprio qui in Indonesia, durante la lotta per il titolo contro Martin, lo scorso anno Pecco conquistava l'apice nella sprint ed il terzo gradino del podio alla domenica. Sulla carta quindi le premesse sono buone, ma dovremo aspettare per vedere se il ducatista dovrà rimboccarsi le maniche o si librerà ancora una volta libero come una nuvola.
Discorso simile lo si può fare per gli altri avversari di Ducati. Honda ha conquistato un podio fondamentale in Giappone grazie all'impresa di Joan Mir, ma cercare di ignorare l'influenza che ha avuto il terreno di gioco sarebbe un errore. I passi in avanti ci sono stati, è chiaro, ma nell'universo sportivo dei millesimi saranno abbastanza per proseguire con la scia positiva? Quanto alla Yamaha, Quartararo rimane l'unico pilota presente all'appello in termini di risultati in questa stagione. Lo scorso anno conquistò a fatica un settimo posto, ma quest'anno lo abbiamo visto in gran forma nel giro veloce, e con una buona partenza potrebbe ancora stupirci. Dall'altro lato della barricata in KTM le speranze ricascano invece ancora una volta sulle spalle di Acosta. L'enfant prodige della casa austriaca qui lo scorso anno ottenne il secondo gradino del podio, ma gli inciampi del Giappone rendono difficile prevederne con certezza le potenzialità. Bastianini invece ottenne un secondo posto nella sprint, al riminese il circuito piace ma lo scorso anno la bestia sellava ancora una rossa purosangue.
Il calore dei fan all'Alba del GP in Indonesia

Le certezze: Marquez, la classifica, ed un'Aprilia dimezzata
Marc Marquez ha spezzato il digiuno da titoli che perdurava da sei anni, impresa riuscita solo a lui, andando a pari con Valentino Rossi. Da buon Orfeo ha attraversato l'inferno per riconquistare il suo amato trofeo, lo ha fatto senza voltarsi lasciandosi alle spalle una Honda che non lo biasima, riabbracciando così l'oggetto del suo amore, anche a letto dopo i festeggiamenti. Ironia a parte, il Marc Marquez del Giappone era in pieno controllo degli eventi, più che con gli avversari in lotta con se stesso. Del resto lo spagnolo lo aveva pianificato già da tempo, vincere il titolo in Giappone è una buona usanza in casa Marquez. Il pilota todo en rojo ha sbagliato pochissimo in questa stagione, quasi nessun avversario è riuscito a tenergli testa, se non in casi sporadici. Cosa aspettarsi quindi da un pilota in questa forma, in stato di grazia con la sua moto? Sicuramente un altro weekend ad altissimo livello, magari con l'obiettivo di superare ancora una volta se stesso, e quel record di tredici vittorie del 2014 che ancora resiste, tanto per consacrare ancora un po' di più l'apoteosi del binomio tra lo spagnolo e Borgo Panigale.
Spostando invece lo sguardo sulla classifica, la lotta per il 2° ed il 3° posto in campionato è ancora aperta. Il distacco tra Alex Marquez e Bagnaia è di "soli" 66 punti. Quello tra Bagnaia e Bezzecchi è di appena 32. Alex Marquez al riguardo è parso tranquillo dall'alto del suo vantaggio, ma con cinque Gran Premi ancora da disputare e se Bagnaia confermerà di aver trovato la quadra, potremmo assistere ad una bella lotta. In casa Aprilia, sarà assente nuovamente l'infortunato Jorge Martin, recentemente operato per una frattura scomposta alla clavicola. Indubbiamente un altro duro colpo per la casa di Noale, al momento seconda forza in campionato, che aveva appena ritrovato il proprio campione. Ma anche un'opportunità per sottolineare ancora una volta l'incredibile impatto e crescita di Marco Bezzecchi che potrebbe dire la sua, anche se il non essere al 100% delle condizioni fisiche dopo la caduta nella sprint potrebbe giocare a suo sfavore.
In conclusione, senza dubbio ci sono gli elementi per assistere ad un altro ottimo weekend di gara. Marc Marquez libero dalle pressioni e dai fantasmi del passato potrebbe lanciarsi a caccia di nuovi record, ma gli avversari ritrovati potrebbero voler mettere in chiaro che la generazione più giovane di piloti ha ancora molte cose da dire. Il meteo ballerino potrebbe fare da ago della bilancia, ma il weekend sarà anche un banco di prova importante per le case rivali, in corsa per ridurre il gap prima della stagione 2026.





